Bottiglie, Degustazioni

Sacrisassi Rosso 2015 – Le Due Terre

Sacrisassi Rosso 2015 Le Due Terre

Colli Orientali del Friuli DOC

Da Prepotto nei Colli Orientali del Friuli viene questo vino iconico. 50% schioppettino 50% refosco con elevazione in barrique. Quando ho deciso di cominciare a raccontare i vini che stappo mi sono dato due regole guida: non nutrire timori reverenziali e non coltivare aspettative legate all’entusiasmo cercando di essere il più possibile fedele alla percezione. Da i vini de Le Due Terre finisco però per aspettarmi sempre qualcosa di peculiare e fino a questo momento in cui scrivo sempre senza delusioni. Impenetrabile rosso a tratti purpureo. Esuberante naso con aroma di viola, cassis, bagna di mirtillo, note sanguigne e di sottobosco e una proverbiale speziatura. Trascinante al palato, multidimensionale, di freschezza oceanica e tannini ben integrati, succoso e profondo, dal sorso ben delineato e disteso. Struttura e bevibilità ben sintonizzate. Da bere adesso e da riprovare ancora.
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Bottiglie, Degustazioni

Pinot Grigio 2018 – Flaibani

Pinot Grigio 2018 – Flaibani

Colli Orientali del Friuli DOP

Flaibani è una piccola azienda di Cividale del Friuli che produce vini identitari abbracciando i principi della biodinamica e che può contare come propulsore sull’entusiasmo, non è poca cosa, di Bruna Flaibani. Tra i vini proposti c’è il Pinot Grigio Ramato.

Ed è ramato. Senza dubbio alcuno. Il colore tende proprio a quello della cipolla ramata, meno orange di quanto appaia in foto e di quanto ricordavo dell’ultima bottiglia bevuta in cantina (forse 2016) e luminoso esattamente come in foto. Gli elementi che ne compongono il ricordo però si ritrovano tutti in questo 2018, ma potenziati e più definiti. Equilibrio, pienezza di gusto, finezza, lunghezza.
Profuma di buono e con precisione con richiami floreali e di Mandarino, pesca tabacchiera, note di bitter e spezie, ribes.
Al palato è setoso, preciso, definito, con una lunga e piacevole uscita sapida che in coerenza col naso ripropone l’agrume e le erbe aromatiche.
Complimenti a Bruna Flaibani e alla sua famiglia per questa bottiglia.

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Gite in Cantina

Una trasferta ai confini del vino

Friuli, una terra di paradossi

Il Friuli è una terra fatta di ossimori un po’ come tutte le terre di confine, fatta di persone rudi ma educate, di terre calde e piovose, di vette altissime e di spiagge selvagge. Dieci anni fa ci approdai per gli ultimi due anni di magistrale, un po’ per fuggire dal Granducato, un po’ per sfida personale: approcciarsi ad una cultura e ad una regione differente è sempre difficile.

La tradizione culinaria friulana è un enorme paradosso: materie prime semplici, genuine, quasi esclusivamente a km 0, che però diventano piatti saporiti e ricchi, dove in essi si ritrovano il lavoro quotidiano, la familiarità e la ricchezza di questa terra.

Per quanto riguarda il vino, la continua ricerca, la sperimentazione, l’amore verso quei terreni producono alcune tra le migliori bottiglie del nostro Bel Paese.

Una domenica ad Oslavia

Con il compare Dario Agostini, amante del vino e della fotografia, decidiamo di visitare 2 cantine iconiche, in una domenica di fine ottobre che ci regala un clima più primaverile che autunnale. In mattinata partiamo dal centro di Udine e ci dirigiamo verso Oslavia, frazione di Gorizia che in 2 km di strada raccoglie alcuni tra i più grandi produttori di Ribolla e di vini del Friuli.

Sono tutti lì, uno dietro l’altro, Princic, Castellada, Primosic, Gavner, Radikon, ecc. senza cartelli o insegne che accolgono i visitatori, nascosti tra le pendici vitate che si affacciano a sinistra sull’Italia e a destra sulla Slovenia.

Dai racconti delle visite emergono simpatici aneddoti, che fanno capire quanto sia forte e unita l’Associazione Produttori Ribolla di Oslavia, di quanta competizione (giustamente) ci sia, ma anche di quanta amicizia e rispetto viva fra i vigneron.

La Castellada

La prima tappa è a La Castellada, dove il gentilissimo Stefano ci accompagna in visita in cantina, per poi farci degustare alcune delle sue più famose bottiglie:

  • Ribolla 2016 (non ancora in commercio)
  • Friulano 2015
  • Bianco de La Castellada 2015
  • Chardonnay 2015
  • Sauvignon 2015
  • Rosso de La Castellada 2015

La Castellada si affaccia su una vallata dove il paesaggio è mozzafiato e dove si vedono le vigne di tanti altri produttori. Stefano ci fa capire quanta ricerca in cantina, quanta cura nella terra e nella vinificazione deve essere attuata per produrre i loro vini straordinari.

Una menzione particolare per il loro Chardonnay, che non assomiglia a nessuno Chardonnay tradizionale: fresco, dinamico, con sentori di frutta bianca e note di lime e pompelmo, un bianco superlativo.

Primosic

Prima di pranzo, decidiamo di fermarci da Primosic per un acquisto veloce, dove troviamo l’ottimo Silvan intento a dialogare con una simpatica coppia romana.

Con il nostro arrivo scatta un veloce aperitivo con la celebre Ribolla, in versione macerata e non. La ribolla di Primosic è diretta, senza fronzoli, come chi la produce, provare per credere.

Dario Princic

Alle 15.00 appuntamento da Dario Princic. Saliamo la ripida strada che conduce alla cantina e fuori c’era lui, Dario, intento ad aspettarci, ma con l’aria di chi non ne aveva assolutamente voglia…

“Stamani mio figlio è tornato alle 6:00, la visita ve la faccio io”: così ci saluta il buon vigneron, con aria rude ma allo stesso tempo simpatica. Scendiamo in cantina e subito si avverte un’atmosfera completamente diversa: in una cantina in ordine, pulita, quasi asettica, Dario inizia a raccontarci delle sue continue ricerche per raggiungere il tempo di macerazione perfetta per i suoi vini e ci versa direttamente dalle botti il suo nettare prezioso.

Mentre beviamo parliamo di vini “potabili”, dei suoi vicini vinificatori, di quanta scienza e passione ci sia nel suo lavoro. Ribolla, Sivi Pinot, Merlot e tanti calici che parlano tutti in maniera completamente diversa, come le canzoni di un disco dei Led Zeppelin.

Dario si rivela un ottimo interlocutore, si apre e racconta tanti aneddoti di cui purtroppo non posso scriverne. La sua Ribolla è “da brik”, da bere con piatti elaborati o da gustare da sola, da portarsi dietro, per l’appunto, in un brik e berla per fuggire dai pensieri quotidiani.

Bruna Flaibani

La giornata volge al termine, ma ci rimangono ancora le forze per far visita all’azienda di Bruna Flaibani, che ci accoglie in quel di Cividale alle 17.30 circa. Ci porta subito in vigna e ci parla delle sue viti, dei suoi terreni e di quanto la sperimentazione biodinamica abbia giovato per i suoi vini.

Ci accoglie in casa e ci fa degustare i celebri Friulano, Pinot grigio ramato, Cabernet Franc e l’indimenticabile Schioppettino, un rosso di un’espressività veramente fuori dal comune. Parliamo della sua storia, di quanto sia difficile per lei portare avanti i lavori in vigna e in cantina, ma di quanto la passione per questo lavoro sia superiore ad ogni ostacolo fisico e mentale.

Il tempo trascorso con Bruna è sempre troppo poco: torneremo Bruna, te lo promettiamo, e staremo con te molto di più!

Credits

Tutte le foto sono state scattate da Dario Agostini (https://www.flickr.com/photos/133362519@N02https://www.instagram.com/darioago84/)

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Schioppettini a confronto: Marco Sara /Lino Casella

Capita anche di bere, per quanto non sia facile andare aldilà dei soliti noti, un paio di Schioppettino a distanza di pochi giorni, Marco Sara & Lino Casella. 29 km di distanza tra le due cantine. Al netto della differenza di annata, due interpretazioni diverse del più territoriale e tradizionale tra i vitigni a bacca rossa del Friuli.

Schioppettino di Prepotto 2015 – Casella – Colli Orientali del Friuli DOC

Colore rosso scuro, profumi più evoluti di spezie dolci e mora matura, qualche suggestione di caffè tostato che riporta all’affinamento in legno per lo Schioppettino di Casella, con più corpo, densità, equilibrio e morbidezza, tannini addomesticati. Forse in assoluto lo Schioppettino più corposo che abbia mai assaggiato.

Schioppettino 2018 – Marco Sara – Colli Orientali del Friuli DOC

Floreale, vinoso, fresco e vitale lo Schioppettino di Marco Sara. Il colore è purpureo, intenso al naso con sentori floreali, di pepe e lampone. Tannino più intraprendente.

Due vini che riberrei.

Enonauta/Degustazione di Vino #148/149 - review - 2 Schioppettino a confronto: Marco Sara /Lino Casella - il più territoriale dei vitigni

Schioppettini a confronto: Marco Sara /Lino Casella

It also happens to drink, although it is not easy to go beyond the usual suspects, a couple of Schioppettinos every few days, Marco Sara & Lino Casella. 29 km distance between the two wineries. Net of the difference in vintage, two different interpretations of the most territorial and traditional of Friuli’s red grape varieties.

Schioppettino di Prepotto 2015 – Casella – Colli Orientali del Friuli DOC

Dark red colour, more evolved aromas of sweet spices and ripe blackberry, some suggestions of roasted coffee that hark back to the aging in wood for the Schioppettino di Casella, with more body, density, balance and softness, tamed tannins. Perhaps by far the fullest Schioppettino I have ever tasted.

Schioppettino 2018 – Marco Sara – Colli Orientali del Friuli DOC

Marco Sara’s Schioppettino is floral, vinous, fresh and vital. The color is purple, intense on the nose with floral, pepper and raspberry scents. More enterprising tannin.

Two wines I would drink again.

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Cialla Bianco 2016 – Ronchi di Cialla

Cialla Bianco 2016 – Ronchi di CiallaColli Orientali del Friuli DOC

 

Ribolla Gialla 60%, Verduzzo 30%, Picolit 10%

Fermenta e affina in barrique per 11 mesi e poi continua l’affinamento in bottiglia per altri due anni.

 

Quando lo stappo è preceduto da molteplici voci e pareri entusiastici talvolta si finisce nella delusione del confronto tra ciò che si beve e il racconto che ne è stato fatto. Non è il caso del Cialla Bianco 2016 il cui assaggio è invece limpida conferma della sua fama e lascia un ricordo pieno di soddisfazione.

 
 

Bel colore giallo intenso, cui le foto purtroppo non rendono giustizia, un corredo olfattivo fine e definito con ricordi di fiori bianchi, di susina goccia d’oro e di giuggiola, miele di trifoglio e reminiscenze speziate.

 

Asciutto nelle forme, secco, ma intenso e profondo al gusto. Di grande persistenza. Un vino tutto di giustezza che sussurra argomenti ineccepibili.

Da ribere più avanti.

Vale ampiamente il suo prezzo.

 
Enonauta/Degustazione di Vino #127 - review - Cialla Bianco 2016 - Ronchi di Cialla | Asciutto, ma intenso e profondo al gusto
Enonauta/Degustazione di Vino #127 - review - Cialla Bianco 2016 - Ronchi di Cialla | Asciutto, ma intenso e profondo al gusto
Enonauta/Degustazione di Vino #127 - review - Cialla Bianco 2016 - Ronchi di Cialla | Asciutto, ma intenso e profondo al gusto

Cialla Bianco 2016 – Ronchi di Cialla – Colli Orientali del Friuli DOC

Ribolla Gialla 60%, Verduzzo 30%, Picolit 10%

It ferments and refines in barrique for 11 months and then continues refinement in the bottle for another two years.

When the uncorking is preceded by multiple voices and enthusiastic opinions, we sometimes end up disappointed by the comparison between what we drink and the story that has been told about it. This is not the case with Cialla Bianco 2016, the tasting of which is instead a clear confirmation of its fame and leaves a memory full of satisfaction.

Beautiful intense yellow color, which unfortunately the photos do not do justice to, a fine and defined olfactory composition with memories of white flowers, golden drop plum and jujube, clover honey and spicy reminiscences.

Dry in shape, dry, but intense and deep in taste. Of great persistence. A wine all about justice that whispers impeccable arguments.

To drink later.

It’s well worth its price.

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Refosco 2017 – Ronchi di Cialla

Viene da Prepotto questo Refosco dal Peduncolo Rosso di Ronchi di Cialla. Colli Orientali del Friuli Doc sottozona Cialla.

Acciaio, sosta prolungata sulle fecce fini e ulteriore affinamento in bottiglia.

Se ti resta impresso è per la non consueta congiunzione di due elementi. La compatta semplicità e la definizione.

Il colore è intenso tra il rubino e il purpureo. Al naso offre sentori di more e ribes nero, di spezie, reminiscenze di rabarbaro. Il sorso è pieno, lineare, equilibrato, ricco, con tannino smussato e buon finale coerente.

Buono e buono è il rapporto prezzo/soddisfazione.

Dopo aver tanto sentito parlare di Ronchi di Cialla finalmente stappo una bottiglia di persona e concludo che a breve ne stapperò un’altra.

Enonauta/Degustazione di Vino #113 - review - Refosco 2017 - Ronchi di Cialla | Se ti resta impresso è per la non consueta congiunzione di due elementi. La compatta semplicità e la definizione
Enonauta/Degustazione di Vino #113 - review - Refosco 2017 - Ronchi di Cialla | Se ti resta impresso è per la non consueta congiunzione di due elementi. La compatta semplicità e la definizione
Enonauta/Degustazione di Vino #113 - review - Refosco 2017 - Ronchi di Cialla | Se ti resta impresso è per la non consueta congiunzione di due elementi. La compatta semplicità e la definizione

Refosco Ronchi di Cialla 2017

This Refosco dal Peduncolo Rosso from Ronchi di Cialla comes from Prepotto. Colli Orientali del Friuli Doc sub-area Cialla.

Steel, prolonged rest on the fine lees and further refinement in the bottle.

If it sticks in your mind it’s because of the unusual conjunction of two elements. The compact simplicity and definition.

The color is intense between ruby ​​and purple. On the nose it offers hints of blackberries and blackcurrants, spices, reminiscences of rhubarb. The sip is full, linear, balanced, rich, with smooth tannins and a good, coherent finish.

The price/satisfaction ratio is good and good.

After hearing so much about Ronchi di Cialla I finally uncorked a bottle myself and concluded that I will uncork another soon.

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Cabernet Franc 2015 – Flaibani

Alla prima folata di vento freschino e ai primi sentori del calo termico metto subito sul fuoco un tegame di salsicce rifatte coi fagioli. Poi vado alla ricerca di una bottiglia di rosso, che abbia una buona struttura, tannini vivi e una bella persistenza per accompagnare questo succulento piatto della tradizione toscana. Dalla cantina viene fuori il Cabernet Franc 2015 dell’Azienda Flaibani di Cividale del Friuli.

Vino di cui conservo un bel ricordo dal giorno in cui lo bevvi durante la visita alla cantina e che ricordo possedere le caratteristiche ricercate.

Rosso rubino scuro, c’è forza nei profumi che richiamano la viola, la mora, la liquirizia, ma è proverbiale la componente speziata.

In bocca è un bel mix di struttura e bevibilità, esordio di velluto e poi una bella accelerata grazie alla bella freschezza e alla misurata rusticità. La pai cercata c’è e trovano il tempo di tornare il frutto di bosco e le spezie per una bevuta soddisfacente e un abbinamento inedito, ma azzeccato.

Enonauta/Degustazione di Vino #098 - review - Cabernet Franc 2015 - Flaibani | I colli orientali del Friuli in versione internazionale
Enonauta/Degustazione di Vino #098 - review - Cabernet Franc 2015 - Flaibani | I colli orientali del Friuli in versione internazionale
Enonauta/Degustazione di Vino #098 - review - Cabernet Franc 2015 - Flaibani | I colli orientali del Friuli in versione internazionale

Cabernet Franc 2015 – Flaibani

At the first gust of fresh wind and the first hints of a drop in temperature I immediately put a pan of sausages made with beans on the fire. Then I go in search of a bottle of red, which has a good structure, lively tannins and a nice persistence to accompany this succulent traditional Tuscan dish. From the cellar comes the Cabernet Franc 2015 of the Flaibani company of Cividale del Friuli.

A wine of which I have fond memories from the day I drank it during the visit to the cellar and which I remember possessing the sought-after characteristics.

Dark ruby ​​red, there is strength in the aromas that recall violets, blackberries, liquorice, but the spicy component is proverbial.

In the mouth it is a nice mix of structure and drinkability, a velvety onset and then a nice acceleration thanks to the beautiful freshness and measured rusticity. The pai they were looking for is there and they find time to bring back the berries and the spices for a satisfying drink and an original but successful combination.

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Sacrisassi 2015 – Le Due Terre

L’opera di prevenzione enoica continua con questo vigoroso Sacrisassi Bianco 2015 de Le Due Terre, vino da PrepottoColli Orientali del Friuli.

Friulano e Ribolla
Fermentazione in legno e macerazione poi di nuovo in legno

Ambra brillante il colore. Le foto dilettantistiche con luce artificiale fatte al volo non rendono nessuna giustizia al liquido nel bicchiere. Mi spiace, ma in questo caso non sono riuscito a fare meglio.

Al naso è vivo e cangiante con leggera volatile che spinge i sentori di canfora, camomila, susina gialla, sfalcio di erba medica secca, leggero aroma di caffé, più precisamente di torrefazione, non della polvere nel barattolo, ma del profumo portato dal vento a chi passi nelle vicinanze di una torrefazione.

Asciutto, incisivo, sapido e dalla persistenza proverbiale. Il finale è un caleidoscopio dove riecheggiano molteplici sensazioni, dal miele di acacia alla susina, dal caffè tostato alle erbe aromatiche.

Vino di forte personalità e temperamento adatto a palati selezionati.

Enonauta/Degustazione di Vino #072 - review - Sacrisassi Bianco 2015 - Le Due Terre | Vino di forte personalità e temperamento
Enonauta/Degustazione di Vino #072 - review - Sacrisassi Bianco 2015 - Le Due Terre | Vino di forte personalità e temperamento
Enonauta/Degustazione di Vino #072 - review - Sacrisassi Bianco 2015 - Le Due Terre | Vino di forte personalità e temperamento

The work of wine prevention continues with this vigorous Sacrisassi Bianco 2015 by Le Due Terre, a wine from Prepotto – Colli Orientali del Friuli.

Friulano and Ribolla
Fermentation in wood and maceration then again in wood

The color is bright amber. Amateur photos taken on the fly with artificial light do not do any justice to the liquid in the glass. I’m sorry, but in this case I couldn’t do better.

On the nose it is lively and iridescent with a light volatile that pushes the hints of camphor, chamomile, yellow plum, dry alfalfa clippings, light aroma of coffee, more precisely of roasting, not of the dust in the jar, but of the perfume carried by the wind to who passes near a coffee roaster.

Dry, incisive, savory and with proverbial persistence. The finish is a kaleidoscope where multiple sensations echo, from acacia honey to plum, from toasted coffee to aromatic herbs.

Wine with strong personality and temperament suitable for selected palates.

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