Ribolla 2008 – Gravner
Venezia Giulia Igt
Quest’ultima settimana appena terminata è stata una delle più fortunate, enoicamente parlando, dell’ultimo anno. Molte bottiglie, molta compagnia, molti amici, molta qualità, molta felicità.
Tra queste bottiglie la Ribolla 2008 di Gravner.
Lunga macerazione in anfora, svinatura e di nuovo in anfora e poi sei lunghi anni in grandi botti di rovere.
Mi trovo nel bicchiere questo liquido ambrato lucente (peccato la scarsa luce che non rende completamente giustizia al vino) e gioisco preventivamente.
Al naso porge un bel ventaglio di aromi che vanno dallo Zafferano al caffè, dall’uva sultanina alle radici aromatiche, dal miele di acacia alla resina.
In bocca è cangiante, multiforme, sapido, tannico, buono di sapore, persistente ai massimi livelli. Rispetto ad altre annate da me assaggiate risulta più corposo e sviluppa più volume, rievocando le spezie e la frutta disdratata.
Bevuto peraltro in compagnia di un altro vino macerato, Zagreo 2017 de I Cacciagalli, per invalidare la teoria che tutti i macerati si somigliano. Ottimo, e diversissimo, anche Zagreo, in foto in primo piano sfocato davanti al calice di Ribolla, su cui meriterebbe ritornare.

Scrittore/poeta disorganico, coltivatore principiante, cuoco discontinuo, sommelier agli inizi, movimentatore di poponi, giovane padre.