Bottiglie, Degustazioni

Barolo 2018 – Massolino

Barolo 2018 – Massolino

Vino sottile, incisivo, denso di aspetti positivi, unico Barolo aziendale prodotto nel 2018, ma non saprei dire se questo ha nettamente inciso sulla qualità del vino perché devo dire che il Barolo di Massolino (non cru) prodotto nelle altre annate e assaggiato in passato (ad esempio) , anche senza le uve dei cru aziendali, l’ho sempre trovato ottimo. Forse questo 2018 risulta meno austero e più immediato. Questo sì.
Colore molto chiaro, traslucido, largamente profumato, di anguria, rose rosse, note balsamiche e di cuoio, ma anche ricordi di cannella.
Al palato risulta caldo, brillante, succoso, si potrebbe parlare di immanenza del frutto, ben delineato, con tannini di buona presenza, ma non tetragoni.
Provato più volte, da solo e in compagnia, ogni volta consenso unanime.
L’annata sarà stata difficile, ma questo che ci consegna Massolino è un ottimo vino.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Barolo Lazzairasco 2006 – Guido Porro

Barolo Lazzairasco 2006 – Guido Porro

Ciò che un tempo fu probabilmente un vino potente e austero è oggi un vino ottimamente evoluto, caratterizzato da determinata gentilezza. E potrebbe essere portato ad esempio delle potenzialità di un vino adatto all’invecchiamento. Il Lazzairasco di Guido Porro da Serralunga, fuoriclasse indiscusso del Nebbiolo, è un Barolo fortemente tradizionale. A 17 anni dalla vendemmia è un vino di colore chiaro luminoso che si dispiega con estrema precisione al palato e nitore al naso dove prevalgono i ricordi fruttati di Melograno maturo, agrumati di scorza di chinotto, e poi sentori di timo, genziana, cuoio, the nero, a tratti etereo.
Vino potente, caldo, il cui filo conduttore sono l’integrità e la qualità del ritorno fruttato nel centrobocca, il suo prolungarsi lineare, definito ed equilibrato, con un tannino adesso disegnato e giusta freschezza, senza flessioni. In coda tornano anche l’agrume e le radici aromatiche.

Vino che avrebbe ancora del tempo a sua disposizione, ma adesso forse al culmine della sua evoluzione positiva.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Barolo Boscareto 2008 – Ferdinando Principiano

Barolo Boscareto 2008 – Ferdinando Principiano

 

Il primo stappo dell’anno è stato memorabile. Questo Barolo Boscareto 2008, mga del Comune di Serralunga d’Alba, di Ferdinando Principiano, ex Barolo Boy poi transitato a un’idea di viticoltura più sostenibile, è un vino sontuoso. Sono veramente felice di averlo scovato in uno scatolo, mentre in realtà stavo acquistando un altro lotto di baroli d’annata per una serata di degustazione, e di averlo adottato per il breve periodo intercorso tra l’incontro e lo sturamento, risparmiando a questa grande bottiglia un futuro ipotetico di passaggi di proprietà e l’ingloriosa fine col livello sotto la spalla in mano a qualcuno che chiede “che valore può avere” dopo essersi dimenticato che il valore più grande che una bottiglia può esprimere è quando è aperta.
Vino generoso al naso e al palato. Colore granato scuro, vivissimo, ricordi di prugna, cassis, chiodo di garofano, bergamotto, spinge molto, è avvolgente, anche sentori di anice e foglia di the, fichi maturi, vagamente terrosi. Il sorso è caldo, sferico, sembra che gli elementi si siano amalgamati e siano al punto di simbiosi perfetta. A dominare è il frutto anche in bocca, tannino incorporato senza più spigoli, pienezza, acidità senza increspature, dotazione alcolica imponente, ma completamente funzionale a una piacevolezza radicale, totalizzante.
Per chi ne detenesse una, o più di una, io mi sentirei di consigliare l’apertura per un dopo cena meditativo/edonico in buona compagnia. E il momento, almeno a giudicare da questa personale esperienza, è adesso.
A tratti commovente.

Enonauta/Degustazione di Vino #288 - review - Barolo Boscareto 2008 - Ferdinando Principiano | Vino generoso al naso e al palato, un grande inizio anno
Enonauta/Degustazione di Vino #288 - review - Barolo Boscareto 2008 - Ferdinando Principiano | Vino generoso al naso e al palato, un grande inizio anno
Enonauta/Degustazione di Vino #288 - review - Barolo Boscareto 2008 - Ferdinando Principiano | Vino generoso al naso e al palato, un grande inizio anno
Enonauta/Degustazione di Vino #288 - review - Barolo Boscareto 2008 - Ferdinando Principiano | Vino generoso al naso e al palato, un grande inizio anno

Barolo Boscareto 2008 – Ferdinando Principiano

The first uncorking of the year was memorable. This Barolo Boscareto 2008, mga from the Municipality of Serralunga d’Alba, by Ferdinando Principiano, former Barolo Boy who then moved on to a more sustainable idea of ​​viticulture, is a sumptuous wine. I am really happy to have found it in a box, while in reality I was buying another batch of vintage Barolos for an evening of tasting, and to have adopted it for the short period between the meeting and the uncorking, saving this great bottle a hypothetical future of changes of ownership and the inglorious end with the level below the shoulder in the hand of someone who asks “what value can it have” after having forgotten that the greatest value a bottle can express is when it is open.
Generous wine on the nose and palate. Dark garnet colour, very lively, with hints of plum, cassis, clove, bergamot, very strong, enveloping, also with hints of anise and tea leaf, ripe figs, vaguely earthy. The sip is warm, spherical, it seems that the elements have blended and are at the point of perfect symbiosis. The fruit also dominates in the mouth, tannin incorporated without any sharp edges, fullness, acidity without ripples, impressive alcohol content, but completely functional to a radical, all-encompassing pleasantness.
For anyone who owns one, or more than one, I would recommend opening it for a meditative/hedonic after dinner in good company. And the time, at least judging from this personal experience, is now.
At times touching.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Modernista o Classicista? 4 Baroli 2015 per un confronto amichevole

Degustazione Barolo 2015 / Amichevole Modernisti Vs Classicisti

Per l’ultima serata di rossi prima dell’avvento del caldo, caldo che al momento di iniziare la serata era già arrivato da un po’ a dire il vero, ho scelto una selezione di Baroli dell’annata 2015 accompagnati da quattro formaggi. Annata buona, quasi top, da alcuni considerata troppo calda, poco incline per altri all’invecchiamento. Però le considerazioni non si bevono e le parole nemmeno. L’unica cosa da fare è stappare.
Per l’occasione ho organizzato un confronto amichevole Modernisti contro Classicisti. Due contro due. Domenico Clerico e Marco Curto da una parte. Scarzello e Guido Porro dall’altra. E gli amici a tavola.
A fine serata?
La 2015, per quanto nemmeno le annate si possano stappare, valutata attraverso il filtro di queste quattro interpretazioni figlie di due filosofie produttive diverse appare davvero una bella annata. Vitale, brillante, appagante, nel caso del Barolo tendenzialmente più incline alla prontezza.

Barolo 2015 – Domenico Clerico (Monforte)

Avevo già bevuto questo vino prima dell’inizio della Pandemia e si conferma un Barolo vellutato, il più felpato e pronto del novero, contraddistinto da aromi di frutta matura, tabacco, viola, qualcosa di resinoso, sorso caldo e d’impatto, aroma di bocca ricco, fruttuoso, già equilibrato, dalla forza tattile misurata, un Barolo da scegliere al ristorante per non rimanere traumatizzati da tannini troppo virulenti e non preventivati.
Elegante senza dubbi. Forse meno espressivo degli altri. Il più pronto.

Barolo del Comune di Barolo 2015 – Scarzello (Barolo)

Tradizionale, macerazione lunga, almeno 18 mesi in botte grande e poi lungamente in bottiglia.
Colore granato, varietà e intensità olfattiva che dopo diverse esperienze credo ormai caratteristiche del Barolo di Scarzello. Mentolato, melograno, erbe aromatiche, chinotto, rosa, ma ciò che appare come la cifra tipica è il tratto mentolato.
Tensione, scheletro, esilità apparente che si trasforma in forza espressiva, freschissimo, tannini sottili e di buona forza, lunghissimo finale che rievoca il frutto rosso e le erbe aromatiche.
Barolo non pronto nel senso in cui comunemente si usa il termine, ma bevibile, preciso, godibile, buono.

Barolo Arborina 2015 – Marco Curto (La Morra)

La vera sorpresa, almeno per me, della serata. Non perché mi aspettassi un vino meno buono, ma semplicemente perché non avevo mai incontrato i vini dell’azienda Curto di La Morra.

5 giorni in rotomaceratore, due anni in barrique. Un anno in bottiglia.
Il mio preferito della serata. Per la sua completezza, per la varietà di suggestioni offerte al bevitore.

Colore rubino scuro,
Fragranze di viola, marasca, agrume, speziatura netta, lievi reminiscenze balsamiche, di humus e di tostato.
Tra i quattro è il vino di maggior concentrazione, che offre il sorso più voluminoso. Esordio avvolgente, gratificante, a questa concentrazione si accompagnano acidità e tannini di carattere, definizione, distensione, un bel finale fruttato/speziato che non chiude.
Veramente un bel vino.

Barolo Lazzairasco 2015 – Guido Porro (Serralunga)

Guido Porro a mio avviso è un vero fuoriclasse. Con questo Lazzairasco 2015 non si smentisce.
Tradizionalmente lunga macerazione, invecchiamento in botte grande.
Rigore, persistenza, tipicità, trasparente granato, molta rosa, molto lampone, genziana, qualche ricordo di sottobosco, foglia di the, sorso freschissimo, tirato, grande progressione, i tannini ancora ruvidi, finisce lungo, sapido, sul frutto gentile, e poi sfuma lentamente come un disco in vinile dei Wire a cui, nella sua energica, sostanzale e precisa asciuttezza, potrebbe essere apparentato.
Per i vini di Porro non si saprebbe mai dove proiettare nel tempo una eventuale prontezza, ce li godiamo senza pensare al futuro nell’adesso.

Enonauta/Degustazione di Vino #228/231 - review - Degustazione Barolo 2015 | Clerico, Scarzello, Curto, Porro

Degustazione Barolo 2015

Enonauta/Degustazione di Vino #228/231 - review - Degustazione Barolo 2015 | Clerico, Scarzello, Curto, Porro
Enonauta/Degustazione di Vino #228/231 - review - Degustazione Barolo 2015 | Clerico, Scarzello, Curto, Porro

Degustazione Barolo 2015 Tasting / Modernists Vs Classicists – Friendly Match


For the last evening of reds before the arrival of the heat, heat which had already arrived for a while when the evening began, to be honest, I chose a selection of Baroli from the 2015 vintage accompanied by four cheeses. A good vintage, almost top, considered by some to be too warm, while by others it was not very prone to aging. But considerations are not swallowed and neither are words. The only thing to do is uncork.
For the occasion I organized a friendly confrontation between Modernists and Classicists. Two against two. Domenico Clerico and Marco Curto on one side. Scarzello and Guido Porro on the other. And friends at the table.
At the end of the evening?
The 2015, although not even the vintages can be uncorked, evaluated through the filter of these four interpretations resulting from two different production philosophies appears to be a truly beautiful vintage. Vital, brilliant, satisfying, in the case of Barolo tending to be more prompt.

Barolo 2015 – Domenico Clerico (Monforte)


I had already drunk this wine before the start of the Pandemic and it confirms itself as a velvety Barolo, the softest and most ready of the bunch, characterized by aromas of ripe fruit, tobacco, violet, something resinous, warm and impactful sip, aroma of rich, fruitful, already balanced on the palate, with a measured tactile strength, a Barolo to choose at the restaurant so as not to be traumatized by too virulent and unexpected tannins.
Elegant without doubt. Perhaps less expressive than the others. The most ready.

Barolo from the Municipality of Barolo 2015 – Scarzello (Barolo)


Traditional, long maceration, at least 18 months in large barrels and then long in the bottle.
Garnet colour, variety and olfactory intensity which, after several experiences, I believe are now characteristic of Scarzello’s Barolo. Mentholated, pomegranate, aromatic herbs, chinotto, rose, but what appears as the typical figure is the mentholated trait.
Tension, skeleton, apparent slenderness that transforms into expressive strength, very fresh, thin and well-strength tannins, a very long finish that recalls red fruit and aromatic herbs.
Barolo not ready in the sense in which the term is commonly used, but drinkable, precise, enjoyable, good.

Barolo Arborina 2015 – Marco Curto (La Morra)


The real surprise, at least for me, of the evening. Not because I expected a less good wine, but simply because I had never encountered the wines of the Curto di La Morra company.

5 days in rotary macerator, two years in barrique. A year in the bottle.
My favorite of the evening. For its completeness, for the variety of suggestions offered to the drinker.

Dark ruby colour,
Fragrances of violet, morello cherry, citrus, clear spiciness, slight balsamic, humus and toasted reminiscences.
Among the four, it is the wine with the greatest concentration, which offers the most voluminous sip. Enveloping, rewarding debut, this concentration is accompanied by acidity and tannins of character, definition, relaxation, a nice fruity/spicy finish that does not close.
Truly a beautiful wine.

Barolo Lazzairasco 2015 – Guido Porro (Serralunga)


Guido Porro in my opinion is a true champion. With this Lazzairasco 2015 does not contradict itself.
Traditionally long maceration, aging in large barrels.
Rigor, persistence, typicality, transparent garnet, lots of rose, lots of raspberry, gentian, some hints of undergrowth, tea leaf, very fresh, tight sip, great progression, still rough tannins, ends long, savory, on the gentle fruit, and then it fades slowly like a Wire vinyl record to which, in its energetic, substantial and precise dryness, it could be related.
For Porro wines one would never know where to project any readiness over time, we enjoy them without thinking about the future in the now.

Degustazione Barolo 2015

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Barolo Ornato 2011 – Palladino

Barolo Ornato 2011 – Palladino – Serralunga d’Alba

Tra i cru proposti dalla Cantina Palladino. Mi ricorda di un bel pomeriggio di maggio passato a Serralunga d’Alba, il luogo dove sono transitato più volte nella mia storia di bevitore di vini e da cui venivano alcuni dei miei vini preferiti.
Lo definirei amaranto. Molto luminoso seppur fitto il colore. Mi preoccupa un po’ all’apertura per una decisa ritrosia. Stappato al ristorante in più persone e bevuto in breve tempo avrebbe fatto poca figura, ma a casa ha avuto il giusto tempo per manifestarsi.
È ancora un vino giovane. Con sentori fruttati maturi, di radice aromatica, vagamente agrumati e speziati e un leggero ricordo floreale. Robusto e caldo (forse leggermente troppo), con tannino possente e acidità molto viva. Ne risulta un sorso molto fisico, a tratti un corpo a corpo, eppure non manca di intensità gustativa, di persistenza, di un bel finale coerente centrato su agrume e radice.
Al momento lo consiglierei insieme a piatti di carne strutturati.
Io ormai l’ho stappato, ma sicuramente meglio nel 2025.
 
 
Enonauta/Degustazione di Vino #131 - review - Barolo Ornato 2011 - Palladino | sorso molto fisico, a tratti un corpo a corpo

Barolo Ornato 2011 – Palladino – Serralunga d’Alba

Among the crus proposed by the Palladino winery. It reminds me of a beautiful May afternoon spent in Serralunga d’Alba, the place where I have passed several times in my history as a wine drinker and where some of my favorite wines came from.
I would call it amaranth. The color is very bright yet dense. It worries me a little when I open it due to a strong reluctance. Uncorked in a restaurant by several people and drunk in a short time it would have made little impression, but at home it had the right time to manifest itself.
It is still a young wine. With ripe fruity, aromatic root, vaguely citrus and spicy hints and a light floral hint. Robust and warm (perhaps slightly too much), with powerful tannins and very lively acidity. The result is a very physical sip, at times a melee, yet it does not lack gustatory intensity, persistence, a nice coherent finish centered on citrus and root.
At the moment I would recommend it together with structured meat dishes.
I’ve uncorked it now, but it will certainly be better in 2025.

Enonauta/Degustazione di Vino #131 - review - Barolo Ornato 2011 - Palladino | sorso molto fisico, a tratti un corpo a corpo
Enonauta/Degustazione di Vino #131 - review - Barolo Ornato 2011 - Palladino | sorso molto fisico, a tratti un corpo a corpo
Standard
Bottiglie, Degustazioni

Barolo 2013 – Massolino

Barolo Serralunga d’Alba 2013 – Massolino

La vita da reclusi consente di andare a ripescare ricette provate anni prima e con le quali non ci si è mai più cimentati per pigrizia o, come in questo caso, per la non facile reperibilità della materia prima in questione, in questo caso l’Asino, che in Toscana non sembra essere molto diffuso. L’epidemia mi chiude in casa nel momento in cui casualmente ho mezzo chilo di spezzatino di asino nel congelatore e una intera cantina da svuotare. Il Tapulone (o anche qui) col Barolo è l’accoppiata perfetta per questo surreale sabato italiano.

Il Barolo 2013 di Massolino si è accompagnato perfettamente al Tapulone d’Asino con le verze. Barolo Tradizionale da Serralunga d’Alba, 30 mesi di invecchiamento in botte di rovere e un anno di affinamento in bottiglia.

Granato chiaro molto vivo, non particolarmente intensi i profumi, ma netti di rosa e lampone, erbe aromatiche e radici. Al palato la sua forza sono l’equilibrio, la bevibilità, la lineare progressione di gusto. Bella tensione tra la piacevole dolcezza del succo, l’acidità diffusa e un tannino nobile e fitto. Ottimo finale coerente con piacevole sensazione amaricante che rievoca la genziana. Un entry level convincente e dal buon rapporto qualita prezzo che potrà dare soddisfazione anche nel tempo.

 
Enonauta/Degustazione di Vino #070 - wine review - Barolo 2013 - Massolino | Barolo Tradizionale da Serralunga d'Alba
Barolo Massolino 2013
Enonauta/Degustazione di Vino #070 - wine review - Barolo 2013 - Massolino | Barolo Tradizionale da Serralunga d'Alba
 
Spezzatino di Asino per Enonauta/Degustazione di Vino #070 - wine review - Barolo 2013 - Massolino | Barolo Tradizionale da Serralunga d'Alba
Tapulone d'Asino con le verze - Enonauta/Degustazione di Vino #070 - wine review - Barolo 2013 - Massolino | Barolo Tradizionale da Serralunga d'Alba
Tapulone d’Asino con le verze

Barolo Serralunga d’Alba 2013 – Massolino

Life as a recluse allows you to go and fish out recipes you tried years before and which you never tried again due to laziness or, as in this case, due to the difficult availability of the raw material in question, in this case the Donkey. , which does not seem to be very widespread in Tuscany. The epidemic locks me in the house at the moment when I coincidentally have half a kilo of donkey stew in the freezer and an entire cellar to empty. Tapulone (or here too) with Barolo is the perfect pairing for this surreal Italian Saturday.

Massolino’s 2013 Barolo went perfectly with the Tapulone d’Asino with cabbage. Traditional Barolo from Serralunga d’Alba, 30 months of aging in oak barrels and one year of refinement in the bottle.

Very bright light garnet, the aromas are not particularly intense, but clear of rose and raspberry, aromatic herbs and roots. On the palate its strength is balance, drinkability and the linear progression of flavour. Nice tension between the pleasant sweetness of the juice, the diffuse acidity and a noble and dense tannin. Excellent consistent finish with a pleasant bittering sensation that recalls gentian. A convincing entry level with good value for money that will also give satisfaction over time.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Barolo V. S. Caterina 2011 – Guido Porro

Barolo Vigna Santa Caterina 2011

Guido Porro

Il Barolo di Guido Porro nasce a Serralunga d’Alba (parte settentrionale). Lunghe macerazioni in cemento, affinamento per tre anni in grandi botti. Lo potremmo dunque definire un Barolo Tradizionale.

Enonauta/Degustazione di Vino #047 - wine review - Barolo V. Santa Caterina 2011 Guido Porro. Straordinario rapporto qualità prezzo

Potrei sicuramente indicare i vini di Guido Porro, parlando di vini italiani, tra quelli col miglior rapporto qualità prezzo. Se non addirittura i migliori. Opinione personale.

Granato chiaro, trasparente e vivo, incisivi e nitidi i profumi di melograno, rosa e foglia di the, con discrezione note di spezie, cacao e nocciola tostata per un bouquet veramente piacevole.

Enonauta/Degustazione di Vino #047 - wine review - Barolo V. Santa Caterina 2011 Guido Porro. Straordinario rapporto qualità prezzo

Vino di grande equilibrio e profondità, la cui carta migliore è la progressione gustativa inesorabile in perfetta coerenza con le sensazioni olfattive. Ottima e ben distribuita freschezza e rilevante struttura tannica dai contorni smussati che ci danno un Barolo di grande bevibilità in cui tatto e gusto sono alleati indivisibili.

Si accompagnò degnamente con la Polenta Concia alla Valdostana

Enonauta/Degustazione di Vino #047 - wine review - Barolo V. Santa Caterina 2011 Guido Porro. Straordinario rapporto qualità prezzo

Barolo Guido Porro V. S. Caterina 2011

Guido Porro’s Barolo was born in Serralunga d’Alba (northern part). Long macerations in cement, aging for three years in large barrels. We could therefore define it as a Traditional Barolo.
I could certainly point out Guido Porro’s wines, speaking of Italian wines, among those with the best value for money. If not even the best. Personal opinion.
Light, transparent and lively garnet, incisive and clear aromas of pomegranate, rose and tea leaf, with discreet notes of spices, cocoa and toasted hazelnut for a truly pleasant bouquet.
A wine of great balance and depth, whose best asset is the inexorable gustatory progression in perfect coherence with the olfactory sensations. Excellent and well-distributed freshness and significant tannic structure with rounded edges that give us a highly drinkable Barolo in which touch and taste are indivisible allies.
It was worthily accompanied by Polenta Concia alla Valdostana

Standard