Bottiglie, Degustazioni

Etna Rosso 2019 – Tenuta delle Terre Nere

Etna Rosso 2019 – Tenuta delle Terre Nere

(O anche l’arte della degustazione ai tempi del SARS-CoV-2)
Questo vino della famosa tenuta di Randazzo (CT) è il primo che stappo dal momento in cui ho saputo di essere positivo al virus SARS-CoV-2. Vado quindi a testare le mie capacità gustative e olfattive e mi sembra che niente sia cambiato.
Nerello mascalese e una piccola percentuale di Nerello Cappuccio. Da Vigne di varia età sui 600 metri slm. Siamo ovviamente sull’Etna.
Passaggio in legno per 18 mesi poi bottiglia per questo vino di entrata che è davvero un bel biglietto di presentazione per l’azienda.
Rubino chiaro, nota alcolica in partenza che si modera, ma che resta come unico neo di un vino effettivamente molto buono, fruttato delicato e molto particolare dove si mixano fragranze di melograno, ribes rosso, fico d’India, finemente speziato di cannella e pepe bianco, viola, a tratti sembra di scorgere dei sentori di affumicatura.
Il Sorso è brillante e molto definito. Vino di grande equilibrio e godibilità, fresco, asciutto, salino, dal tannino finissimo e di forza misurata. Retrogusto fruttato gentile. Solo a tratti una sensazione pseudocalorica un po’ sopra le righe che non sembra accordarsi con questo vino.

A questo proposito verso la fine della bottiglia, mentre alimentavo il barbecue, decido che è colpa del covid. Perché nell’altro unico bicchiere di vino che ho assaggiato la sensazione pseudocalorica era la stessa. Ottimo vino da ristappare a fine Covid.

 
 
 
 
Enonauta/Degustazione di Vino #220 - review - Etna Rosso 2019 - Tenuta delle Terre Nere | biglietto da visita della famosa tenuta di Randazzo

Etna Rosso 2019 – Tenuta delle Terre Nere

(Or even the art of tasting in the times of SARS-CoV-2)


This wine from the famous Randazzo estate (CT) is the first I have uncorked since I learned I was positive for the SARS-CoV-2 virus. So I go to test my taste and olfactory abilities and it seems to me that nothing has changed.
Nerello mascalese and a small percentage of Nerello Cappuccio. From vineyards of various ages at 600 meters above sea level. We are obviously on Etna.
Placed in wood for 18 months then bottled for this entry wine which is truly a nice presentation card for the company.
Light ruby, alcoholic note at the start which moderates, but which remains as the only flaw of a wine that is actually very good, delicately fruity and very particular where fragrances of pomegranate, red currant, prickly pear, finely spiced with cinnamon and pepper are mixed white, purple, at times it seems to detect hints of smoking.
The Sorso is brilliant and very defined. A wine of great balance and enjoyment, fresh, dry, saline, with very fine tannins and measured strength. Gentle fruity aftertaste. Only at times a slightly over the top pseudo-caloric sensation that doesn’t seem to fit with this wine.
In this regard, towards the end of the bottle, while I was stoking the barbecue, I decide that it’s covid’s fault. Because in the only other glass of wine I tasted the pseudocaloric sensation was the same. Excellent wine to repop at the end of Covid.

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