Bottiglie, Degustazioni

Cepparello 2016 – Isole e Olena

Cepparello 2016 – Isole & Olena

Ottima l’annata, credo in Toscana nessuno sia riuscito a fallire nemmeno provandoci volontariamente, celebrato il vino. Il risultato è buono.
Ultima bottiglia acquistata al prezzo di prima della deriva delirante del mercato e credo sarà, proprio per l’aumento del prezzo, l’ultima volta che ci incontriamo. Questo però non cambia il giudizio di valore sul vino che è indubbiamente ottimo.

Sangiovese con lunga macerazione e invecchiamento in barrique per un terzo nuove.

A differenza di altre volte, ho stappato la bottiglia a casa e ne ho potuto seguire la dinamica evolutiva.
È un vino fondista che acquisisce brillantezza col passare del tempo e si va componendo col tempo un bouquet con ricordi preminenti di marasca e scorza d’arancia, reminiscenze  di lavanda e incenso, alloro, residuali sentori di torrefazione e muschio/balsamico.
Spiccano al palato la sapidita, la stratificazione e la stoffa di questo Sangiovese. Che è ricco di materia cosi come di scheletro,  ha sorso definito, acidità fluida e tannini finissimi vagamente pungenti. Mostra già un certo equilibrio che lo rende godibile. Godibilissmo.

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Tre Magnum di Grande Sangiovese

TRE MAGNUM DI GRANDE SANGIOVESE

Sotto l’occhio vigile di Claudio Sala, mio idolo d’infanzia e anche produttore di vino, e del suo iconico baffo ieri sera abbiamo stappato tre belle Magnum, espressioni suberbe del Sangiovese Toscano.

Nitidamente luminoso e possente il Chianti Classico Riserva 2016 di Buondonno da Castellina in Chianti che mette nella bottiglia un vino profumatissimo di arancio tarocco, lavanda, erbe in mazzetto, spezie gentili, animato da energia inarrestabile, una freschezza oceanica, il tannino delle migliori occasioni, fruttuosità piacevole, una pulizia e una vigoria gustativa entusiasmanti e questo Chianti Classico è come un Kolossal ben scritto che non ti annoia e non ti stanca coi suoi 15.5 gradi. Buondonno tra i migliori interpreti del Sangiovese in Toscana.

Il Brunello Vigna Soccorso 2016 di Tiezzi è monumentale. Non nel senso della massa immobile, ma perché rappresenta altissimi valori enoici, con la sua viva acidità, la sua fedeltà alla tipologia, la profondità.
Colore rubino traslucido, emana scorza di arancio, marasca, giaggiolo, cuoio, sottobosco, carne fresca, il sorso è teso, spaziale, coerente, persistente assai, definito e mi viene facile di proiettare la bevibilità di questo Brunello anche molto avanti nel tempo.

Cepparello 2013 Isole e Olena

Se me l’avessero proposto alla cieca avrei detto che era un Sangiovese con saldo di Canaiolo.
Rispetto agli altri è animato da una forza più oscura, una struttura più massiccia e appare più scuro di colore, ampiamente speziato, con note di noce moscata, di frutti scuri, sandalo, terrosità, un bouquet che si amplia in progressione.
L’andamento del sorso è similare. Impatto iniziale e lungo riverbero, meno luminoso, ma molto spessore, tannini fitti e piccanti, acidità densa, un finale speziato piuttosto lungo.

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Degustazione Grandi Vini – La cinquina memorabile

Tignanello 2016 – Antinori – Degustazione Grandi Vini

Cepparello 2013 – Isole e Olena – La cinquina memorabile

Il Pareto 1996 – Tenuta di Nozzole/Folonari – Degustazione Grandi Vini

Turriga 1997 – Argiolas

Brunello di Montalcino Ris. 1985 Madonna del Piano – Valdicava

La scorsa sera ho avuto la fortuna di poter degustare con una giusta, ottima e competente compagnia di bevitori una cinquina di bottiglie che tutte insieme difficilmente si riescono a radunare sullo stesso tavolo. Degustazione di Grandi Vini, una cinquina memorabile. E abbiamo avuto la fortuna rara di trovare bottiglie d’annata ben conservate, ancora vivo il ricordo della magnum di Capodistato 2008 bevuta pochi mesi fa e che era invece andata, che hanno espresso valori apprezzabili.

A memoria, aiutato dai valenti Riccardo Viganò e Martino Baldi, provo a raccontare i cinque vini della serata.

Tignanello 2016 – Antinori

Una conferma. Tonica e brillante giovinezza che lascia intravedere un bel futuro, vino poco piacione e poco pavone, non quel campione da esposizione che molti si aspetterebbero, piace come ogni volta per il rigore espressivo, la tensione, la pienezza del sorso, la vitalità, i profumi netti, vivi.

Cepparello 2013 – Isole e Olena

Stenta assai all’apertura, appare contratto, poco dinamico, ridotto, ma piazza un allungo entusiasmante tutto freschezza ed energia, persistenza, lavanda, ribes rosso e scorza d’agrume che lascia di stucco i commensali che vanno a cercare l’ultimo sorso senza più trovarlo. Un Sangiovese eccellentissimo.

Il Pareto 1996 – Tenuta di Nozzole/Folonari

Gli anni lo hanno assottigliato, ma ne hanno anche evidenziato una certa compita eleganza. Colore integro, granato chiaro, il bouquet ha rimandi fruttati di ribes rosso e mora di gelso, cipria, echi balsamici e di liquirizia su un fondo di muschio/felce, il tannino è una filigrana preziosa, ha ancora una buona tensione acida, persistenza, ancora sapido sul finale. Siamo arrivati, secondo il parere condiviso di tutti i convitati, appena prima di una fase discendente inevitabile per ogni vino.

Turriga 1997 – Argiolas

Complessità e forza, ampiezza e durata da record, profumi penetranti di frutta sotto spirito, origano, mirto, l’idea stessa della macchia mediterranea, chicco di caffè. Il colore è tra il granato scuro e il rubino.
Al palato perde forse in volume, ma la forza è intatta, la trama tannica è fitta e ha ancora mordente, la persistenza è epica.

Brunello di Montalcino Ris. 1985 Madonna del Piano – Valdicava

Colore granato, al pari degli altri senza opacità, Vino da terroir perfetto, esile di corpo, acidità stellare per un 1985 e tannino farinoso, porge sentori di prugna essiccata, ricordi terragni ed ematici, vagamente etereo.
Il sorso non ha più molto spessore, ma ci porta comunque a Montalcino con la sua vena fresca e una sua intensa maturità fruttata.

Enonauta/Degustazione di Vino #170/174 Turriga, Tignanello, Il Pareto, Cepparello, Valdicava | La Cinquina Memorabile

Degustazione Grandi Vini – La cinquina memorabile

Tignanello 2016 – Antinori – Degustazione Grandi Vini

Cepparello 2013 – Isole e Olena – La cinquina memorabile

Il Pareto 1996 – Tenuta di Nozzole/Folonari – Degustazione Grandi Vini

Turriga 1997 – Argiolas

Brunello di Montalcino Ris. 1985 Madonna del Piano – Valdicava

Last evening I was lucky enough to be able to taste, with the right, excellent and competent company of drinkers, five bottles that are difficult to gather together on the same table. Tasting of Great Wines, a memorable five. And we had the rare fortune of finding well-preserved vintage bottles, still alive with the memory of the 2008 Capodistato magnum drunk a few months ago and which was instead gone, which expressed appreciable values.

From memory, aided by the talented Riccardo Viganò and Martino Baldi, I try to describe the five wines of the evening.

Tignanello 2016 – Antinori

A confirmation. Toned and brilliant youth that gives a glimpse of a beautiful future, a wine with little appeal and little peacock, not that exhibition sample that many would expect, it pleases as every time for the expressive rigor, the tension, the fullness of the sip, the vitality, the aromas clean, alive.

Cepparello 2013 – Isole e Olena

It struggles a lot at the opening, it appears contracted, not very dynamic, reduced, but it delivers an exciting finish full of freshness and energy, persistence, lavender, red currants and citrus peel which leaves diners stunned who go looking for the last sip without more find it. A very excellent Sangiovese.

Il Pareto 1996 – Tenuta di Nozzole/Folonari

The years have thinned it, but they have also highlighted a certain refined elegance. Intense color, light garnet, the bouquet has fruity references of red currant and mulberry, powder, balsamic and liquorice echoes on a moss/fern background, the tannin is a precious filigree, it still has a good acid tension, persistence, still tasty on the finish. We arrived, in the shared opinion of all the guests, just before an inevitable downward phase for every wine.

Turriga 1997 – Argiolas

Complexity and strength, record breadth and duration, penetrating aromas of fruit in alcohol, oregano, myrtle, the very idea of ​​the Mediterranean scrub, coffee bean. The color is between dark garnet and ruby.
On the palate it perhaps loses volume, but the strength is intact, the tannic texture is dense and still has bite, the persistence is epic.

Brunello di Montalcino Ris. 1985 Madonna del Piano – Valdicava

Garnet in color, like the others without opacity, wine from perfect terroir, thin in body, stellar acidity for a 1985 and floury tannins, offers hints of dried plum, earthy and blood-like memories, vaguely ethereal.
The sip no longer has much depth, but it still takes us to Montalcino with its fresh streak and its intense fruity maturity.

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