Esegesi 2018 – Eugenio Rosi / Vallagarina IGT
Sono ormai più di dieci anni che bevo i vini di Eugenio Rosi, da quando a me e ad alcuni amici fu consigliato dal sommelier dell’Osteria del Pettirosso di Rovereto (https://osteriadelpettirosso.it/) , e in questi anni ho notato una progressione continua. Le volte che mi sono trovato ai banchi d’assaggio ho sperimentate qualità e piacevolezza sempre più evidenti nei vini proposti dalla cantina di Volàno (TN).
Torno a stappare quindi Esegesi di Eugenio Rosi durante una vacanza in Trentino-Alto Adige dopo il 2016 bevuto a Malga Cere. (Link sotto)
Cabernet Sauvignon 80% e Merlot 20%, vino artigianale con invecchiamento di 24 mesi in legni di varia dimensione e cemento.
Scuro e Impenetrabile, estroverso al naso con sentori prevalentemente fruttati, prima la prugna e poi la creme de cassis, la mora, estroverso e intenso, una speziatura fine, ricordi di humus, cacao, eterei/balsamici.
In bocca ha uno sviluppo coerente. Caldo, spaziale, acidità calibrata, centrobocca avvincente e pieno di energia, tannini perentori, ma senza ruvidità, un finale quasi da leggenda dove il frutto a piena maturazione torna e ritorna e in cui si ha il tempo di riflettere sul fatto che forse il vino è un po’ troppo alcolico, ma mentre rifletti il finale non finisce e la persistenza non si può contare in secondi e nessuna riflessione sembra avere più rilevanza.
Vino ottimo. Buona l’accoppiata con la polenta con porcini in rosso, ma si poteva fare meglio.


L’Enonauta è un navigatore.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.