Ageno 2020 – La Stoppa
Una Supermalvasia con Handicap
Un vino che non avrebbe bisogno di presentazioni, essendo probabilmente il simbolo stesso del movimento del vino naturale italiano. Si tratta di Malvasia di Candia con fermentazione spontanea, quattro mesi di macerazione sulle bucce in acciaio e successivo affinamento in legno.
Perché definirla una Supermalvasia con Handicap?
Perché è un vino espressivo e profumato, ricco, complesso e saporito, che però mostra un impatto tattile non trascurabile (eufemismo) dovuto a una volatile graffiante/raschiante in gola. Un carattere che può intimorire e perfino dissuadere.
Lo valuto ovviamente nel suo ambito di riferimento – quello del vino naturale – che si può considerare più o meno interessante e condivisibile nei suoi presupposti, ma che nel momento dell’assaggio non può essere ignorato. In condizioni normali, infatti, verrebbe considerato un vino difettato.
Nulla a che vedere, comunque, con certi assaggi del passato che mi avevano lasciato perplesso (altro eufemismo). Ageno 2020 appare molto più centrato. Il colore è ambrato, opalescente. L’aspetto olfattivo merita davvero il termine “caleidoscopico”: menta, albicocca disidratata, passiflora, resine, spezie.
In bocca è strutturato, intenso, con persistenza insistita e un finale variopinto, così caleidoscopico quanto il bouquet.
Si dice che abbia bisogno di tempo, ma questo vale per tutti i vini. Io gli ho concesso tre giorni e la cornice dei Monti Sibillini. Ha funzionato? Sì. Peccato solo per quel raschiore in gola.
Ageno 2020 – La Stoppa
A Super-Malvasia with a Handicap


A wine that hardly needs any introduction, as it is arguably the symbolic reference point for the entire Italian natural wine movement. Made from Malvasia di Candia, it undergoes spontaneous fermentation, four months of skin maceration in steel, and a final passage in wood.
Why call it a Super-Malvasia with a Handicap?
Because it is expressive and fragrant, rich, complex and flavorful, yet with a not insignificant (to say the least) tactile impact: a scratching, rasping sensation in the throat caused by volatile acidity. A feature that may intimidate and even discourage some drinkers.
I naturally evaluate this wine within its own frame of reference – natural wine – which one may find more or less compelling in its premises, but which, when it comes to tasting, cannot be overlooked. Under normal circumstances, this would be considered a faulty wine.
That said, it has little in common with some past tastings that left me puzzled (again, understatement). Ageno 2020 is a far more focused wine. Its color is amber, slightly cloudy. On the nose, the word kaleidoscopic can be used without fear of exaggeration: mint, dried apricot, passionflower, various resins, spices.
On the palate, it is structured and intense, with lingering persistence and a colorful finale, as kaleidoscopic as the bouquet itself.
It is often said that this wine needs time, but then again, all wines do. I gave it three days and the scenery of the Sibillini Mountains. Did it work? Yes—though that rasping sensation in the throat remains a pity.

L’Enonauta è un navigatore.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.