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Brunello di Montalcino 2015 – Capanna

Brunello di Montalcino 2015 – Capanna

Tutti i vigneti nella zona di Montosoli per questa storica azienda di Montalcino condotta dalla famiglia Cencioni

Fermentazione in troncoconici, invecchiamento per 36 mesi in botti di capienza variabile tra i 10 e i 36 hl. Seguono 6 mesi in bottiglia.

Il colore è uno splendido rubino chiaro, la foto lo testimonia bene, al naso precisione, nettezza, frutto fragrantissimo, viola, Lampone, eucalipto, lavanda, arancia tarocco, richiami appena accennati di humus e pellame.

Il palato è teso, slanciato, trascinante, con buona concentrazione, acidità fluente con tannini granulosi ben strutturati, dal finale rinfrescante e balsamico. Non lo direi pronto adesso, lo direi buono, molto godibile per chi apprezza, come chi scrive, vini non ancora domati, eleganti e austeri, e per essi crea occasioni culinarie adeguate.

Sono sicuro che tra ⅘ anni potrà offrire una compagnia più disinvolta.

In abbinamento alla lombatina (una lombatona, anche se non una bistecca alla fiorentina) al sangue con contorni vari fu felice sposalizio.

Non sottovaluterei parlando dell’azienda della Famiglia Cencioni il prezzo delle sue proposte.

Enonauta/Degustazione di Vino #272 - review - Brunello di Montalcino 2015 - Capanna | Brunello giovane, austero, promettente
Enonauta/Degustazione di Vino #272 - review - Brunello di Montalcino 2015 - Capanna | Brunello giovane, austero, promettente
Enonauta/Degustazione di Vino #272 - review - Brunello di Montalcino 2015 - Capanna | Brunello giovane, austero, promettente
Enonauta/Degustazione di Vino #272 - review - Brunello di Montalcino 2015 - Capanna | Brunello giovane, austero, promettente

Brunello di Montalcino 2015 – Capanna

All the vineyards in the Montosoli area for this historic Montalcino company run by the Cencioni family

Fermentation in truncated cones, aging for 36 months in barrels with a capacity varying between 10 and 36 hl. 6 months in the bottle follow.

The color is a splendid light ruby, the photo demonstrates this well, on the nose precision, clarity, very fragrant fruit, violet, raspberry, eucalyptus, lavender, tarot orange, barely hinted hints of humus and leather.

The palate is tense, slender, enthralling, with good concentration, flowing acidity with well-structured grainy tannins, with a refreshing and balsamic finish. I wouldn’t say it’s ready now, I’d say it’s good, very enjoyable for those who appreciate, like the writer, wines that haven’t yet been tamed, elegant and austere, and create suitable culinary opportunities for them.

I’m sure that in ⅘ years he will be able to offer more relaxed company.

Paired with the lombatina (a loin steak, although not a Florentine steak) rare with various side dishes it was a happy marriage.

When speaking about the Cencioni family company, I would not underestimate the price of its proposals.

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Baron’ Ugo 2015 – Az. Agr. Monteraponi

Baron’ Ugo 2015 – Monteraponi – Toscana Igt

Sangiovese con piccole percentuali di Canaiolo e Colorino. Radda in Chianti

Pochi interventi, fermentazione spontanea in cemento vetrificato, 36 mesi di botte grande.

Colore rubino scuro, bel ventaglio di sentori di frutti rossi come il lampone e il ribes poco maturi, la china, l’anice, la viola, agrumi freschi, cenere, ma anche note rustiche non ben risolte, a tratti solvente.
Il sorso è molto fresco, puntuto, alcol misurato e ben inserito, bevibilità assicurata, ma il gusto è un po’ traballante, non è un vino compiuto, il tannino è acerbo, trovo indicazioni in questa bottiglia già ricevute in altre occasioni, ed è fondamentalmente uno stile che non riesco ad apprezzare appieno. Ha grande struttura fisica, ma a latitare è il frutto e il centrobocca resta anonimo, il finale poco espressivo. Lo definirei un vino astratto, molto chiuso, che abbisogna di un po’ di immaginazione per essere apprezzato.

A mio giudizio, dal rapporto prezzo/felicità molto squilibrato dalla parte del prezzo.

Enonauta/Degustazione di Vino #268 - review - Baron' Ugo 2015 - Monteraponi | vino astratto, molto chiuso, che abbisogna di un po' di immaginazione per essere apprezzato
Enonauta/Degustazione di Vino #268 - review - Baron' Ugo 2015 - Monteraponi | vino astratto, molto chiuso, che abbisogna di un po' di immaginazione per essere apprezzato
Enonauta/Degustazione di Vino #268 - review - Baron' Ugo 2015 - Monteraponi | vino astratto, molto chiuso, che abbisogna di un po' di immaginazione per essere apprezzato

Baron’ Ugo 2015 – Monteraponi – Toscana Igt

Sangiovese with small percentages of Canaiolo and Colorino. Radda in Chianti

Few interventions, spontaneous fermentation in vitrified concrete, 36 months in large barrels.

Dark ruby ​​colour, nice range of hints of red fruits such as raspberry and under-ripe currant, cinchona, anise, violet, fresh citrus fruit, ash, but also rustic notes not well resolved, sometimes solventy.
The sip is very fresh, sharp, the alcohol is measured and well integrated, drinkability is assured, but the taste is a bit shaky, it is not a complete wine, the tannin is immature, I find indications in this bottle already received on other occasions, and it is basically a style that I can’t fully appreciate. It has great physical structure, but the fruit is lacking and the mid-mouth remains anonymous, the finish not very expressive. I would define it as an abstract, very closed wine, which needs a bit of imagination to be appreciated.

In my opinion, the price/happiness ratio is very unbalanced on the price side.

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Caparsino Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa

Caparsino Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa

Lo straordinario Sangiovese di Paolo Cianferoni (Caparsa) da Radda in Chianti

Se la gioca alla pari e in modo sfrontato con qualunque vino toscano di ogni provenienza e ispirazione, ma volendo anche con vini esteri del vecchio e nuovo mondo. E vince. Grazie alla sua straordinaria forza espressiva, alla sua garbata animosità, all’energia straripante in un contesto di precisione e qualità assolute.

Sangiovese di Radda in Chianti, cemento e vecchie botti di rovere.

Integrità paradigmatica, frutto colossale con spinta e struttura, colore rubino scuro, corpo da mediomassimo con le movenze da peso welter, profumi di marasca, iris, arancia sanguinella, erbe in mazzetto, ricordi di bosco, balsamici, appena di cuoio fresco.

Enonauta/Degustazione di Vino #267 - review - Caparsino Riserva Chianti Classico 2015 - Caparsa | Palato generoso, ampio, concentrato
Caparsino Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa

Palato generoso, ampio, concentrato, freschissimo e fluente, mai puntuto. Con tannini profilanti ed energici che lasciano al vino lo spazio di un finale arioso, lungo dove a dominare è il frutto, l’identità del Sangiovese.

Enonauta/Degustazione di Vino #267 - review - Caparsino Riserva Chianti Classico 2015 - Caparsa | Palato generoso, ampio, concentrato
Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa
Enonauta/Degustazione di Vino #267 - review - Caparsino Riserva Chianti Classico 2015 - Caparsa | Palato generoso, ampio, concentrato
Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa

Bottiglia che è conferma del grande valore che esprimono i vini di Caparsa e dell’importanza del territorio di Radda al tempo del surriscaldamento climatico come ha scritto lo stesso Paolo Cianferoni sul suo blog.

Caparsino Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa

The extraordinary Sangiovese of Paolo Cianferoni (Caparsa) from Radda in Chianti

It competes equally and boldly with any Tuscan wine of any origin and inspiration, but also with foreign wines from the old and new world if desired. And he wins. Thanks to his extraordinary expressive strength, his polite animosity, his overflowing energy in a context of absolute precision and quality.

Sangiovese from Radda in Chianti, cement and old oak barrels.

Paradigmatic integrity, colossal fruit with drive and structure, dark ruby ​​colour, light heavyweight body with welterweight movements, aromas of morello cherry, iris, blood orange, bunch of herbs, hints of the forest, balsamic, just of fresh leather.
Generous palate, broad, concentrated, very fresh and flowing, never pungent. With profiled and energetic tannins that leave the wine space for an airy, long finish where the fruit, the identity of the Sangiovese, dominates.
A bottle that confirms the great value that Caparsa wines express and the importance of the Radda area at the time of global warming as Paolo Cianferoni himself wrote on his blog.

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Chianti Classico “Vigna Vaggiolata” 2016 – Monterotondo

Chianti Classico “Vigna Vaggiolata” 2016 – Monterotondo

Ancora a Gaiole in Chianti sulle alture che si affacciano sul Valdarno, anche se dalla cucina di casa, da dove viene questo Chianti Classico 2016. Il segno distintivo dei vini di Saverio Basagni sono, per la mia personale esperienza, la precisione e l’eleganza. Non ne difetta nemmeno questa bottiglia.

Sangiovese, canaiolo e Malvasia rispettivamente per l’85, 10 e 5 %.
Lunga macerazione, invecchiamento in legno di varia capacità.

Colore chiaro rubino con bordo granato. Naso balsamico e mentolato, si sentono la visciola, la carruba, la viola. Appena speziato e resinoso, con un fondo di tostatura.
Il Sorso è setoso ed equilibrato. Lineare e dinamico, pronto adesso con tannini di grana fine e discreto finale rinfrescante.
Una particolarità dei vini dell’annata 2016 della cantina Monterotondo la si individua nel fatto che è il Chianti annata al posto del Riserva, che è quello che più spesso in zona Chianti Classico tende a fare affinamento in legno, a portare più nitidi i segni del passaggio in legno.

Enonauta/Degustazione di Vino #235 - review - Chianti Classico "Vigna Vaggiolata" 2016 - Monterotondo | setoso, equilibrato,Lineare, dinamico
Enonauta/Degustazione di Vino #235 - review - Chianti Classico "Vigna Vaggiolata" 2016 - Monterotondo | setoso, equilibrato,Lineare, dinamico
Enonauta/Degustazione di Vino #235 - review - Chianti Classico "Vigna Vaggiolata" 2016 - Monterotondo | setoso, equilibrato,Lineare, dinamico

Chianti Classico “Vigna Vaggiolata” 2016 – Monterotondo

Still in Gaiole in Chianti on the hills overlooking the Valdarno, even if from the home kitchen, where this Chianti Classico 2016 comes from. The distinctive sign of Saverio Basagni’s wines are, in my personal experience, precision and elegance . This bottle doesn’t lack either.

Sangiovese, canaiolo and Malvasia for 85, 10 and 5% respectively.
Long maceration, aging in wood of various capacities.

Light ruby color with garnet edge. Balsamic and minty nose, hints of sour cherry, carob and violet. Just spicy and resinous, with a toasted base.
The sip is silky and balanced. Linear and dynamic, ready now with fine-grained tannins and a discreet refreshing finish.
A peculiarity of the 2016 vintage wines from the Monterotondo winery can be identified in the fact that it is the Chianti vintage instead of the Riserva, which is the one that most often tends to be aged in wood in the Chianti Classico area, which brings clearer signs of the wooden passage.

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Chianti Classico 2018 – San Giusto a Rentennano

Chianti Classico 2018 – Fattoria San Giusto a Rentennano

È un giorno da ricordare. Paradossalmente perché è la prima volta che resto deluso, anche se solo parzialmente, da una bottiglia di una delle mie cantine preferite. Che resta tale ovviamente.
Sangiovese e Canaiolo in piccola parte, invecchiamento per 11 mesi tra tonneaux e barriques.
Colore rubino scuro, al naso trovo continuità con quanto bevuto negli anni. Ricordi di frutti di bosco, viola, sottobosco, note ematiche, speziate. Balsamico e apertamente alcolico.
Al palato appare però scisso. Per quanto suggerisca una piena maturazione e offra acidità brillante e un tannino che potrebbe essere definito esatto, per forma e forza, una buona concentrazione, gusto ricco, porta in dote una carica alcolica che non sembra parte integrante del liquido. Più che venire da dentro il vino sembra che l’alcol lo avvolga. Ed è una sensazione che accompagna per tutto il tempo della bottiglia che finisce, ma finisce con un po’ di fatica.
 
Per questo dispiace ancora di più. Per il potenziale sprecato. Della gradazione alcolica elevata dei vini non si può certo incolpare le aziende che per prime affrontano le difficoltà dovute ai cambiamenti climatici ed è una disavventura in cui capita di imbattersi con frequenza sempre crescente.
 
San Giusto a Rentennano resta per me sul podio delle aziende del Chianti Classico, ma questa bottiglia lascia interdetti.
Enonauta/Degustazione di Vino #234 - review - Chianti Classico 2020 - Fattoria San Giusto a Rentennano | Chianti Classicissimo da Gaiole

 

Enonauta/Degustazione di Vino #234 - review - Chianti Classico 2020 - Fattoria San Giusto a Rentennano | Chianti Classicissimo da Gaiole

Chianti Classico 2018 – Fattoria San Giusto in Rentennano

It’s a day to remember. Paradoxically because it is the first time that I am disappointed, even if only partially, by a bottle from one of my favorite wineries. Which obviously remains so.
From Gaiole in Chianti
Sangiovese and Canaiolo in small part, aging for 11 months in tonneaux and barriques.
Dark ruby colour, on the nose I find continuity with what I have drunk over the years. Memories of berries, violets, undergrowth, blood and spicy notes. Balsamic and openly alcoholic.
However, on the palate it appears split. Although it suggests full maturation and offers bright acidity and a tannin that could be defined as exact, in shape and strength, a good concentration, rich taste, it brings with it an alcoholic charge that does not seem to be an integral part of the liquid. Rather than coming from inside the wine, it seems that the alcohol envelops it. And it is a sensation that accompanies the entire time the bottle finishes, but it ends with a bit of effort.

This makes me even more sorry. For wasted potential. The high alcohol content of the wines certainly cannot be blamed on the companies that are the first to face the difficulties caused by climate change and it is a misadventure that we encounter with ever increasing frequency.

San Giusto a Rentennano remains for me on the podium of Chianti Classico companies, but this bottle leaves you speechless.

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Amicizia, Pecora & Grandi Vini

Approfittando della possibilità di portare le bottiglie da casa, venerdì sera siamo andati in ottima compagnia a mangiare la Pecora e il Tonno di Coniglio cucinati dal sempre performante Niccolò aka Neko, cuoco del Circolo Bugiani di Pistoia, mettendo insieme quattro grandi vini italiani, quattro ottimi classici che ogni tanto si rimettono volentieri in tavola come ci si rimette la ciabatta comoda, come si va a prendere il ventilatore in cantina all’arrivo del caldo.

Amicizia, Pecora & Grandi Vini Italiani

Cervaro della Sala 2018 – Antinori

Brunello di Montalcino “Vigna Soccorso” 2016 – Tiezzi

Turriga 2016 – Argiolas

Brunello di Montalcino 2012 – Cerbaiona

Cervaro della Sala 2018

Che si conferma un vino tecnico, molto preciso, colore brillante, naso lineare con esordio burroso e speziato, seguono il mango, la nespola, lo zafferano, reminiscenze floreali e agrumate.
Acidità frontale, sapidità, opulenza, tenuta, finale coerente.
Certamente giovane, ma altrettanto certamente finito in 7 minuti. Non è il massimo dell’espressività, ma non gli difettano la piacevolezza e la precisione. Anche in questa sua infanzia enoica interrotta bruscamente.

Grandi Vini Italiani | Turriga 2015 Argiolas Cerbaiona Brunello di Montalcino 2012 Cervaro della Sala Antinori 2018 Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2016 Tiezzi
Cervaro della Sala Antinori 2018

Brunello di Montalcino “Vigna Soccorso” 2016 – Tiezzi

Questo Brunello è effettivamente molto giovane. Ha però la grinta e il temperamente del Sangiovese di razza, freschezza e tannini tetragoni, si intravedono grandi potenzialità per un futuro ipotetico, ma complice il sugo di pecora ha fatto ottima figura anche da giovane.
Esplosione di fragranze tipiche come la Scorza d’arancio, la marasca, le erbe aromatiche e qualche ricordo floreale, più anice stellato, sigaro/tabacco, note balsamiche.
Il sorso è freschissimo, balsamico, al momento un po’ dominato dalla struttura del tannino che però non lo imbriglia del tutto e il succo mostra tutto il suo slancio verso un finale che trova apertura e che col tempo, a mio avviso, diventerà un vasto giardino.

Credo che sarebbe giusto tenerne in cantina almeno sei bottiglie.

Grandi Vini Italiani | Turriga 2015 Argiolas Cerbaiona Brunello di Montalcino 2012 Cervaro della Sala Antinori 2018 Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2016 Tiezzi
Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2016 – Tiezzi

Turriga 2016 – Argiolas

Per la mia esperienza Turriga non sembra mai né troppo giovane, né troppo vecchio. A tratti irruento, ma anche sempre calibrato nei tratti, muscolare nell’impatto eppure trova sempre distensione, non si finisce affaticati per via di questa energia che sembra infinita, dell’intensità di gusto che ha pochi pari.
Colore rubino scuro, a tratti sembra di scorgere del porpora, mora, mirto, assortimento di erbe varie, bagna di mirtillo, tabacco. Con grande spinta.
Sorso caldo, polposo, c’è molto di tutto, ma in questo molto tutto trova una collocazione esatta. Un po’ come in una canzone dei TOTO. Nel finale, che non finisce, tornano e ritornano le suggestioni già provate al naso ed è una bevuta rinfrancante, gratificante. Io lo consiglierei anche come tonico/medicinale.

Grandi Vini Italiani | Turriga 2015 Argiolas Cerbaiona Brunello di Montalcino 2012 Cervaro della Sala Antinori 2018 Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2016 Tiezzi
Turriga 2016 Argiolas

Brunello di Montalcino 2012 – Cerbaiona

Mi aspettavo un po’ di più, forse l’annata non è la migliore. Molta eleganza, però poca espressività.

Il colore è molto bello, anche il bouquet è ricco con sentori di Cassis, primi accenni di frutta in confettura, pepe di java, ricordi di lavanda, appena agrumato, balsamico.
Una bevuta elegante, di misura, dal tannino quasi completanente dentro il vino, molto smussato, flessuoso, freschezza misurata, affida la sua vitalità a una certa vena sapida, a un bel finale sul frutto a piena maturazione. Per essere Sangiovese gli manca un po’ di quella nervosa energia che abbonda invece nel vino di Tiezzi.
Bene, ma non benissimo. Sembra un po’ un danzatore a una maratona di ballo che un po’ stanco si salva con l’esperienza. Pronto adesso. Se dovessi valutare la tenuta futura di questo vino basandomi su questa bottiglia direi di non andare oltre il 2025 per non trovarlo esausto.

Grandi Vini Italiani | Turriga 2015 Argiolas Cerbaiona Brunello di Montalcino 2012 Cervaro della Sala Antinori 2018 Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2016 Tiezzi
Cerbaiona Brunello di Montalcino 2012

Grandi Vini Italiani

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Chianti Classico Riserva 2015 “Le Baròncole” – San Giusto a Rentennano

Chianti Classico Riserva 2015 “Le Baròncole” – San Giusto a Rentennano

Sangiovese e un tre percento di Canaiolo. Cemento e acciaio per la fermentazione, 20 mesi in tonneaux e barrique e 6 mesi di bottiglia.

Ripenso a chi mi disse che il meglio il territorio di Gaiole lo dà nelle annate molto calde con vini che lì si arrichiscono in eleganza e precisione. Questo vino è certamente conferma parziale di quella teoria col suo colore rubino scuro, intensi profumi di viola, marasca e arancia sanguinella, note ematiche, di mazzetto aromatico, appena speziato, balsamico. I profumi rievocano frutti turgidi e non stramaturi.
Stoffa calda e di spessore, tannino colorato, fresco e fluente e dal finale aperto, arioso, pieno di frutto e spezie.
Annata ottima e potente qui declinata al meglio, lontano da certe suggestioni di surmaturazione talvolta evocate dagli omologhi d’annata.
Vino di grande qualità che accompagnato a una bella bistecca, nonostante la strumentazione risicata, fece superba compagnia nel pomeriggio di festa.

Enonauta/Degustazione di Vino #206 - Chianti Classico Riserva 2015 "Le Baròncole" - San Giusto a Rentennano | Vino di Grande Qualità
Enonauta/Degustazione di Vino #206 - Chianti Classico Riserva 2015 "Le Baròncole" - San Giusto a Rentennano | Vino di Grande Qualità
Enonauta/Degustazione di Vino #206 - Chianti Classico Riserva 2015 "Le Baròncole" - San Giusto a Rentennano | Vino di Grande Qualità

Chianti Classico Riserva 2015 “Le Baròncole” – San Giusto a Rentennano

Sangiovese and three percent Canaiolo. Cement and steel for fermentation, 20 months in tonneaux and barrique and 6 months in bottle.

I think back to those who told me that the Gaiole area gives its best in very hot years with wines that are enriched in elegance and precision there. This wine is certainly partial confirmation of that theory with its dark ruby ​​color, intense aromas of violet, morello cherry and blood orange, blood notes, aromatic bouquet, slightly spicy, balsamic. The aromas recall turgid and not overripe fruits.
Warm, thick texture, colourful, fresh and flowing tannin and an open, airy finish, full of fruit and spices.
An excellent and powerful vintage expressed here at its best, far from certain suggestions of overripeness sometimes evoked by its vintage counterparts.
A wine of great quality which, accompanied by a nice steak, despite the limited equipment, made superb company on the festive afternoon.

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Asinone 2016 – Vino Nobile di Montepulciano – Poliziano

Asinone 2016 Vino Nobile di Montepulciano – POLIZIANO

Sangiovese
18 mesi in legno
Vino di punta della nota azienda di Montepulciano

Che l’annata 2016 in Toscana sia stata una annata particolarmente felice lo si sapeva già dal 2016. Negli anni a seguire gli assaggi hanno delineato un quadro di qualità diffusa in tutti i territori toscani vocati alla viticoltura.

Nel caso di Asinone 2016, ci troviamo di fronte a un sontuoso Sangiovese. Per la brillantezza del vino, per la qualità dell’esperienza, ma anche e soprattutto per l’esecuzione. Un buon compromesso tra un sangiovese verace e ciò che viene comunemente definito “gusto internazionale”.
Per cui quello che troviamo nel bicchiere è una ben realizzata miscela di spessore, energia vitale, identità.
Il colore è rubino scuro, si sentono la viola, la marasca e la prugna, la scorza d’arancia, note sanguigno/ferrose, spezie e ricordi balsamico/resinosi.
Vino di buon corpo con vigorosa freschezza, definito, pieno senza mai risultare stancante, tannino molto fino e vellutato che non ostacola sul finale un lungo ritorno fruttato/speziato.

Un vino per cui sento di poter prevedere una ventina d’anni almeno di ottima evoluzione in bottiglia.

Enonauta/Degustazione di Vino #189 - Asinone 2016 - Vino Nobile di Montepulciano - Poliziano | Vino di buon corpo con vigorosa freschezza
Enonauta/Degustazione di Vino #189 - Asinone 2016 - Vino Nobile di Montepulciano - Poliziano | Vino di buon corpo con vigorosa freschezza
Enonauta/Degustazione di Vino #189 - Asinone 2016 - Vino Nobile di Montepulciano - Poliziano | Vino di buon corpo con vigorosa freschezza

Asinone 2016 Vino Nobile di Montepulciano – POLIZIANO

Sangiovese
18 months in wood
Flagship wine from the well-known Montepulciano company

We have already known since 2016 that the 2016 vintage in Tuscany was a particularly happy one. In the years that followed, the tastings outlined a picture of widespread quality in all the Tuscan territories suited to viticulture.

In the case of Asinone 2016, we are faced with a sumptuous Sangiovese. For the brilliance of the wine, for the quality of the experience, but also and above all for the execution. A good compromise between a true Sangiovese and what is commonly defined as “international taste”.
So what we find in the glass is a well-crafted blend of depth, vital energy, identity.
The color is dark ruby, there are hints of violet, morello cherry and plum, orange peel, bloody/ferrous notes, spices and balsamic/resinous memories.
Full-bodied wine with vigorous freshness, defined, full without ever being tiring, very fine and velvety tannin which does not hinder a long fruity/spicy return on the finish.

A wine for which I feel I can foresee at least twenty years of excellent evolution in the bottle.

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Chianti Classico Riserva 2016 “vigna seretina” – Monterotondo

Chianti Classico Riserva 2016 “Vigna Seretina” – MonterotondoGaiole in Chianti

I vini di Natale 2021 #2

Le vigne dell’azienda Monterotondo sono posizionate oltre i 500mt di altitudine sui rilievi a nordest di Gaiole dai quali già si scorge il Valdarno (leggi qui).
Territorio, Annata e la mano di Saverio Basagni di concerto ci consegnano un grande Chianti Classico Riserva.
Sangiovese con saldo di Malvasia Nera (combo spesso vincente). Vinificazione in legno e a seguire 36 di invecchiamento in legno di varia misura.
Colore rubino vivissimo. A dominare è il frutto, lampone e ribes rosso, ad arricchire il quadro olfattivo note floreali, di carruba ed arancia, erbe aromatiche.
Ha ossatura solida, intensità e qualità di gusto non comune, acidità distribuita e tannino raffinato, sorso stratificato e pieno di frutto vivo, con bel finale dove il frutto ritorna ancora.
Il tutto declinato con una eleganza e una disinvoltura non comune.
Un vino per cui intravedo anche un bellissimo futuro oltre a questo fantastico presente.

Enonauta/Degustazione di Vino #179 - Chianti Classico Riserva 2016 "Vigna Seretina" - Monterotondo | Territorio, Annata e la mano di Saverio Basagni
Enonauta/Degustazione di Vino #179 - Chianti Classico Riserva 2016 "Vigna Seretina" - Monterotondo | Territorio, Annata e la mano di Saverio Basagni

Chianti Classico Riserva 2016 “Vigna Seretina” – Monterotondo – Gaiole in Chianti

Christmas wines 2021 #2

The vineyards of the Monterotondo company are located above 500 meters above sea level on the hills north-east of Gaiole from which you can already see Valdarno (read here).
Territory, Vintage and the hand of Saverio Basagni in concert deliver us a great Chianti Classico Riserva.
Sangiovese with a balance of Malvasia Nera (often a winning combo). Vinification in wood followed by 36 years of aging in wood of various sizes.
Very bright ruby ​​colour. The fruit dominates, raspberry and red currant, while floral notes of carob and orange and aromatic herbs enrich the olfactory picture.
It has solid structure, uncommon intensity and quality of flavour, distributed acidity and refined tannin, a layered sip full of live fruit, with a beautiful finish where the fruit returns again.
All expressed with uncommon elegance and ease.
A wine for which I also see a beautiful future in addition to this fantastic present.

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Nipozzano 2018 – Frescobaldi

Nipozzano 2018 – Frescobaldi

Chianti Rufina Riserva DOCG

Un vino, il Nipozzano di Frescobaldi, che in Toscana fa parte dell’educazione al gusto di molti, vuoi per il rapporto qualità prezzo, vuoi per la diffusione capillare, e che ribevo volentieri dopo alcuni anni spinto dalla promozione di un supermercato. Lo ritrovo esattamente come l’ultima volta. Sorprendentemente buono in relazione al costo (in questo caso decisamente basso).
Se uno si aspetta l’espressività assoluta magari non la trova. Però ci può trovare solidità, grande piacevolezza di beva, precisione, fedeltà. Che non è poco. Che anzi è assai.
Sangiovese con saldo di vitigni complementari. Malvasia nera sicuramente, merlot e cabernet sauvignon forse. Vinificazione in acciaio e poi Barrique.
Il colore è rubino scuro, ha sentori di prugna e viola, di arancia matura e marasca, misurate note di tostatura e di incenso, ematiche, di foglia bagnata.
Il sorso è caldo e pieno in ingresso, ha buon volume e centrobocca gratificante, l’acidità è avvolgente, tannini ben rifiniti che lasciano spazio a un bel finale fedele sul frutto maturo. Persistente.

L’essere più venduto, sicuramente molto venduto, al supermercato che in enoteca lo penalizza un po’ tra gli appassionati snob, ma il pregiudizio nuoce talvolta più a chi ne è portatore che a chi ne è oggetto.

Enonauta/Degustazione di Vino #176 - Nipozzano 2018 - Frescobaldiè | ci puoi trovare solidità, grande piacevolezza di beva, precisione, fedeltà.
Enonauta/Degustazione di Vino #176 - Nipozzano 2018 - Frescobaldiè | ci puoi trovare solidità, grande piacevolezza di beva, precisione, fedeltà.
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Nipozzano 2018 – Frescobaldi

Chianti Rufina Riserva DOCG

A wine, Frescobaldi’s Nipozzano, which in Tuscany is part of the taste education of many, both for its quality-price ratio and for its widespread distribution, and which I gladly drink after a few years driven by the promotion of a supermarket. I find it exactly like the last time. Surprisingly good in relation to the cost (in this case decidedly low).
If you expect absolute expressiveness, maybe you won’t find it. But you can find solidity, great drinking pleasure, precision, fidelity. Which is no small thing. Which is actually a lot.
Sangiovese with a balance of complementary vines. Malvasia nera definitely, merlot and cabernet sauvignon perhaps. Vinification in steel and then Barrique.
The color is dark ruby, it has hints of plum and violet, ripe orange and morello cherry, measured notes of toasting and incense, blood and wet leaves.
The sip is warm and full on entry, has good volume and a rewarding mid-mouth, the acidity is enveloping, well-refined tannins that leave room for a nice, faithful finish on the ripe fruit. Persistent.

Being more sold, certainly much sold, in the supermarket than in the wine shop penalizes it a bit among snobbish enthusiasts, but prejudice sometimes harms those who bear it more than those who are the object of it.

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