Bottiglie, Degustazioni

Quintessenz Pinot Bianco 2018 – Kellerei Kaltern

Il Quintessenz 2018 di Kellerei Kaltern è un Pinot bianco con fermentazione spontanea in legno da 500 lt e in botte grande e maturazione sulle fecce sempre in legno per 10 mesi. Dalla zona del Lago di Caldaro.

Il colore giallo che vira al verdolino, vitale e diretto al naso con sentori di ginestra, camomilla, mela, lime, appena accennati con l’alzarsi della temperatura del vino, ricordi di cedro candito ed erbacei.
Al palato è secco e fresco, di buona persistenza con finale coerente centrato su frutto/agrume caratterizzato da una certa finezza e precisione di tratto.
Mi sarei aspettato più forza espressiva, più suadente spessore, ma se segui l’abbaglio delle aspettative puoi pensare e interpretare male. Le note sulla vinificazione mi avevano fatto pensare a vino più materico e suadente, ma come ebbe a dire un vero maestro “se in un vino cerchi ciò che non c’è puoi star sicuro che non ce lo trovi…”. Aspettative a parte è un vino piacevole e definito che mi pare abbia il suo punto forte nella compostezza e nella precisione. A tavola non bene con il sushi, meglio con gli gnocchi al sugo di noci.

Enonauta/Degustazione di Vino #176 - Quintessenz Pinot Bianco 2018 - Kellerei Kaltern | il suo punto forte nella compostezza e nella precisione
Enonauta/Degustazione di Vino #176 - Quintessenz Pinot Bianco 2018 - Kellerei Kaltern | il suo punto forte nella compostezza e nella precisione
Enonauta/Degustazione di Vino #176 - Quintessenz Pinot Bianco 2018 - Kellerei Kaltern | il suo punto forte nella compostezza e nella precisione
Enonauta/Degustazione di Vino #176 - Quintessenz Pinot Bianco 2018 - Kellerei Kaltern | il suo punto forte nella compostezza e nella precisione

Quintessenz Pinot Bianco 2018 – Kellerei Kaltern

The Quintessenz 2018 by Kellerei Kaltern is a Pinot bianco with spontaneous fermentation in 500 lt wood and in large barrels and maturation on the lees, always in wood for 10 months.

The yellow color that turns greenish, vital and direct on the nose with hints of broom, chamomile, apple, lime, barely hinted at as the temperature of the wine rises, memories of candied citron and herbaceous.
On the palate it is dry and fresh, with good persistence with a coherent finish centered on fruit/citrus fruit characterized by a certain finesse and precision of line.
I would have expected more expressive strength, more persuasive depth, but if you follow the delusion of expectations you can think and interpret badly. The notes on winemaking had made me think of a more tactile and persuasive wine, but as a true master said “if you look for what isn’t there in a wine you can be sure you won’t find it there…”. Expectations aside, it is a pleasant and defined wine which seems to me to have its strong point in composure and precision. At the table, not good with sushi, better with gnocchi with walnut sauce.

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