Bottiglie, Degustazioni

Siamo stati bene – un tranquillo lunedì di fine agosto

grandi vini bianchi per un tranquillo lunedì di fine Agosto

Siamo stati bene. Titolo della serata e al contempo notazione emozionale su un lunedì sera di fine agosto con dei grandi vini bianchi.

Queste le bottiglie in tavola:

Moscato Giallo 2020 – Vallarom 

Un ottimo Moscato Giallo che ha fatto da vino di apertura in una serata con bottiglie impegnative. Brillante, molto intenso al naso con ricordi di salvia, cedro, mela golden, fiori di tiglio. Secco, lineare, buona tenuta al palato, persistente.

Don Chisciotte Fiano 2021 – Zampaglione

Conferma. Ho avuto la fortuna d poter bere diverse annate a breve distanza e trovo confortante continuità qualitativa affiancate a sostanziali differenze legate all’annata.

Questo 2021 si conferma più esile di altre annate, ma non cede nulla sul piano dell’espressività.

Più lo stappo, più diventa uno dei miei vini preferiti. Profumato, elegante, dalla insistita sapidità.

Sancerre Auksinis 2018 – Sebastian Riffault

Raccolta tardiva per questo Sauvignon della Loira. Biodinamica, 10 giorni di macerazione. Vino di grande complessità e compostezza. Color oro, ventaglio aromatico che parte dalla frutta gialla e arriva alle spezie passando per la pietra focaia, la liquirizia, il lime.

Al palato risulta avvolgente, con spiccate doti di gusto, profondo, con acidità ben innervata e un sottilissimo tannino a dare forma.

Bottiglia esaurita in pochi minuti.

Pouilly-Fuissę La Croix Vieilles Vignes 2020 – Domaine Robert Denogent

Un bel compendio su come un vino possa essere fine e opulento allo stesso tempo. Preciso e potente. Vinificazione e affinamento in legno, lunga sosta sulle fecce.

Colore concentrato, profumi di spezie, mango, bergamotto, un filo di burro fuso, gelsomino. Ricchezza al naso.

Sorso vasto, acidità lineare, grande tenuta e progressione. Finale impressionante. Bravissimo Denogent anche senza le Sardine.

Sassocarlo 2019 – Terreamano/Fattoria di Bacchereto 

Non costa poco, ma la soddisfazione è tanta. Trebbiano 80 percento e il restante 20 percento Malvasia. Arriva da Bacchereto/Carmignano che è zona di Vino Rosso.

Breve macerazione, acciaio poi legno con lunga sosta sulle fecce.

Il 2019 è un grandissimo vino. Profumi molti e buoni. Il fico, le spezie, il narciso, il mandarino, il sorso è voluminoso, ampio, stratificato, senza cedere in freschezza e dinamica. Piacevolezza senza fatica che invoglia a ritornare in enoteca. 

Mersault Les Tessons 2010 – Michel Bouzereau 

Reduce dall’apertura di un 2018 che era risultato assai godibile a fine serata propongo agli amici l’apertura di questo 2010. 

Vino davvero lussureggiante, ma probabilmente ancora da aspettare. A tratti grasso, opulento, profondo, sempre però trainato da acidità netta, potenza di gusto, da una girandola di ricordi olfattivi come il cedro, l’ananas, la mandorla tostata, la pasticceria secca.

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Mersault "Les Tessons" 2018 - Domaine Michel Bouzereau et Fils
Bottiglie, Degustazioni

Mersault “Les Tessons” 2018 – Domaine Michel Bouzereau et Fils

Mersault “Les Tessons” 2018 – Domaine Michel Bouzereau et Fils

Dispiace per l’unica foto disponibile perché un vino epico, che tutti i presenti si ricorderanno a lungo, avrebbe meritato miglior documentazione. Però ero impegnato con la griglia, la zuppa di pesce  e l’Ombrina da 3 kg. 

Ricevuta in regalo per il mio cinquantesimo, le uniche informazioni che avevo prima dello stappo erano a proposito del passaggio in legno, solo 25% nuovo, e il commento di un amico “Bouzereau è un grande!“. È stato qualche anno in cantina e sentivo che era il momento giusto e non mi sbagliavo.

Assaggiandolo avrei detto fermentazione e affinamento in legno con sosta sulle fecce. Ed è effettivamente uno Chardonnay che matura 18/24 mesi in barrique per tre quarti usate, ma non trovo notizia del vaso di fermentazione e della eventuale sosta sulle fecce.

Colore concentrato, brillantezza esemplare, bouquet limpido con ricordi di  cedro, cedro candito, ananas maturo, enotèra/enagra selvatica, e poi le spezie, il fiore di cappero, un filo di balsamicità. Bellissimo al naso. Bellissimo.

Al palato è intenso, spaziale/stratificato, evocativo, con acidità diretta ben fusa dentro la materia che ha stoffa spessa, morbidezze ben calibrate e fusione è davvero la parola chiave per descrivere questa esperienza. La perfetta fusione di una serie di elementi a comporre una “lega” senza difetti, dalla forza espressiva inarginabile e con un finale a dir poco epico dove si rievocano molto frutto, molte spezie.

Vino da 98 punti minimo per chi gradisce la valutazione in punti. 98 in senso assoluto. In tavola c’erano la zuppa di pesce e un’ombrina alla griglia da 3 kg. Non il migliore degli abbinamenti, sarebbe sicuramente andata meglio con un coniglio, ma valido.

Mersault "Les Tessons" 2018 - Domaine Michel Bouzereau et Fils
Mersault “Les Tessons” 2018 – Domaine Michel Bouzereau et Fils
Mersault “Les Tessons” 2018 – Domaine Michel Bouzereau et Fils
ombrina da 3 kg
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