Bottiglie, Degustazioni

Bianco alla Marta 2021 – Buondonno

Bianco alla Marta 2021 – Buondonno

Ultimo di una trilogia di vini cosiddetti “Orange” che mi sono trovato ad assaggiare in rapida sequenza. Categoria, quella degli Orange, di cui sono un semiappassionato, nel senso che alcuni mi piacciono molto e altri sinceramente mi sembrano un inno all’approssimazione.

Questo bianco da Trebbiano di Gabriele Buondonno da Castellina in Chianti su idea della figlia Marta è uno dei miei preferiti (qui una precedente nota sul 2015). Non saprei nemmeno se in base ai canoni con cui si definisce un Orange Wine potrebbe essere considerato tale. Comunque lo trovo in carta in uno dei ristoranti più remoti, ma da tenere presente per gli amanti della cucina tradizionale, della Toscana (la Buca di Baldabò a Vico Pancellorum) e non me lo lascio scappare.

Fermenta per 10 giorni sulle bucce e poi affina in legno piegato a vapore per un anno
Ambra di lucentezza unica. Ricordi di fico e uva sultanina, narciso, zenzero, mela opal. Preciso e pulitissimo.
Secco e incisivo, centrato, con acidità fluida, splendida consistenza e ottimi sviluppo di gusto e persistenza.
Già buono, ma vorrei provarlo ancora tra qualche anno.

In abbinamento perfetto con la cucina tradizionale del ristorante, in special modo con le tagliatelle con ragù bianco al coltello.

Enonauta/Degustazione di Vino #348 - review - Bianco alla Marta 2021 - Buondonno | Secco e incisivo, centrato, con acidità fluida, splendida consistenza e ottimi sviluppo di gusto e persistenza.
Bianco alla Marta 2021 – Buondonno

Bianco alla Marta 2021 – Buondonno

Last of a trilogy of so-called “Orange” wines that I found myself tasting in rapid sequence. Category, that of Orange, of which I am a semi-enthusiast, in the sense that some I like very much and others sincerely seem to me to be a hymn to approximation.

This white Trebbiano by Gabriele Buondonno from Castellina in Chianti based on his daughter Marta’s idea is one of my favorites (here is a previous note on 2015). I don’t even know if, based on the standards by which an Orange Wine is defined, it could be considered as such. However, I find it on the menu in one of the most remote restaurants, but one to keep in mind for lovers of traditional Tuscan cuisine (the Buca di Baldabò in Vico Pancellorum) and I don’t miss it.

It ferments for 10 days on the skins and then ages in steam-bent wood for a year
Amber with a unique shine. Memories of fig and sultanas, narcissus, ginger, opal apple. Precise and very clean.
Dry and incisive, centered, with fluid acidity, splendid consistency and excellent development of taste and persistence.
Already good, but I would like to try it again in a few years.

Perfectly paired with the traditional cuisine of the restaurant, especially with the tagliatelle with white ragout.

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