Degustazioni

Seifile 2004 – Fiorenzo Nada

Seifile 2004 – Fiorenzo Nada | Langhe Rosso Doc

Mi imbatto casualmente in questa bottiglia in enoteca dov’ero andato per comprare due bottiglie che però non c’erano. Il bellissimo ricordo ancora vivo del 2008 bevuto un paio di anni orsono mi persuadono all’acquisto.

La bottiglia resiste in cantina una settimana e si allunga positivamente la striscia dei 2004 (esempio) bevuti nel 2019.

Vigneti in Treiso risalenti al 46 per il barbera, al 64 per il nebbiolo

Barbera 80%, Nebbiolo 20%
18 mesi di affinamento in barrique più altri 6 in bottiglia.

Colore granato scuro, sembra avere gran corpo. Al naso ancora qualche ricordo floreale, prugna essiccata, mora, foglia di the verde, caffè macinato a mano, lievi sentori eterei, di erbe officinali, di spezie.

Sorso avvolgente, potente, caldo in partenza, diventa persuasivo nel distendersi, dove libera una straordinaria freschezza, un tannino in filigrana, una persistenza aromatica ragguardevole per un finale dove si riverberano gran parte dei sentori che componevano il bouquet e si stratificano sensazioni e sapori. Una bottiglia cui gli anni hanno donato grande personalità, precisione, equilibrio.

Sicuramente tra i preferiti dell’Enonauta.

Dopo tre giorni dall’apertura il tappo ancora emana un piacevole aroma di gladiolo.

Enonauta/Degustazione di Vino #059 - wine review - Seifile 2004 - Fiorenzo Nada | un gioiello di Langa fatto con Barbera e Nebbiolo
Enonauta/Degustazione di Vino #059 - wine review - Seifile 2004 - Fiorenzo Nada | un gioiello di Langa fatto con Barbera e Nebbiolo

Seifile 2004 – Fiorenzo Nada | Langhe Rosso Doc

I randomly came across this bottle in the wine shop where I went to buy two bottles but they weren’t there. The beautiful, still vivid memory of the 2008 I drank a couple of years ago persuaded me to purchase.

The bottle lasts in the cellar for a week and the streak of 2004s (example) drunk in 2019 is positively extended.

Vineyards in Treiso dating back to 46 for Barbera, to 64 for Nebbiolo

Barbera 80%, Nebbiolo 20%
18 months of aging in barrique plus another 6 in the bottle.

Dark garnet color, seems to have great body. On the nose there are still some floral memories, dried plum, blackberry, green tea leaf, hand-ground coffee, light ethereal hints of medicinal herbs and spices.

Enveloping, powerful, warm sip at the start, it becomes persuasive as it relaxes, where it releases an extraordinary freshness, a filigree tannin, a remarkable aromatic persistence for a finish where most of the scents that made up the bouquet reverberate and sensations and flavors are stratified. A bottle to which the years have given great personality, precision and balance.

Definitely one of Enonauta’s favourites.

Three days after opening the cap still exudes a pleasant gladiolus aroma.

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Bottiglie, Degustazioni

Le Trame 2011 – Podere Le Boncie

Le Trame 2011 – Podere Le Boncie

Per la prima volta Igt da Castelnuovo Berardenga, l’idea che propone Giovanna Morganti dal vino chiantigiano.

Sangiovese, colorino, mammolo, foglia tonda
Fermentazione in tino aperto
Conduzione biodinamica. Viti ad alberello

Il colore è rubino scuro, il vino è denso.

Naso timido che offre note di ciliegia toscana chiamata anche Bella di Pistoia, consistente speziatura e rimandi terragni, ferrosi.

L’attacco è caldo, la componente alcolica non si nasconde, in bocca c’è molto frutto, frutto fresco che si riverbera a lungo, a tratti sembra di scorgere della dolcezza per quanto concentrato. Materia e alcool rischiano di soffocare questo vino, ma c’è freschezza che in allungo riesce ad uscire e il tannino è un ricamo, quasi tono su tono.

Ne conservavo un ricordo un po’ diverso, meno massiccio, ma meglio così, non si finisce mai di sperimentare la mutevolezza della materia viva.

Un vino toscano a base sangiovese ampiamente atipico, la rinuncia alla denominazione qualcosa doveva significare.

Enonauta/Degustazione di Vino #058 - wine review - Le Trame 2011 - Podere Le Boncie | Un Sangiovese radicalmente diverso
Enonauta/Degustazione di Vino #058 - wine review - Le Trame 2011 - Podere Le Boncie | Un Sangiovese radicalmente diverso
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Bottiglie

De Aetna 2017 – Terra Costantino

Etna Bianco De Aetna 2017 – Terra Costantino

da Viagrande sulle pendici sud orientali dell’Etna nasce questo Etna bianco fatto con Carricante 80%, Catarratto 15%, Minella 5%. Solo acciaio

Il 2020 dei bianchi continua in bellezza con questo Etna Bianco mai bevuto prima d’oggi.

Giallo paglierino brillante che vira sul verdolino. Profumi intensi, franchi e tenaci che ricordano l’erba medica, il gesso, la mela granny smith appena tagliata, la buccia del pompelmo incisa con l’unghia. Penetrante.

Al palato si distingue per la spiccata freschezza e la sapida verve che ne fanno un vino dal sorso snello e verticale ma al quale non difettano corpo, succo e persistenza che gli regalano un equilibrio che lo fa andare ben oltre il mero impatto tattile.

Enonauta/Degustazione di Vino #057 - wine review - Etna Bianco De Aetna 2017 - Terra Costantino | Verticalità e Succosità
Enonauta/Degustazione di Vino #057 - wine review - Etna Bianco De Aetna 2017 - Terra Costantino | Verticalità e Succosità
Enonauta/Degustazione di Vino #057 - wine review - Etna Bianco De Aetna 2017 - Terra Costantino | Verticalità e Succosità
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Bottiglie, Degustazioni

Bucerchiale 2010 – Selvapiana

Chianti Rùfina Riserva Vigneto Bucerchiale 2010 – Selvapiana

Sangiovese con maturazione in barriques delle quali il 10% nuove.

Stappare una bottiglia di Bucerchiale per me è come tornare da un viaggio e trovare la giacca da camera e la calma che ti consente di ripensare al nuovo appena vissuto sulla scorta delle antiche sicurezze. Peraltro Rùfina è una sottozona che merita una attenzione particolare per la sua storia e per il suo presente ben guidato dal Consorzio.

Enonauta/Degustazione di Vino #056 - wine review - Bucerchiale 2010 - Chianti Rùfina - Selvapiana | Carattere, espressività, territorialità

Colore granato scuro, molto consistente.

All’apertura è molto chiuso, quasi ermetico. Il tempo e la pazienza del bevitore gli permettono di rivelare la sua natura.

Sentori ematici, di arancia rossa, marasca e prugna in confettura, spezie, sottobosco autunnale, ma soprattutto una lunga scia balsamica che è il tratto distintivo di questa bottiglia.

Carattere ed espressività.

Enonauta/Degustazione di Vino #056 - wine review - Bucerchiale 2010 - Chianti Rùfina - Selvapiana | Carattere, espressività, territorialità

Ha buona struttura e polpa densa dentro cui si muovono acidità viva e una struttura tannica importante ben amalgamata. Dà l’impressione di essere fine e rude al tempo stesso. Di poter sviluppare sapore all’infinito.

Il finale è un lungo assolo balsamico.

Chianti Rùfina Riserva Vigneto Bucerchiale 2010 – Selvapiana

Sangiovese aged in barriques, 10% of which are new.

Uncorking a bottle of Bucerchiale for me is like returning from a trip and finding your smoking jacket and the calm that allows you to think back to the new things you have just experienced on the basis of ancient certainties. Furthermore, Rùfina is a sub-area that deserves particular attention for its history and its present well guided by the Consortium.

Dark garnet color, very consistent.

When opened it is very closed, almost hermetic. The drinker’s time and patience allow him to reveal his nature.

Bloody scents of blood orange, morello cherry and plum jam, spices, autumnal undergrowth, but above all a long balsamic trail which is the distinctive feature of this bottle.

Character and expressiveness.

It has good structure and dense pulp in which live acidity and a well-blended important tannic structure move. It gives the impression of being refined and rough at the same time. To be able to develop flavor endlessly.

The finale is a long balsamic solo.

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Bottiglie, Degustazioni

Stella Flora 2013 – Maria Pia Castelli

Stella Flora 2013 – Maria Pia Castelli

Marche Igt

Pecorino 50%, Passerina 30%,
Trebbiano 10%, Malvasia di Candia 10%

macerazione sulle bucce per venti giorni in tino aperto
affinamento in barrique per 18 mesi e poi bottiglia

I giorni che seguono le feste sono giorni di avanzi, cucina tradizionale di risulta. In Toscana non ci si può esimere dal cucinare la Pappa al Pomodoro. Ovviamente non rivisitata, non reinterpretata. Pane secco sciàpo, pomodoro, aglio, olio e basilico.

Provo un accostamento inedito con Stella Flora 2013, bianco macerato di Maria Pia Castelli. Insieme stanno bene.

È un vino che risalta tra i suoi simili, se si vuole pensare agli orange wine come a un insieme omogeneo, ma risalta anche tra i dissimili.

Il colore è quello dell’oro.

Enonauta/Degustazione di Vino #055 - wine review - Stella Flora 2013-  Maria Pia Castelli | più sapido che acido, mutevole, resistente, stratificato

Nel bouquet sentori floreali, di cedro, c’è l’albicocca disidratata, la Passiflora, un lieve tocco resinoso.

Il meglio lo offre al palato perché è un vino pieno di sapore, più sapido che acido, mutevole, resistente, stratificato. Dove tornano coerentemente le anticipazioni olfattive.

Dopo le feste si ricomincia bene.

Enonauta/Degustazione di Vino #055 - wine review - Stella Flora 2013-  Maria Pia Castelli | più sapido che acido, mutevole, resistente, stratificato
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Bottiglie, Degustazioni

Barrua 2015 – Agripunica

Barrua 2015 di Agripunica. Carignano con saldo di Merlot e Cabernet Sauvignon
Invecchiamento in barrique e bottiglia

Non avevo mai bevuto questo vino. Ne ho letto però spesso, bene e male come sempre succede ai vini che loro malgrado diventano emblematici. Lo incontro in carta al ristorante a un prezzo davvero invitante e decido di provare. Mi avvicino libero da pregiudizi perché non sono un tifoso e soprattutto perché mi piace guarire dall’ignoranza. Sinceramente lo trovo più che valido. Sicuramente giovane, ma già godibile in mezzo a una tavola con piatti di sostanza.

Il colore è scuro. Rubino fitto, impenetrabile.

Enonauta/Degustazione di Vino #054 - wine review - Barrua 2015 Agripunica | mostra i muscoli con vitalità

Porge sentori di frutti scuri, viola, mirto, suggestioni boschive, spezie dolci. Intensità crescente.
Così come al palato dove risulta possente, ma sornione. Mostra i muscoli un po’ alla volta senza pavoneggiarsi (vulgar display of power), il sorso è vellutato, c’è struttura ma non stanca perché c’è anche vitalità.
Forse troppo monolitico, ma è questione di gusto.

Da risentire con più anni di bottiglia.

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