Chianti Classico Riserva 2012 – Capannelle
Capannelle è a Gaiole in Chianti.
Si trovano indicazioni contrastanti sull’uvaggio. Il sito aziendale dice sangiovese 100 percento, in altri luoghi si fa accenno ai classici vitigni complementari del territorio. Nel dubbio mi affido al gusto e dichiaro che secondo me c’è il Canaiolo. Secondo me.
Fermentazione in acciaio e affinamento in botte da 16 hl per 18 mesi.
40 quintali per ettaro la resa.
Rubino scuro, cupo.
Rispetto ad altre bottiglie di alte altre annate questo 2012 in questa bottiglia è meno brillante. Ha meno slancio.
Naso sornione. Timidamente floreale, molto frutto scuro e molto maturo, accenni di spezie e col passare del tempo sentori boschivi e qualche sottile fragranza d’erba aromatica.
Acidità vischiosa non particolarmente viva, a dominare il sorso è ancora il frutto maturo. Il tannino è morbido, buon finale con retrogusto speziato.
Ciò che resta è un certo senso di incompiutezza.
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…Dark ruby.
Compared to other bottles of other vintages this 2012 in this bottle is less brilliant. It has less momentum. Sly nose. Timidly floral, very dark and very ripe fruit, hints of spices and over time woody scents and some subtle fragrance of aromatic grass. Viscous acidity not particularly lively, the ripe fruit still dominates the sip. The tannins are soft, with a good finish and a spicy aftertaste.
What remains is a certain sense of incompleteness.
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Rubis foncé. Comparé à d’autres bouteilles d’autres millésimes, cette année 2012 est moins brillante. Il a moins d’élan. Nez sournois. Fruit timidement floral, très sombre et très mûr, notes d’épices et de boisés au fil du temps et un parfum subtil d’herbe aromatique. Acidité visqueuse pas particulièrement vive, le fruit mûr domine toujours la gorgée. Les tanins sont doux, avec une bonne finition et un arrière-goût épicé.
Ce qui reste est un certain sentiment d’inachèvement.
L’Enonauta è un navigatore.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.