Bottiglie, Degustazioni

Trebbiano 2015 – Valentini

Trebbiano 2015

Valentini

Trebbiano d’Abruzzo Doc

Ci ritroviamo di nuovo dopo sei anni dall’ultima volta, allora era l’annata 2010, e la conclusione è questa: il Trebbiano di Valentini è un vino che non somiglia a nessun altro vino.

Al netto di una sottilissima rifermentazione svanita nel tempo trascorso tra il pranzo e la cena, è un vino ricco e composto, non è un vino che spinge, è un vino che si apre a ventaglio e che apre diverse porte percettive, di lunghezza rara e presenza. Fondista e caleidoscopico, meno fresco dell’ultimo bevuto, molto più sapido e materico.

Fermentato e affinato in grandi botti di quercia. Il colore lo definirei “giallo paglierino archetipico”, il bouquet si arricchisce senza sosta e dispiace che la bottiglia non sia durata quanto di solito tento di farle durare a casa. Ricorda la giunchiglia, la pesca tabacchiera, lo zafferano, e fa sovvenire il pensiero della salamoia di olive verdi e il caffe tostato.

Complessità che non abbisogna di sforzi interpretativi. Al palato è un vino di spessore e grande intensità. Materico, avvolgente, molto persistente e sapido, di una sapidità unica e senza paragoni possibili.

Questa bottiglia rimarrà per me quella stappata in casa durante la pandemia e non quella stappata da Romano a Viareggio in una serata indimenticabile, ma nell’albo dei ricordi enoici fanno entrambi grande figura.

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