Bottiglie, Degustazioni

Pinot Bianco 2019 – Marco Cecchini

PINOT BIANCO 2019 – MARCO CECCHINI

IGT VENEZIA GIULIA

Tra I bianchi riportati a casa dal Mercato Fivi 2022 credo sia giusto raccontare questo Pinot Bianco 2019 di Marco Cecchini da Faedis (UD)

Vino dal colore chiaro, brillante, più chiaro di quanto appaia in foto, profumi netti di scorza di limone, anemone di campo, mela gialla farinosa, refoli misti di spezie/resina/vaniglia/cardamomo. Molto elegante, suadente.
Impatto soffice. Soffice, ma non fuffoloso-morbidone e cincischiante. Vino dalla direzione/identità ben precisa, ha buona acidità, coerenza, stoffa, spessore, non un vino lampo o evanescente. Finisce anzi lungo, rievocando il frutto e le spezie.

Potrebbe non piacere ai Terroiristi, ma fortunatamente non mancano vini terroiristici adeguati a certi gusti.

Ideale come sponda per primi di pesce, come anche di piatti speziati, ma anche per un disinvolto aperitivo casalingo con Pringles alla Paprika.

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Merlot Baolar 2016 – Pierpaolo Pecorari

Merlot Baolar 2016 – Pierpaolo Pecorari

Merlot Baolar 2016
Pierpaolo Pecorari
Venezia Giulia Igt
12 mesi di barrique e 14 in bottiglia

Questo Merlot mi conferma le impressioni positive ricevute lo scorso anno al banco d’assaggio di Wine and Siena e mi ricorda anche, per eleganza e finezza di tratto, altri assaggi recenti ben più costosi.

Rosso intenso e vivo, al naso è molto pulito, con sentori floreali, di mora, lavanda, vagamente balsamico/mentolato, accenni di cacao e vaniglia.

L’assaggio è preciso, caratterizzato da bella finezza di tratto, equilibrio ed eleganza, pienezza di gusto, acidità avvolgente e distribuita, tannini levigati. Non teme l’apertura prolungata. Lo riberrei anche subito.

Enonauta/Degustazione di Vino #145 - review - Merlot Baolar 2016 - Pierpaolo Pecorari | Finissimo Merlot Isontino
Enonauta/Degustazione di Vino #145 - review - Merlot Baolar 2016 - Pierpaolo Pecorari | Finissimo Merlot Isontino


https://youtu.be/7wVi1n-ofcg

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Dodòn 2018 – Denis Montanar

Dodòn 2018 – Venezia Giulia IGT – Denis Montanar

Quando approccio un produttore di cui non ho mai bevuto nulla cerco di lasciare ogni preconcetto e di approssimarmi alla condizione del bevitore neofita. È il caso di Denis Montanar. Da Borc Dodon/Borgo Dodone nel Friuli.

Friulano con macerazione sulle bucce per 24 ore e fermentazione spontanea in acciaio.

Giallo paglierino scuro, torbido, ricorda sulle prime certe birre ipa evocando il mango essiccato, il cedro, fragranze erbacee che ricordano il bitter , floreali, un amico che lo ha degustato insieme a me disse “ci sento il tuo fiore preferito, l’elicriso…”.

In bocca è frontale, diretto, con una lunga scia sapida, persistente, bevibilissimo, ma non difetta in materia. Sul finale risulta un po’ rustico, ed è il motivo per cui non lo consiglierei a tutti i bevitori, certo non agli amanti del bianco carta e dell’acidità metallica, per via di certe imprecisioni in fase retrolfattiva che potrebbero far storcere il naso, ma che a mio avviso nell’economia gustativa complessiva di questo vino si possono perdonare.

Enonauta/Degustazione di Vino #116 - review - Dodòn 2018 - Denis Montanar | frontale, diretto, con una lunga scia sapida
Enonauta/Degustazione di Vino #116 - review - Dodòn 2018 - Denis Montanar | frontale, diretto, con una lunga scia sapida

Dodòn 2018 – Venezia Giulia IGT – Denis Montanar

When I approach a producer I have never drank anything from, I try to leave all preconceptions behind and approach the condition of the novice drinker. This is the case of Denis Montanar. From Borc Dodon/Borgo Dodone in Friuli.

Friulano with maceration on the skins for 24 hours and spontaneous fermentation in steel.

Dark straw yellow, cloudy, at first it recalls certain IPA beers evoking dried mango, cedar, herbaceous fragrances reminiscent of bitter, floral, a friend who tasted it with me said “I can smell your favorite flower, helichrysum …”.

In the mouth it is frontal, direct, with a long savory trail, persistent, very drinkable, but not lacking in this respect. On the finish it is a bit rustic, and this is the reason why I would not recommend it to all drinkers, certainly not to lovers of paper white and metallic acidity, due to certain inaccuracies in the aftertaste phase that could make one turn up their noses, but which in my opinion can be forgiven in the overall gustatory economy of this wine.

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Ribolla 2008 – Gravner

Ribolla 2008 – Gravner
Venezia Giulia Igt

Quest’ultima settimana appena terminata è stata una delle più fortunate, enoicamente parlando, dell’ultimo anno. Molte bottiglie, molta compagnia, molti amici, molta qualità, molta felicità. Tra queste bottiglie la Ribolla 2008 di Gravner. Da Oslavia. Dove la Ribolla è diventata vitigno degno di un progetto a parte. Ribolla di Oslavia.

Lunga macerazione in anfora, svinatura e di nuovo in anfora e poi sei lunghi anni in grandi botti di rovere.

Mi trovo nel bicchiere questo liquido ambrato lucente (peccato la scarsa luce che non rende completamente giustizia al vino) e gioisco preventivamente.

Al naso porge un bel ventaglio di aromi che vanno dallo Zafferano al caffè, dall’uva sultanina alle radici aromatiche, dal miele di acacia alla resina.

In bocca è cangiante, multiforme, sapido, tannico, buono di sapore, persistente ai massimi livelli. Rispetto ad altre annate da me assaggiate risulta più corposo e sviluppa più volume, rievocando le spezie e la frutta disdratata.

Bevuto peraltro in compagnia di un altro vino macerato, Zagreo 2017 de I Cacciagalli, per invalidare la teoria che tutti i macerati si somigliano. Ottimo, e diversissimo, anche Zagreo, in foto in primo piano sfocato davanti al calice di Ribolla, su cui meriterebbe ritornare.

Enonauta/Degustazione di Vino #086 - review - Ribolla 2008 - Gravner | cangiante, multiforme, sapido, tannico
Enonauta/Degustazione di Vino #086 - review - Ribolla 2008 - Gravner | cangiante, multiforme, sapido, tannico
Enonauta/Degustazione di Vino #086 - review - Ribolla 2008 - Gravner | cangiante, multiforme, sapido, tannico

Ribolla Gravner 2008 – Venezia Giulia Igt

This last week that has just ended has been one of the luckiest, oenologically speaking, of the last year. Many bottles, much company, many friends, much quality, much happiness. Among these bottles is Gravner’s Ribolla 2008.

Long maceration in amphora, racking and again in amphora and then six long years in large oak barrels.

I find this shiny amber liquid in the glass (pity about the poor light which doesn’t do the wine complete justice) and I rejoice in advance.

The nose offers a beautiful range of aromas ranging from saffron to coffee, from sultanas to aromatic roots, from acacia honey to resin.

In the mouth it is iridescent, multifaceted, savory, tannic, good tasting, persistent at the highest levels. Compared to other vintages I have tasted, it is more full-bodied and develops more volume, recalling spices and dehydrated fruit.

Furthermore, drunk in the company of another macerated wine, Zagreo 2017 by I Cacciagalli, to invalidate the theory that all macerated wines are similar. Also excellent and very different is Zagreo, in the photo in the foreground blurred in front of the glass of Ribolla, which is worth returning to.

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Malvasia 2016 – Nicolini

Malvasia 2016 – Nicolini

Venezia Giulia igt

In un gemellaggio enoalimentare tosco-giuliano, la Malvasia 2016 di Nicolini trova posto sulla mia tavola accanto a una delle più immutabili, e impermeabili alle “reinterpretazioni” moderne, tra le pietanze della tradizione toscana. La cecìna, o farinata per qualcuno. Cecìna con Crescenza e Torta di Spinaci.
Malvasia vinificata tradizionalmente, pochi interventi, acciaio e vetro per l’affinamento. Un pregiudizio, non necessariamente infondato, sulla zona di provenienza (Carso – Muggia) mi spinge ad aspettarmi un vino verticale e scabro. E invece.
Giallo dorato. Vagamente opalescente.

Enonauta/Degustazione di Vino #019 - review - Malvasia 2016 di Nicolini. Vino sorprendente, identitario, tradizionale

Complesso il ventaglio odoroso. Pesca gialla, giuggiola matura, fiori di tiglio, resina di cipresso, erbe aromatiche.
Caldo e spesso in ingresso, poi l’elemento acido ben si assesta dentro il sorso succoso e gli conferisce equilibrio e profondità.
Sul finale si fa rinfrescante, con piacevole retrogusto di menta selvatica..

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Malvasia 2015 – Zahar

Malvasia 2015 – Zahar (Venezia Giulia Igt)

Siamo a Sant’Antonio in Bosco nel comune di San Dorligo della Valle, sulle alture a sud est di Trieste vicino al confine con la Slovenia. Pochi ettari di vigna e ulivi, una cantina di dimensioni familiari, vini espressivi e di carattere. E dove la famiglia Zahar produce la sua Malvasia.
L’incontro con i vini talvolta è casuale, ma la benedizione di un incontro quasi sempre è frutto della concomitanza di più elementi. La compagnia, il clima, l’umore, la bottiglia sbagliata o la bottiglia memorabile.

Enonauta/Degustazione di Vino #016  - review - Malvasia 2015 di Zahar. vino avvincente e amichevole che stringe sodalizi entusiasmanti con le creazioni culinarie

Da Zahar, era l’aprile 2018, concomitarono una serie di fattori agevolanti l’innamoramento. Tanto da non essere capaci di scattare alcuna foto che rendesse giustizia al tempo passato in cantina e in compagnia di Tania Stefani. Troppo impegnati ad assaggiare la batteria di vini proposti in degustazione.
Per questa Malvasia, se non ricordo male, tre giorni di macerazione sulle bucce e un passaggio in legno.
Ed è un vino che sembra intrattenere un rapporto speciale con la luce, che rende cangiante e vividissimo il suo colore giallo.
Denso nel bevante. Bello e peculiare al naso dove si affacciano sentori floreali di elicriso e ginestra, miele di cardo, erba cipollina, origano, nespola, resina di cipresso, il ricordo di una camminata su prati insolati in un tardo mattino di giugno.

Enonauta/Degustazione di Vino #016  - review - Malvasia 2015 di Zahar. vino avvincente e amichevole che stringe sodalizi entusiasmanti con le creazioni culinarie

Al palato offre una consistenza da vino rosso, coriacea e ruvida acidità, succo materico, coerente nelle sensazioni gustative, un accenno tannico nel lungo finale e quello che ne risulta è un vino avvincente e amichevole che stringe sodalizi entusiasmanti con le creazioni culinarie.
Testato con soddisfazione insieme alla tagliata di pollo con crema di ceci e con il tonno alla griglia con fagioli rossi.

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