Bottiglie, Degustazioni

Syrah 2015 – Stefano Amerighi

Syrah 2015 – Stefano Amerighi

Da Cortona il Syrah di Stefano Amerighi. Da viti coltivate in regime biodinamico. Cemento e legno per l’affinamento. In questa annata 2015 è un vino di grande generosità e potenza.

Enonauta/Degustazione di Vino #053 - wine review - Syrah 2015 Amerighi | un vino di grande generosità e potenza

Rubino impenetrabile con qualche riflesso purpureo. Al naso è d’impatto. Con intensi sentori di frutta scura, spezie, ginepro e un vago ricordo di caffè appena tostato.
Al palato è d’impatto allo stesso modo, perché porta in dote una grande concentrazione, struttura, corpo e un succo quasi dolce. Si bilancia il sorso grazie a una bella freschezza e a una considerevole struttura tannica.

Enonauta/Degustazione di Vino #053 - wine review - Syrah 2015 Amerighi | un vino di grande generosità e potenza

Con l’agnello al forno fu una grande storia d’amore.

Bevuto alcuni mesi fa la grande potenza lo faceva apparire un po’ impacciato, poco dinamico. Adesso sembra avviato verso un futuro radioso.

Enonauta/Degustazione di Vino #053 - wine review - Syrah 2015 Amerighi | un vino di grande generosità e potenza
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Chianti Classico 2015 – San Giusto a Rentennanno

Chianti Classico 2015 di San Giusto a Rentennanno

Sangiovese con saldo di Canaiolo
Cemento poi invecchiamento in botti di media grandezza e sosta in bottiglia.

Con l’avanzo di Peposo del pranzo della domenica stappo per il pranzo del lunedì questo Chianti Classico 2015 di Gaiole per ripassare le ragioni della giustezza dell’abbinamento per tradizione.

Un vino in cui sono racchiusi i motivi per cui il Sangiovese del Chianti ha così molti amanti, ma anche tanti detrattori.

Credo sia per la sua tempra, per la vigoria della sua componente acida che in vini come questo non lasciano spazio a compromessi. Più che un vino che ammalia è un vino che ridesta, che scuote, vivifica, un vino corroborante. Chi cerca l’accomodante in questa bottiglia non lo trova.

Enonauta/Degustazione di Vino #052 - wine review - Chianti classico 2015 San Giusto a Rentennano. Un vino in cui sono racchiusi i motivi per cui il Sangiovese del Chianti ha così molti amanti, ma anche tanti detrattori.

Rubino vivo di media intensità, ha un afflato floreale che è una presentazione perfetta. Poi seguono sentori di marasca, lavanda, mirto e sottobosco. Pulito e penetrante.
Vino di buon corpo con tannini maturi. Il centrobocca ha volume, l’acidità è omogenea, duratura e sferzante. Lunga coda gustativa balsamica.

Enonauta/Degustazione di Vino #052 - wine review - Chianti classico 2015 San Giusto a Rentennano. Un vino in cui sono racchiusi i motivi per cui il Sangiovese del Chianti ha così molti amanti, ma anche tanti detrattori.

Rispetto ad altri 2015 che l’annata ha reso un po’ troppo muscolosi, il clima di Gaiole ne ha fatto un Chianti Classico quasi perfetto. Quello che l’amante del Chianti Classico spera di stappare.

Enonauta/Degustazione di Vino #052 - wine review - Chianti classico 2015 San Giusto a Rentennano. Un vino in cui sono racchiusi i motivi per cui il Sangiovese del Chianti ha così molti amanti, ma anche tanti detrattori.
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Gli Eremi 2017 – La Distesa

Gli Eremi 2017 – La Distesa (un paio di sere fa presso l’enoteca Nati Stanchi di Pistoia, tre Enonauti e una bottiglia…)

Enonauta/Degustazione di Vino #051 - wine review - Gli Eremi 2017 La 
Distesa | simbolo del movimento della viticoltura naturale italiana

Approccio con soddisfazione e per la prima volta questo vino che credo possa essere considerato un simbolo del movimento della viticoltura naturale italiana. Verdicchio in purezza, parte del vino fa macerazione. Il colore è giallo paglierino intenso. Un bouquet originale fatto di sentori erbacei e floreali come il fieno, la menta selvatica e la ginestra, fruttati di albicocca disidratata e pesca gialla, noce pecan, e una piacevolissima e leggera nota di genziana. In bocca è ricco e strutturato, un caleidoscopio di stimoli, ha profondità, sapore, persistenza. Progressione di gusto lenta, ma inesorabile.

Si stappa in questo caso la bottiglia fresca e dopo un’ora circa, il tempo di finire la bottiglia, è al massimo della sua espressione dinamica, cambiando faccia un paio di volte. Al naso e al palato. Dinamica dovuta in gran parte al gusto e non all’aspetto tattile del vino che non è un campione né di acidità, né di sapidità.
Mi sarei aspettato forse un po’ di freschezza in più, ma ciò che ci si aspetta non sempre è ciò che si trova o ciò che deve essere trovato.

Vino di grande personalità

Enonauta/Degustazione di Vino #051 - wine review - Gli Eremi 2017 La 
Distesa | simbolo del movimento della viticoltura naturale italiana
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Malvasia 2018 – Camillo Donati (la reminiscenza)

Malvasia 2018 – Camillo Donati

Se c’è qualcosa che potrei rubricare alla voce Reminiscenza è l’esperienza con questa bottiglia di Malvasia Aromatica di Candia rifermentata di Camillo Donati.
Per chi ha avuto un ramo della famiglia originario delle colline parmensi, le domeniche in visita dai parenti, si parla degli anni 70, erano contrassegnate dell’estrazione dalla cantina familiare di un certo numero di bottiglie di vino bianco torbido e quasi sempre leggermente dolce e rifermentato.
Lo zio di mio padre, classe 1899 pluridecorato reduce della prima guerra mondiale, ne aveva sempre una, o più di una, pronta.
Ma succedeva spesso fino all’inizio degli anni 90 di vedere il bianco torbido e frizzante comparire e subito scomparire dalla tavola più e più volte nelle occasioni comandate.

Enonauta/Degustazione di Vino #050 - wine review - Malvasia 2018 Camillo Donati | finisce rapidamente senza risentimenti

Torniamo alla Malvasia di Camillo Donati
100% Malvasia di Candia Aromatica
Macerazione
Rifermentazione in bottiglia
Verdolino opalescente
Naso piacevole con profumi di Salvia, purea di albicocca, erba medica.
Una bolla finissima e cremosa, un bel reverbero erbaceo fresco, sapori coriacei e finale amaricante di mandorla.
Convince alla prima e finisce rapidamente senza risentimenti.

Enonauta/Degustazione di Vino #050 - wine review - Malvasia 2018 Camillo Donati | finisce rapidamente senza risentimenti
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Riesling Vigna di Cancòr 2015 – Cantina Cembra

Il Riesling Vigna di Cancòr 2015 di Cantina Cembra è Riesling renano con 10 mesi sulle lisi e 7 mesi in bottiglia. Ed è un’altra piacevole conferma della Cantina Cembra.
Giallo brillante tra il paglierino e il verdolino.
Vivace al naso con sentori di mela granny smith (verde), nespola, cedro, tarassaco e pietra focaia.

Enonauta/Degustazione di Vino #050 - wine review - Riesling Vigna di Cancòr 2015 - Cembra. freschezza, sapida petrosità, una bella tensione.

Il frutto torna coerente in bocca e ha spessore e gusto, mette il liquido in condizione di tendere verso un equilibrio possibile, ma che non si raggiunge e l’anima di questo vino restano la freschezza, la sapida petrosità, una bella tensione.

Enonauta/Degustazione di Vino #050 - wine review - Riesling Vigna di Cancòr 2015 - Cembra. freschezza, sapida petrosità, una bella tensione.

Con la Scaloppina di Tacchino coi Funghi in abbinamento perfetto per il consumo quotidiano del bevitore di tutti i giorni.

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Nebbiolo d’Alba 2015 – Prandi

Una piccola grande bottiglia da Diano d’Alba

Fa piacere stappare le Grandi Bottiglie, grandi sulla carta o dentro la bottiglia, ma dà altresi piacere stappare quelle piccole (solo nel prezzo) grandi bottiglie che riverberano sapori e ricordi con cui abbiamo edificato la nostra personale mappa con cui cerchiamo di orientarci nel quotidiano navigare nel pelago vinoso.
Come, ad esempio, questo Nebbiolo d’Alba 2015 del Signor Prandi di Diano d’Alba.

L’azienda agricola Prandi si trova a Diano d’Alba, località famosa per il Dolcetto e per essere il primo comune italiano a dotarsi di un sistema di zonazione che ha mappato tutti i cru, in loco chiamati Sörì, ovvero “luogo solatio”, dotandosi di un dispositivo di valorizzazione del territorio che sembra essere ancora all’avanguardia.

Quando mi trovo in Piemonte non ometto mai di passare a trovare il Signor Alessandro Prandi, sempre accogliente e gentile, che ne possiede due. Il Sörì Cristina e il Sörì Colombé.

Da uve raccolte in questi appezzamenti nasce questo Nebbiolo d’Alba.

Cemento e poi barriques che il Signor Prandi chiama contenitori.

La veste è color granato trasparente. Vino franco e possente con bei profumi di viola, cassis, liquirizia, caffè macinato. L’attacco è caldo e tannico. Incute timore il tannino compatto, fitto, che non dà tregua.

Ma ha anche una materia fresca e piena di sapore che gli permette un buon allungo centrato sulle erbe officinali.

Enonauta/Degustazione di Vino #049 - wine review - Nebbiolo d'Alba 2015 - Prandi. Una piccola grande bottiglia da Diano d'Alba

Nebbiolo d’Alba 2015 – Prandi

A great little bottle from Diano d’Alba – Nebbiolo Prandi

It is a pleasure to uncork the Big Bottles, large on the paper or inside the bottle, but it is also a pleasure to uncork those small (only in price) large bottles that reverberate flavors and memories with which we have built our personal map with which we try to orient ourselves in our daily navigation in the vinous pelago.
Like, for example, this Nebbiolo d’Alba 2015 by Mr. Prandi from Diano d’Alba.

The Prandi agricultural company is located in Diano d’Alba, a place famous for Dolcetto and for being the first Italian municipality to adopt a zoning system that mapped all the crus, locally called Sörì, or “sunny place”, by equipping itself with a device for valorising the territory which still seems to be at the forefront.

When I’m in Piedmont I never fail to visit Mr. Alessandro Prandi, always welcoming and kind, who owns two. The Sörì Cristina and the Sörì Colombé.

This Nebbiolo d’Alba is born from grapes harvested in these plots.

Cement and then barriques which Mr. Prandi calls containers.

The robe is transparent garnet colour. Frank and powerful wine with beautiful aromas of violet, cassis, liquorice, ground coffee. The attack is warm and tannic. The compact, dense tannins that give no respite are frightening.

But it also has a fresh substance full of flavor which allows it a good extension centered on medicinal herbs.

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Solare 2000 – Capannelle (toscana igt)

Solare 2000 – Capannelle

Se c’è un Supertuscan è questo, fatto con Sangiovese e Malvasia Nera.

Nutrendo una considerevole passione per questa etichetta dell’azienda Capannelle di Gaiole ho provato e sto ancora provando, per quanto possibile in relazione alla disponibilità e alla reperibilità, ad andare a ritroso per comprendere la natura di questo vino.

Non ero mai arrivato all’annata 2000, ma dopo questa esperienza vorrei provare ad “avanzare” ulteriormente indietro nel tempo con questo vino dove questa volta come le altre trovo spiccata propensione all’invecchiamento per cui questa bottiglia risulta pronta, ma assolutamente non matura, non avendo ripiegato sul terziario né all’olfatto, né al gusto ed offrendo all’occhio lo spettacolo di un colore incredibilmente integro.

Enonauta/Degustazione di Vino #048 - wine review - Solare 2000 - Capannelle. Un Supertuscan con vitigni Tuscan da Gaiole in Chianti

Siamo a Gaiole in Chianti
Sangiovese e Malvasia
18 mesi di barrique

Il colore e rubino scuro, impenetrabile con qualche appena percettibile riflesso granato. Compassato all’apertura rivela coi minuti un bouquet complesso e fine dove trovano spazio fiori secchi, cassis e corbezzolo, lavanda, arancia rossa, sentori di tabacco, pepe dolce e lievi accenni di affumicato come unico ricordo della barrique in cui questo vino fu elevato.

Enonauta/Degustazione di Vino #048 - wine review - Solare 2000 - Capannelle. Un Supertuscan con vitigni Tuscan da Gaiole in Chianti

Al palato è vivo, ha ottima e vigorosa freschezza, il frutto ancora pieno di sapore, il tannino è una carezza, equilibrio, persistenza, nessuna flessione, gli anni ne hanno fatto un vino che parla evidentemente di territorio.

Enonauta/Degustazione di Vino #048 - wine review - Solare 2000 - Capannelle. Un Supertuscan con vitigni Tuscan da Gaiole in Chianti

Solare 2000 – Capannelle

If there is a Supertuscan it is this one, made with Sangiovese and Malvasia Nera.

Nourishing a considerable passion for this label from the Capannelle di Gaiole company, I tried and am still trying, as much as possible in relation to availability and availability, to go backwards to understand the nature of this wine.

I had never reached the 2000 vintage, but after this experience I would like to try to “advance” further back in time with this wine where this time like the others I find a marked propensity for aging so this bottle is ready, but absolutely not mature, not having fallen back on the tertiary aspect of either smell or taste and offering the eye the spectacle of an incredibly intact colour.

We are in Gaiole in Chianti
Sangiovese and Malvasia
18 months in barrique

The color is dark ruby, impenetrable with some barely perceptible garnet reflections. Compassed at the opening, over the minutes it reveals a complex and fine bouquet where dried flowers, cassis and strawberry tree, lavender, blood orange, hints of tobacco, sweet pepper and light hints of smoke find space as the only memory of the barrique in which this wine was grown.

On the palate it is alive, it has excellent and vigorous freshness, the fruit is still full of flavour, the tannin is a caress, balance, persistence, no decline, the years have made it a wine that evidently speaks of the territory.

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