Bramaterra Doc 2013
AZ. Agr. Odilio Antoniotti
Nebbiolo, Croatina, Vespolina e Uva Rara
Vasche di cemento e poi affinamento per 30 mesi in botte grande
La Famiglia Antoniotti è impegnata da generazioni nella produzione di vino, ed è un impegno efficace e importante a giudicare dai risultati.
Ho avuto più volte occasione di assaggiare i loro vini fino a decidere di andare a trovare Odilio e Mattia, uomini straordinariamente gentili ed entusiasti, in azienda per capire meglio la natura del loro lavoro e ringraziarli per la felicità che dispensano.
Il Bramaterra degli Antoniotti è Vino del Cuore da quando un oste ispirato me lo consigliò (il 2010) in una piovosissima serata torinese.
Questo 2013 se valutato secondo i parametri classici di equilibrio, armonia, persistenza, etc è un vino senza lati deboli.
Rosso rubino con lievi sfumature granata. Al naso si presenta con generosità e franchezza. Fragolina di bosco, lampone e ciliegie appena mature, rosa e viola, tra le pieghe degli aromi si intuisce del sottobosco, della spezia dolce, note appena accennate che potremmo rubricare alla voce cuoio/tabacco, ma sono solo un’accenno.
All’assaggio esordisce fresco e con una piacevole vena salina, l’acidità è setosa, piacevole e ben distribuita. Il frutto rosso coerentemente torna quasi in essenza e in bocca il vino è dinamico, agile, mai ingombrante e ha nella piacevolezza della beva, nella schiettezza delle sue caratteristiche e nell’equilibrio, non certo un equilibrio statico, bensì un equilibrio di elementi dinamici, vivi, pulsanti, grandi punti di forza. Piacevole il tannino levigato e ottime la stoffa e la persistenza.
L’Enonauta è un navigatore.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.