Degustazioni

Teroldego 2018 – Rudi Vindimian

Teroldego 2018 – Rudi Vindimian 

Vigneti delle Dolomiti IGT

Rudi Vindimian. Azienda che ho conosciuto di recente a Bologna in occasione di Slow Wine Fair. Al banco di Vindimian ho speso un bel po’ di tempo assaggiando ottimi vini e così nei giorni seguenti ho organizzato un acquisto per approfondire. 

Da Lavis in provincia di Trento. 4 generazioni di vignaioli, terreni collinari tra i 250 e i 750 metri.

Questo Teroldego conferma le vibrazioni positive ricevute a Bologna. 

Da vigneti in conduzione biodinamica e con approccio naturale in cantina. Invecchiamento in legno e a seguire un anno di bottiglia.

Il Colore  è scuro tendente al porpora. Fragrante assai nella sua semplicità. Floreale spinto, particolarmente il Glicine, speziato, e poi parecchia mora e qualche note balsamica.

Secco, scuro, di nerbo, saporito di un gusto estroverso non lunghissimo, ma dotato di buona forza espressiva. Acidità brillante e alcool misurato per una esperienza piacevole a un prezzo piacevole anch’esso.

Fra le molte espressioni con le quali si può dichiarare il proprio apprezzamento per un vino c’è “lo ricomprerei/lo riberrei”.

Ecco, questo è tra i vini che riberrei volentieri anche a breve termine.

Teroldego 2018 – Rudi VindimianVigneti delle Dolomiti IGT

Vigneti delle Dolomiti IGT

Rudi Vindimian. A company I recently met in Bologna during the Slow Wine Fair. I spent a lot of time tasting excellent wines at the Vindimian stand and so in the following days I organized a purchase to learn more. From Lavis in the province of Trento. 4 generations of winemakers, hilly terrain between 250 and 750 meters. This Teroldego confirms the positive vibes received in Bologna. From biodynamically managed vineyards and with a natural approach in the cellar. Aging in wood and then a year in the bottle. The color is dark tending towards purple. Very fragrant in its simplicity. Strong floral, particularly the Wisteria, spicy, and then a lot of blackberry and some balsamic notes. Dry, dark, sinewy, tasty with an extroverted taste that is not very long, but has good expressive strength. Bright acidity and measured alcohol for a pleasant experience at a pleasant price. Among the many expressions with which one can declare one’s learning for a wine is “I would buy it again/I would drink it again”. Well, this is among the wines that I would gladly drink again even in the short term.

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Bottiglie, Degustazioni

Granato 2013 – Elisabetta Foradori

Teroldego? No, grazie. È quello che ho risposto di frequente di fronte alle carte dei vini trentini. Troppo grosso, potente, esplosivo, saporito e profumato. Spesso alterato dal legno, molto alcolico e sospinto sempre più verso dimensioni muscolari e orizzontali. Il Granato 2013 di Elisabetta Foradori, non a caso soprannominata la regina del Teroldego, è tutta un’altra cosa. Soli quattro ettari suddivisi per tre parcelle, terreno alluvionale ghiaioso-ciottoloso, fermentazione in grandi tini aperti, poi 15 mesi di botte. Regime rigorosamente biodinamico dalla metà degli anni ’80.

Il colore è un rosso rubino scurissimo e impenetrabile. Naso abbastanza intenso e molto complesso che approccia in apertura i frutti a bacca rossa maturi, amarena sotto spirito, spezie, cuoio giovane e una folata di balsamico-mentolato finale.

Il grandissimo equilibrio che contraddistingue questo vino, si fa sentire al primo sorso. L’attacco è morbido, fluido, freschissimo ed il finale, non molto lungo, è minerale e sapido. Tannino sottilissimo e levigato, l’alcolicità piuttosto bassa per il vitigno (12.5%) trattiene forse un pò le redini del suo potenziale di espressione nel finale.

Il Granato 2013 è un vino pronto, buonissimo e dotato di grande bevibilità (anche se potrebbe restare in cantina ancora per diverso tempo). Alla cieca è un vino che metterebbe in difficoltà moltissime persone. Il colore ricorda infatti un bellissimo Bordeaux, mentre al palato la sua leggiadria, eleganza e l’equilibrio (quasi) perfetto, ricorda un Borgogna con non troppi anni sulle spalle.

Elisabetta Foradori è una donna molto elegante, colta e determinata. La sua azienda, che ho visitato nel 2017, è molto bella, accogliente e racconta di vini artigianali allo stato puro, storie di persone, terra e vite.

L’unico neo di questo vino, a mio avviso, è il prezzo. La fascia di collocamento é troppo alta almeno di una categoria e questo fattore potrebbe giocare brutti scherzi a livello di aspettative. Per questo non posso dire che il rapporto qualità prezzo sia una delle sue migliori prerogative.

Da provare con carré di agnello, funghi e patate al forno.

Enonauta/Degustazione di Vino #152 - review -  Granato 2013 - Elisabetta Foradori | Un simbolo della viticoltura trentina e biodinamica
Enonauta/Degustazione di Vino #152 - review -  Granato 2013 - Elisabetta Foradori | Un simbolo della viticoltura trentina e biodinamica

Granato 2013 – Elisabetta Foradori

Teroldego? No thank you. This is what I have frequently answered when faced with Trentino wine lists. Too big, powerful, explosive, tasty and fragrant. Often altered by wood, very alcoholic and increasingly pushed towards muscular and horizontal dimensions. The Granato 2013 by Elisabetta Foradori, not surprisingly nicknamed the queen of Teroldego, is something else entirely. Only four hectares divided into three parcels, gravelly-pebbly alluvial soil, fermentation in large open vats, then 15 months in barrel. Strictly biodynamic regime since the mid-1980s.

The color is a very dark and impenetrable ruby ​​red. Quite intense and very complex nose which approaches ripe red berries in the opening, black cherry in alcohol, spices, young leather and a final gust of balsamic-menthol.

The great balance that distinguishes this wine is felt at the first sip. The attack is soft, fluid, very fresh and the finish, not very long, is mineral and savory. Very thin and smooth tannin, the rather low alcohol content for the grape variety (12.5%) perhaps holds back the reins of its potential for expression a little in the finish.

The 2013 Granato is a ready-made wine, very good and highly drinkable (even if it could remain in the cellar for some time yet). Blindly it is a wine that would put many people in difficulty. The color is in fact reminiscent of a beautiful Bordeaux, while on the palate its gracefulness, elegance and (almost) perfect balance are reminiscent of a Burgundy with not too many years behind it.

Elisabetta Foradori is a very elegant, cultured and determined woman. His company, which I visited in 2017, is very beautiful, welcoming and tells of pure artisanal wines, stories of people, land and lives.

The only flaw about this wine, in my opinion, is the price. The placement range is too high by at least one category and this factor could play tricks on expectations. For this reason I cannot say that the quality/price ratio is one of its best prerogatives.

Try it with rack of lamb, mushrooms and baked potatoes.

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