Dolcetto di Diano d’Alba Sörì Colombè 2020 – Prandi
Scrittore/poeta disorganico, coltivatore principiante, cuoco discontinuo, sommelier agli inizi, movimentatore di poponi, giovane padre.
Scrittore/poeta disorganico, coltivatore principiante, cuoco discontinuo, sommelier agli inizi, movimentatore di poponi, giovane padre.
Quando mi trovo nelle Langhe non manco mai l’appuntamento coi vini di Prandi a Diano d’Alba. Che sia il tempo di un pitstop per il solo l’acquisto o una sosta per una degustazione in saletta. Questa volta è un appuntamento per procura, grazie agli amici che sono andati su mio consiglio e che hanno riportato le bottiglie. Io purtroppo a casa.
Interpretazione che oserei definire in sottrazione e perfettamente riuscita.
Rubino chiaro con riflessi porpora, Confettura di visciole, floreale, speziatura fine, appena sanguigno, note agrumate di chinotto particolarissime, non è più un Dolcetto giovane, ma dimostra le ragioni di questo vitigno anche se stappato dopo qualche anno. Sorso setoso, dalla grande definizione, equlibrato, ricco in gusto, dalla giusta dotazione alcolica, tannino arioso, un giusto compromesso tra intensità gustativa e una levità non così comune per la tipologia. Un bel finale con ricordi speziati e di frutto scuro.
Rapporto Q/P imbattibile.
Scrittore/poeta disorganico, coltivatore principiante, cuoco discontinuo, sommelier agli inizi, movimentatore di poponi, giovane padre.
Dolcetto di Diano d’Alba Sorì Pradurent 2016 – Claudio Alario
Dolcetto con uve dal Sorì Pradurent posizionato a 400 metri slm, matura in barrique di terzo passaggio per 10 mesi
Un Dolcetto che unisce concretezza, eleganza e precisione e che l’amante della tipologia non dovrebbe esimersi dall’assaggiare. Ripenso al gestore dell’enoteca comunale di Diano d’Alba che invitato a consigliarmi alcune bottiglie da comprare consigliò questa come imprescindibile e ovviamente al tempo in cui l’enoappassionato poteva circolare libero e felice.
Colore rubino impenetrabile, naso di buona intensità con sentori floreali, di prugna, frutti di bosco e spezie.
Ampio in bocca, caldo e strutturato con tannini maturi, freschezza avvolgente e finale coerente di grande piacevolezza. Dolcetto che non esiterei a collocare tra i migliori mai assaggiati e con cui, ribadisco, l’appassionato del Dolcetto dovrebbe confrontarsi.
Dolcetto Sorì Pradurent Alario
Scrittore/poeta disorganico, coltivatore principiante, cuoco discontinuo, sommelier agli inizi, movimentatore di poponi, giovane padre.