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Chianti Classico 2020 – Buondonno

Chianti Classico 2020 – Buondonno/Az. Casavecchia alla Piazza

Per liberarsi definitivamente dall’Anosmia non c’è che stappare un tonico e rinfrancante, già all’osservazione del colore, Chianti Classico di Gabriele Buondonno che a mio avviso è già da tempo uno dei migliori interpreti del Sangiovese e questa interpretazione ne è lampante conferma.

Sangiovese davvero smagliante, da vigneti nella zona nordovest di Castellina in Chianti, con lunga macerazione e invecchiamento in legni di varia misura. Chiaro, fragrante come una valigetta di essenze di profumeria. Ricorda il giaggiolo, il ribes, la fragolina di bosco, l’anice stellato, la scorza di arancia. 

Al palato è snello, tonico, con acidità preminente, diffusa, coerente ritorno di piccoli frutti rossi, tannini granulosi mai invadenti. Assunto, ovviamente, nella giusta dose potrebbe essere consigliato come rimedio omeopatico.

Scontato forse, ma in questo caso fortemente raccomandabile, l’abbinamento con la Bistecca al sangue, un hamburger non troppo magro, un Roastbeef.

Enonauta/Degustazione di Vino #393 - review - Chianti Classico 2020 - Buondonno/Az. Casavecchia alla Piazza | un grande Buondonno
Enonauta/Degustazione di Vino #393 - review - Chianti Classico 2020 - Buondonno/Az. Casavecchia alla Piazza | un grande Buondonno
Enonauta/Degustazione di Vino #393 - review - Chianti Classico 2020 - Buondonno/Az. Casavecchia alla Piazza | un grande Buondonno

Chianti Classico 2020 – Buondonno/Az. Casavecchia to the Square

To definitively free yourself from Anosmia, all you have to do is uncork a tonic and refreshing, already looking at the color, Chianti Classico by Gabriele Buondonno who in my opinion has been one of the best interpreters of Sangiovese for some time and this interpretation is clear confirmation of this .

Truly dazzling Sangiovese, from vineyards in the northwest area of ​​Castellina in Chianti, with long maceration and aging in wood of various sizes. Clear, fragrant like a briefcase of perfumery essences. Reminiscent of irises, currants, wild strawberries, star anise, orange peel.

On the palate it is lean, toned, with prominent, widespread acidity, a coherent return of small red fruits, grainy tannins that are never intrusive. Obviously taken in the right dose it could be recommended as a homeopathic remedy.

Perhaps obvious, but in this case highly recommended, is the pairing with rare steak, a not too lean hamburger, or roast beef.

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“Doccio a Matteo” Chianti Classico Riserva 2016 – Caparsa

Doccio a Matteo 2016 Chianti Classico Riserva – Caparsa

Non da oggi sostengo che Paolo Cianferoni di Caparsa è uno dei migliori vignaioli, non voglio dire il migliore nonostante la tentazione e il convincimento, dell’area del Chianti Classico. Peraltro con la collaborazione di Federico Staderini. Ho avuto l’occasione di dirglielo di persona alla Collection e a Radda in azienda. E questa è l’ultima delle bottiglie riportate dall’ultima visita in azienda ormai alcuni anni fa.

Per le note tecniche rimando al sito di Caparsa.

Comunque Sangiovese con un due percento di Colorino.

Il tempo ha fatto un buon lavoro e ciò che si beve oggi è un vino rubino scuro, con bei profumi tipici di lavanda e viola, scorza di arancia, altri ricordi fruttati delicati che dopo una prima impressione di marasca fanno pensare al melograno. Speziatura fine, sentori di carne cruda, appena terrosi.
In piena corrispondenza il sorso ha corpo ed è temperato, con acidità e tannini fusi in luminoso equilibrio  che fanno emergere la straordinaria fruttuosa delicatezza di questo vino. Che è profondo e avvolgente, tenace sul finale, sapido e di qualità eccellente nel richiamare il frutto in fase retronasale.

Un bellissimo vino.

Enonauta/Degustazione di Vino #366 - review - Doccio a Matteo 2016 Chianti Classico Riserva - Caparsa | Un bellissimo vino di Radda
Doccio a Matteo 2016 di Caparsa
Enonauta/Degustazione di Vino #366 - review - Doccio a Matteo 2016 Chianti Classico Riserva - Caparsa | Un bellissimo vino di Radda
Doccio a Matteo 2016 di Caparsa
Enonauta/Degustazione di Vino #366 - review - Doccio a Matteo 2016 Chianti Classico Riserva - Caparsa | Un bellissimo vino di Radda
Vigna di Caparsa a Radda in Chianti

Doccio a Matteo 2016 Chianti Classico Riserva – Caparsa

Not since today have I maintained that Paolo Cianferoni of Caparsa is one of the best winemakers, I don’t want to say the best despite temptation and conviction, in the Chianti Classico area. Moreover with the collaboration of Federico Staderini. I had the opportunity to tell him in person at the Collection and in Radda at the company. And this is the last of the bottles brought back from the last visit to the company a few years ago.

For technical notes, please refer to the Caparsa website.

However Sangiovese with two percent Colorino.

Time has done a good job and what we drink today is a dark ruby ​​wine, with beautiful typical aromas of lavender and violet, orange peel, other delicate fruity flavors which after a first impression of morello cherry make you think of pomegranate. Fine spiciness, hints of raw meat, slightly earthy.
In full correspondence, the sip has body and is temperate, with acidity and tannins blended in luminous balance which bring out the extraordinary fruitful delicacy of this wine. Which is deep and enveloping, tenacious on the finish, savory and of excellent quality in recalling the fruit in the retronasal phase.

A beautiful wine.

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Chianti Classico 2020 – Tenuta di Carleone

Chianti Classico 2020 – Tenuta di Carleone

Sangiovese di Radda con lunga macerazione e affinamento in acciaio e cemento.
Dal colore rosso chiaro con riflessi purpurei, intense fragranze di giaggiolo, ciliegia, arancia, lavanda e cannella, escono coi minuti anche lievi sentori mentolati. Vino profumatissimo e preciso che, come disse il mio compagno di degustazione all’ultima collection, “sembra di mettere il naso in un profumo”.
In bocca si conferma ciò che fa immaginare il naso. Un vino asciutto, scarno, freschissimo e tonico, che rifugge qualsiasi morbidezza e con tannini appena ruvidi e che si lascia bere con piacere che si ripete. Vino che potrebbe lasciare deluso chi si aspetta più materia, ma che nel suo dispiegarsi netto mostra qualità indiscutibile, carattere ed espressività.
Spiccava all’ultima collection, si conferma a tavola.

Enonauta/Degustazione di Vino #326 - review - Chianti Classico 2020 - Tenuta di Carleone | "sembra di mettere il naso in un profumo"
Enonauta/Degustazione di Vino #326 - review - Chianti Classico 2020 - Tenuta di Carleone | "sembra di mettere il naso in un profumo"
Enonauta/Degustazione di Vino #326 - review - Chianti Classico 2020 - Tenuta di Carleone | "sembra di mettere il naso in un profumo"

Chianti Classico 2020 – Tenuta di Carleone

Sangiovese di Radda with long maceration and aging in steel and concrete.
With a light red color with purple reflections, intense fragrances of iris, cherry, orange, lavender and cinnamon, even slight mentholated hints emerge over the minutes. A very fragrant and precise wine which, as my tasting partner said at the last collection, “seems like putting your nose in a perfume”.
What the nose suggests is confirmed in the mouth. A dry, lean, very fresh and tonic wine, which eschews any softness and with slightly rough tannins and which can be drunk with repeating pleasure. A wine that could leave those expecting more substance disappointed, but which in its clear unfolding shows indisputable quality, character and expressiveness.
It stood out at the latest collection, it is confirmed at the table.

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Chianti Classico 2018 – Le Masse di Lamole

Chianti Classico 2018 – Le Masse di Lamole

Il nome de Le Masse di Lamole è apparso spesso sulle pagine de L’Enonauta (vedi qui).


Un Sangiovese di Lamole, oltre 600 metri slm, vinificato in acciaio e con invecchiamento in botti di castagno.

Un Chianti Classico/Sangiovese smagliante, di colore vivace, giovane, con profumi di agrumi, lampone e lavanda in mezzo a un onda di floreale fragrantissimo. Con qualche eco di sottobosco e spezie. Tutto qui. Nettamente, con vigoria. Un tutto qui che è assai.

Enonauta/Degustazione di Vino #313 - review - Chianti Classico 2018 - Le Masse di Lamole | L'essenza del Terroir ben spiegata in toscano

Freschissimo al palato, diretto, schietto di carattere, ma equilibrato nel suo sviluppo, lineare, giustamente alcolico e tannico per un sorso tonico, ma sempre ben definito e direzionato. Retrogusto agrumato e di frutti rossi dolci, molto aperto sul finale. Vino identitario, territoriale, comprensibile e ampiamente godibile. Il consiglio di abbinarlo con la bistecca è inevitabile e altrettanto inevitabile è specificare che una bottiglia a persona è la “giusta proporzione” in questo caso.

Enonauta/Degustazione di Vino #313 - review - Chianti Classico 2018 - Le Masse di Lamole | L'essenza del Terroir ben spiegata in toscano

Chianti Classico 2018 – Le Masse di Lamole

The name of Le Masse di Lamole often appeared in the pages of L’Enonauta (see here).

A Sangiovese from Lamole, over 600 meters above sea level, vinified in steel and aged in chestnut barrels.

A dazzling Chianti Classico/Sangiovese, lively in color, young, with aromas of citrus, raspberry and lavender amidst a wave of very fragrant florals. With some echoes of undergrowth and spices. That’s all. Clearly, with vigor. An all here which is a lot.

Very fresh on the palate, direct, frank in character, but balanced in its development, linear, rightly alcoholic and tannic for a tonic sip, but always well defined and directed. Citrus and sweet red fruit aftertaste, very open on the finish. Wine with identity, territorial, understandable and widely enjoyable. The advice to pair it with steak is inevitable and equally inevitable is to specify that one bottle per person is the “right proportion” in this case.

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Tre Magnum di Grande Sangiovese

Degustazione – TRE MAGNUM DI GRANDE SANGIOVESE

Sotto l’occhio vigile di Claudio Sala, mio idolo d’infanzia e anche produttore di vino, e del suo iconico baffo ieri sera abbiamo stappato tre belle Magnum, espressioni suberbe del Sangiovese Toscano.

Nitidamente luminoso e possente il Chianti Classico Riserva 2016 di Buondonno da Castellina in Chianti che mette nella bottiglia un vino profumatissimo di arancio tarocco, lavanda, erbe in mazzetto, spezie gentili, animato da energia inarrestabile, una freschezza oceanica, il tannino delle migliori occasioni, fruttuosità piacevole, una pulizia e una vigoria gustativa entusiasmanti e questo Chianti Classico è come un Kolossal ben scritto che non ti annoia e non ti stanca coi suoi 15.5 gradi. Buondonno tra i migliori interpreti del Sangiovese in Toscana.

Il Brunello Vigna Soccorso 2016 di Tiezzi è monumentale. Non nel senso della massa immobile, ma perché rappresenta altissimi valori enoici, con la sua viva acidità, la sua fedeltà alla tipologia, la profondità.
Colore rubino traslucido, emana scorza di arancio, marasca, giaggiolo, cuoio, sottobosco, carne fresca, il sorso è teso, spaziale, coerente, persistente assai, definito e mi viene facile di proiettare la bevibilità di questo Brunello anche molto avanti nel tempo.

Cepparello 2013 Isole e Olena – Degustazione – TRE MAGNUM DI GRANDE SANGIOVESE

Se me l’avessero proposto alla cieca avrei detto che era un Sangiovese con saldo di Canaiolo.
Rispetto agli altri è animato da una forza più oscura, una struttura più massiccia e appare più scuro di colore, ampiamente speziato, con note di noce moscata, di frutti scuri, sandalo, terrosità, un bouquet che si amplia in progressione.
L’andamento del sorso è similare. Impatto iniziale e lungo riverbero, meno luminoso, ma molto spessore, tannini fitti e piccanti, acidità densa, un finale speziato piuttosto lungo.

Enonauta/Degustazione di Vino #299/301 - review - Cepparello, Buondonno, Vigna Soccorso | grandi Sangiovese in grande Formato

Degustazione – TRE MAGNUM DI GRANDE SANGIOVESE

Enonauta/Degustazione di Vino #299/301 - review - Cepparello, Buondonno, Vigna Soccorso | grandi Sangiovese in grande Formato
Enonauta/Degustazione di Vino #299/301 - review - Cepparello, Buondonno, Vigna Soccorso | grandi Sangiovese in grande Formato
Enonauta/Degustazione di Vino #299/301 - review - Cepparello, Buondonno, Vigna Soccorso | grandi Sangiovese in grande Formato

Degustazione – TRE MAGNUM DI GRANDE SANGIOVESE/Tasting – THREE MAGNUM OF GRANDE SANGIOVESE

Under the watchful eye of Claudio Sala, my childhood idol and also wine producer, and his iconic mustache last night we uncorked three beautiful Magnums, suberb expressions of Tuscan Sangiovese.

The Chianti Classico Riserva 2016 by Buondonno

from Castellina in Chianti is clearly luminous and powerful, putting in the bottle a wine highly scented with tarot orange, lavender, bunch herbs, gentle spices, animated by unstoppable energy, an oceanic freshness, the tannin of the best occasions, pleasant fruitiness, cleanliness and exciting gustatory vigor and this Chianti Classico is like a well-written blockbuster that doesn’t bore you or tire you with its 15.5 degrees. Buondonno among the best interpreters of Sangiovese in Tuscany.

Tiezzi’s Brunello Vigna Soccorso 2016

is monumental. Not in the sense of immobile mass, but because it represents very high oenological values, with its lively acidity, its fidelity to the typology, its depth.
Translucent ruby ​​colour, it exudes orange peel, morello cherry, irises, leather, undergrowth, fresh flesh, the sip is tense, spatial, coherent, very persistent, defined and it is easy for me to project the drinkability of this Brunello even far ahead in time.

Cepparello 2013 Isole e Olena

If they had offered it to me blindly I would have said it was a Sangiovese with a balance of Canaiolo.
Compared to the others it is animated by a darker strength, a more massive structure and appears darker in color, widely spicy, with notes of nutmeg, dark fruits, sandalwood, earthiness, a bouquet that broadens in progression.
The sip pattern is similar. Initial impact and long reverberation, less bright, but very thick, dense and spicy tannins, dense acidity, a rather long spicy finish.

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Baron’ Ugo 2015 – Az. Agr. Monteraponi

Baron’ Ugo 2015 – Monteraponi – Toscana Igt

Sangiovese con piccole percentuali di Canaiolo e Colorino. Radda in Chianti

Pochi interventi, fermentazione spontanea in cemento vetrificato, 36 mesi di botte grande.

Colore rubino scuro, bel ventaglio di sentori di frutti rossi come il lampone e il ribes poco maturi, la china, l’anice, la viola, agrumi freschi, cenere, ma anche note rustiche non ben risolte, a tratti solvente.
Il sorso è molto fresco, puntuto, alcol misurato e ben inserito, bevibilità assicurata, ma il gusto è un po’ traballante, non è un vino compiuto, il tannino è acerbo, trovo indicazioni in questa bottiglia già ricevute in altre occasioni, ed è fondamentalmente uno stile che non riesco ad apprezzare appieno. Ha grande struttura fisica, ma a latitare è il frutto e il centrobocca resta anonimo, il finale poco espressivo. Lo definirei un vino astratto, molto chiuso, che abbisogna di un po’ di immaginazione per essere apprezzato.

A mio giudizio, dal rapporto prezzo/felicità molto squilibrato dalla parte del prezzo.

Enonauta/Degustazione di Vino #268 - review - Baron' Ugo 2015 - Monteraponi | vino astratto, molto chiuso, che abbisogna di un po' di immaginazione per essere apprezzato
Enonauta/Degustazione di Vino #268 - review - Baron' Ugo 2015 - Monteraponi | vino astratto, molto chiuso, che abbisogna di un po' di immaginazione per essere apprezzato
Enonauta/Degustazione di Vino #268 - review - Baron' Ugo 2015 - Monteraponi | vino astratto, molto chiuso, che abbisogna di un po' di immaginazione per essere apprezzato

Baron’ Ugo 2015 – Monteraponi – Toscana Igt

Sangiovese with small percentages of Canaiolo and Colorino. Radda in Chianti

Few interventions, spontaneous fermentation in vitrified concrete, 36 months in large barrels.

Dark ruby ​​colour, nice range of hints of red fruits such as raspberry and under-ripe currant, cinchona, anise, violet, fresh citrus fruit, ash, but also rustic notes not well resolved, sometimes solventy.
The sip is very fresh, sharp, the alcohol is measured and well integrated, drinkability is assured, but the taste is a bit shaky, it is not a complete wine, the tannin is immature, I find indications in this bottle already received on other occasions, and it is basically a style that I can’t fully appreciate. It has great physical structure, but the fruit is lacking and the mid-mouth remains anonymous, the finish not very expressive. I would define it as an abstract, very closed wine, which needs a bit of imagination to be appreciated.

In my opinion, the price/happiness ratio is very unbalanced on the price side.

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Caparsino Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa

Caparsino Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa

Lo straordinario Sangiovese di Paolo Cianferoni (Caparsa) da Radda in Chianti

Se la gioca alla pari e in modo sfrontato con qualunque vino toscano di ogni provenienza e ispirazione, ma volendo anche con vini esteri del vecchio e nuovo mondo. E vince. Grazie alla sua straordinaria forza espressiva, alla sua garbata animosità, all’energia straripante in un contesto di precisione e qualità assolute.

Sangiovese di Radda in Chianti, cemento e vecchie botti di rovere.

Integrità paradigmatica, frutto colossale con spinta e struttura, colore rubino scuro, corpo da mediomassimo con le movenze da peso welter, profumi di marasca, iris, arancia sanguinella, erbe in mazzetto, ricordi di bosco, balsamici, appena di cuoio fresco.

Enonauta/Degustazione di Vino #267 - review - Caparsino Riserva Chianti Classico 2015 - Caparsa | Palato generoso, ampio, concentrato
Caparsino Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa

Palato generoso, ampio, concentrato, freschissimo e fluente, mai puntuto. Con tannini profilanti ed energici che lasciano al vino lo spazio di un finale arioso, lungo dove a dominare è il frutto, l’identità del Sangiovese.

Enonauta/Degustazione di Vino #267 - review - Caparsino Riserva Chianti Classico 2015 - Caparsa | Palato generoso, ampio, concentrato
Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa
Enonauta/Degustazione di Vino #267 - review - Caparsino Riserva Chianti Classico 2015 - Caparsa | Palato generoso, ampio, concentrato
Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa

Bottiglia che è conferma del grande valore che esprimono i vini di Caparsa e dell’importanza del territorio di Radda al tempo del surriscaldamento climatico come ha scritto lo stesso Paolo Cianferoni sul suo blog.

Caparsino Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa

The extraordinary Sangiovese of Paolo Cianferoni (Caparsa) from Radda in Chianti

It competes equally and boldly with any Tuscan wine of any origin and inspiration, but also with foreign wines from the old and new world if desired. And he wins. Thanks to his extraordinary expressive strength, his polite animosity, his overflowing energy in a context of absolute precision and quality.

Sangiovese from Radda in Chianti, cement and old oak barrels.

Paradigmatic integrity, colossal fruit with drive and structure, dark ruby ​​colour, light heavyweight body with welterweight movements, aromas of morello cherry, iris, blood orange, bunch of herbs, hints of the forest, balsamic, just of fresh leather.
Generous palate, broad, concentrated, very fresh and flowing, never pungent. With profiled and energetic tannins that leave the wine space for an airy, long finish where the fruit, the identity of the Sangiovese, dominates.
A bottle that confirms the great value that Caparsa wines express and the importance of the Radda area at the time of global warming as Paolo Cianferoni himself wrote on his blog.

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La celebrazione del primo fresco

La celebrazione del primo fresco

Gli Enonauti celebrano le prime pioggie e l’abbassamento della temperatura stappando subito 4+1 vini rossi. Vini che hanno accompagnato un tipico menù da primo fresco. Pasta al ragù e melanzane alla parmigiana. Più un paio di pizze di rinforzo.

Serata molto fortunata con vini tutti ottimi.

  • Chianti Classico Riserva Capannelle 2015

  • Chianti Classico San Giusto a Rentennano 2016

  • Bricco dell’Uccellone 2019 – Braida

  • Taurasi “Cinque Querce” 2011 – Salvatore Molettieri

  • Chianti Classico Retromarcia 2019 – Montebernardi

Seguono le note di degustazione figlie di una serata principalmente “ricreativa”.
 

Chianti Classico Riserva Capannelle 2015

Vino succoso, sanguigno, di buon corpo, rubino fitto, decisamente fedele e preciso con sentori agrumati, di marasca, e pepe bianco. Ha sorso vigoroso a cui nel frattempo la bottiglia sta donando definizione. Energia e orchestrazione degli elementi ottimale. Un sangiovese per cui è giustificabile pensare a un buon futuro.

Chianti Classico San Giusto a Rentennano 2016

I giudizi dei critici che ne hanno decretato la scomparsa da ogni scaffale e l’innalzamento del prezzo lo precede. Ma il vino non lo sa e non delude.
È un vino vitale, rubino fitto, dai profumi netti di marasca, frutti scuri, sottobosco, con note ematiche, di cuoio.
Al palato è elettrico, ampio, acidità tesa, è profondo, animato da una forza espressiva e da finezza che mi ricorda un 2010 bevuto più di 10 anni fa. Finale aperto, rinfrescante.

Secondo le indicazioni date da questa bottiglia il vino è pronto adesso. A mio parere tutte quelle bottiglie predate dai cacciatori di “margine” e dagli speculatori sarebbe meglio berle adesso e non rischiare che diventino solo soprammobili mentre stanno nel caveau.

Bricco dell’Uccellone 2019 – Braida

Barbera da esposizione e da soddisfazione. Colore scuro, bella spinta al naso con sentori di viola, mora, pepe, mazzetto aromatico, resina, è saporita, voluminosa, concentrata, molto compatta e precisa, senza sbavature, persistente. Apporto intelligente del legno che più che arricchire aromaticamente sembra più dare forma al sorso.

Vino ottimo.

Taurasi “Cinque Querce” 2011 – Salvatore Molettieri

Quasi pronto. Che per un Taurasi è una gran cosa. Il colore è granato scuro, bouquet ampio e affascinante con reminiscenze di prugna essiccata, tabacco, cenere, scorza di chinotto, carruba, erbe essiccate.
Tocco finissimo, tannino in fligrana, acidità ben distribuita, intensità di gusto e persistenza, finale coerente. Vino che viveva, prima di essere bevuto, in un momento di equilibrio entusiasmante. Bene averla stappata adesso.

Chianti Classico Retromarcia 2019 – Montebernardi

Stappato come “rinforzo” per accompagnare le pizze ordinate anch’esse come “rinforzo” fa ottima figura forte della sua quintessenziale sangiovesitudine, colore rubino con riflessi porpora, vivacità dei profumi di viola, lavanda e anice, frutto vivido, spezie, sorso non impegnativo tutto di giustezza, buon gusto, coerente e con ottimo finale fruttato/speziato.
Enonauta/Degustazione di Vino #250/254 - review - Capannelle, Molettieri, Montebernardi, Bricco dell'Uccellone, San Giusto a Rentennano degustazione Vini Rossi

degustazione Vini Rossi

 

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Chianti Classico “Vigna Vaggiolata” 2016 – Monterotondo

Chianti Classico “Vigna Vaggiolata” 2016 – Monterotondo

Ancora a Gaiole in Chianti sulle alture che si affacciano sul Valdarno, anche se dalla cucina di casa, da dove viene questo Chianti Classico 2016. Il segno distintivo dei vini di Saverio Basagni sono, per la mia personale esperienza, la precisione e l’eleganza. Non ne difetta nemmeno questa bottiglia.

Sangiovese, canaiolo e Malvasia rispettivamente per l’85, 10 e 5 %.
Lunga macerazione, invecchiamento in legno di varia capacità.

Colore chiaro rubino con bordo granato. Naso balsamico e mentolato, si sentono la visciola, la carruba, la viola. Appena speziato e resinoso, con un fondo di tostatura.
Il Sorso è setoso ed equilibrato. Lineare e dinamico, pronto adesso con tannini di grana fine e discreto finale rinfrescante.
Una particolarità dei vini dell’annata 2016 della cantina Monterotondo la si individua nel fatto che è il Chianti annata al posto del Riserva, che è quello che più spesso in zona Chianti Classico tende a fare affinamento in legno, a portare più nitidi i segni del passaggio in legno.

Enonauta/Degustazione di Vino #235 - review - Chianti Classico "Vigna Vaggiolata" 2016 - Monterotondo | setoso, equilibrato,Lineare, dinamico
Enonauta/Degustazione di Vino #235 - review - Chianti Classico "Vigna Vaggiolata" 2016 - Monterotondo | setoso, equilibrato,Lineare, dinamico
Enonauta/Degustazione di Vino #235 - review - Chianti Classico "Vigna Vaggiolata" 2016 - Monterotondo | setoso, equilibrato,Lineare, dinamico

Chianti Classico “Vigna Vaggiolata” 2016 – Monterotondo

Still in Gaiole in Chianti on the hills overlooking the Valdarno, even if from the home kitchen, where this Chianti Classico 2016 comes from. The distinctive sign of Saverio Basagni’s wines are, in my personal experience, precision and elegance . This bottle doesn’t lack either.

Sangiovese, canaiolo and Malvasia for 85, 10 and 5% respectively.
Long maceration, aging in wood of various capacities.

Light ruby color with garnet edge. Balsamic and minty nose, hints of sour cherry, carob and violet. Just spicy and resinous, with a toasted base.
The sip is silky and balanced. Linear and dynamic, ready now with fine-grained tannins and a discreet refreshing finish.
A peculiarity of the 2016 vintage wines from the Monterotondo winery can be identified in the fact that it is the Chianti vintage instead of the Riserva, which is the one that most often tends to be aged in wood in the Chianti Classico area, which brings clearer signs of the wooden passage.

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Chianti Classico 2018 – San Giusto a Rentennano

Chianti Classico 2018 – Fattoria San Giusto a Rentennano

È un giorno da ricordare. Paradossalmente perché è la prima volta che resto deluso, anche se solo parzialmente, da una bottiglia di una delle mie cantine preferite. Che resta tale ovviamente.
Sangiovese e Canaiolo in piccola parte, invecchiamento per 11 mesi tra tonneaux e barriques.
Colore rubino scuro, al naso trovo continuità con quanto bevuto negli anni. Ricordi di frutti di bosco, viola, sottobosco, note ematiche, speziate. Balsamico e apertamente alcolico.
Al palato appare però scisso. Per quanto suggerisca una piena maturazione e offra acidità brillante e un tannino che potrebbe essere definito esatto, per forma e forza, una buona concentrazione, gusto ricco, porta in dote una carica alcolica che non sembra parte integrante del liquido. Più che venire da dentro il vino sembra che l’alcol lo avvolga. Ed è una sensazione che accompagna per tutto il tempo della bottiglia che finisce, ma finisce con un po’ di fatica.
 
Per questo dispiace ancora di più. Per il potenziale sprecato. Della gradazione alcolica elevata dei vini non si può certo incolpare le aziende che per prime affrontano le difficoltà dovute ai cambiamenti climatici ed è una disavventura in cui capita di imbattersi con frequenza sempre crescente.
 
San Giusto a Rentennano resta per me sul podio delle aziende del Chianti Classico, ma questa bottiglia lascia interdetti.
Enonauta/Degustazione di Vino #234 - review - Chianti Classico 2020 - Fattoria San Giusto a Rentennano | Chianti Classicissimo da Gaiole

 

Enonauta/Degustazione di Vino #234 - review - Chianti Classico 2020 - Fattoria San Giusto a Rentennano | Chianti Classicissimo da Gaiole

Chianti Classico 2018 – Fattoria San Giusto in Rentennano

It’s a day to remember. Paradoxically because it is the first time that I am disappointed, even if only partially, by a bottle from one of my favorite wineries. Which obviously remains so.
From Gaiole in Chianti
Sangiovese and Canaiolo in small part, aging for 11 months in tonneaux and barriques.
Dark ruby colour, on the nose I find continuity with what I have drunk over the years. Memories of berries, violets, undergrowth, blood and spicy notes. Balsamic and openly alcoholic.
However, on the palate it appears split. Although it suggests full maturation and offers bright acidity and a tannin that could be defined as exact, in shape and strength, a good concentration, rich taste, it brings with it an alcoholic charge that does not seem to be an integral part of the liquid. Rather than coming from inside the wine, it seems that the alcohol envelops it. And it is a sensation that accompanies the entire time the bottle finishes, but it ends with a bit of effort.

This makes me even more sorry. For wasted potential. The high alcohol content of the wines certainly cannot be blamed on the companies that are the first to face the difficulties caused by climate change and it is a misadventure that we encounter with ever increasing frequency.

San Giusto a Rentennano remains for me on the podium of Chianti Classico companies, but this bottle leaves you speechless.

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