Bottiglie, Degustazioni

Chianti Classico Riserva 2013 – Bucciarelli

Chianti Classico Riserva 2013 – Bucciarelli

Da Castellina in Chianti questo Sangiovese con lunga macerazione in cemento e invecchiamento in botti di varie dimensioni.
Sangiovese corposo, pieno di energia e che ha in più La Ghigna. Quell’espressione un po’ spregiudicata che porta con orgoglio chi ha piena consapevolezza della propria peculiarità. E questo vino di Bucciarelli ce l’ha. Ha la Ghigna.

È Rubino scuro, si presenta con intensità al naso con sentori di iris, marasca, agrumi, spezie,
Irruento, ma mai sopra le righe, ha corpo e ha anche estensione, concentrazione, freschezza, tannino giustamente maturo per un sorso che finisce per essere lungo e anche definito. Con un finale coerente e senza macchia.

I vini di Bucciarelli sono per veri amanti del Sangiovese e della Toscanità (reale). Se non vi piace l’ultima, soprattutto, non andate mai a trovarlo.

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Gite in Cantina

Il Giovedì Mattina, l’autunno, il Chianti Classico e la tradizione

Il Giovedì Mattina, l’autunno, il Chianti Classico e la tradizione

 

Dopo circa due anni dall’ultima volta, a causa delle peripezie pandemiche che ci tennero in casa, si ritorna alla periodica, e un tempo frequente, gita nelle terre del Chianti. È un bel giovedi mattina luminoso d’inizio ottobre e piuttosto freddo. Questa volta si è deciso per la visita a tre aziende di piccole dimensioni che tutte potrebbero rivendicare un approccio tradizionale. Bucciarelli/Antico Podere Casanova a Castellina in Chianti, Monterotondo a Gaiole e Podere Pruneto a Radda.

La cosa bella dell’avventurarsi in quella vasta area di toscana centrale in cui si produce il Chianti Classico, e che nell’immaginario di molti somiglia a un generico chiantishire di dolci colline e tipiche ville toscane restaurate secondi i criteri del pittoresco, è che il paesaggio è invece mutevole e l’architettura rurale toscana resiste all’avanzamento dell’Architettura Toscana Turistica, si incontrano talvolta persone che sembrano planate nel nostro tempo da un altro (tempo).

Nei 24 km circa di itinerario tra Castellina in Chianti e Gaiole si passa dal panorama vasto e profondo che si gode da La Piazza dove è sita l’azienda Antico Podere Casanova di Bucciarelli, alla verdità impressionante e ai boschi che circondano i vigneti di Monterotondo e da cui in lontananza è possibile scorgere il Valdarno, alla impareggiabile bellezza e alla tranquillità di Volpaia nel comune di Radda, dove invece si trova il Podere Pruneto, in un contesto che a tratti può addirittura apparire montano. E poi la tradizione di cui si parla che è una tradizione dinamica e che permette di produrre i vini succosi e pieni energia di Bucciarelli, quelli eleganti e precisi di Monterotondo e quelli asciutti e scabri di Podere Pruneto.

Ma soprattutto ci sono il Sangiovese e i suoi interpreti. Ci sarebbe di che venire in pellegrinaggio tutti i giorni. Si comincia dal Signor Bucciarelli che a mezza mattina ci accoglie per una degustazione fiume, una specie di stress test per il pellegrino del vino. Ne usciamo bene, ma guardinghi per il prosieguo della giornata. Ricorda certi altri Ronin del vino che ho incontrato in passato per il suo non somigliare a nessun ritratto di vigneron preconfezionato e fa vini identitari, pieni di sostanza ed energia. Si discorre di Sangiovese, tradizione, motociclette e Merlot nascosti. Una bellissima mattina.

Ci spostiamo dopo il pranzo frugale verso Gaiole. Lungo la statale che porta in Valdarno, ricca di boschi, di una verdità a tratti impressionante paesaggio più intimo e a tratti montano, dove si trova l’azienda Monterotondo di Saverio Basagni. Vignaiolo assolutamente consapevole della qualità del proprio lavoro e che offre con giusto orgoglio i suoi vini agli ospiti.

Si chiacchiera nella saletta degli assaggi dei suoi vini, di alcuni degli argomenti più dibattuti nella comunità del vino come la biodinamica, il vino naturale, si assaggiano gli ottimi 2016 annata e riserva, la profumatissima malvasia, si conferma l’ottima impressione avuta all’ultima Collection praticabile quando fui indirizzato verso il banco d’assaggio di Monterotondo da Diego Finocchi de L’Erta di Radda.

A pomeriggio inoltrato terminiamo la giornata da Riccardo Lanza e suo figlio Massimiliano del Podere Pruneto che si trova lungo la via che porta al borgo di Volpaia in un contesto di rara bellezza. Ci raccontano del loro modo di lavorare nel rispetto della terra e delle piante, del poco intervento in cantina dove si fanno fermentazioni spontanee e si usano cemento e botti grandi per l’affinamento per periodi che variano tra i 24 e i 48 mesi. Si assaggia il Chianti Classico 2018 che è ottenuto da uve Sangiovese senza quella minima parte di Merlot che veniva usata precedentemente. Un vino essenziale, ossuto, che però è pieno di forza nervosa e ci fa tornare a casa col gusto del Sangiovese in mente e la piacevole consapevolezza che per i suoi amatori ci sono ancora molti luoghi dove recarsi sicuri.

fotografie di Dario Agostini e Simone Molinaroli

Massimo Bucciarelli / Antico Podere Casanova

Saverio Basagni di Monterotondo

Enonauti tra le vigne

Riccardo e Massimiliano Lanza del Podere Pruneto

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