Bottiglie, Degustazioni

Un Ottimo Bicchiere Bevuto Per Caso – La Malvasia 2020 di Primosic

Malvasia 2020 – Primosic – Venezia Giulia igt

Esco di casa dopo cena per fare una camminata e raggiungo un paio di amici stappatori per fare un saluto veloce. Mi offrono un bicchiere di questa Malvasia di Primosic da Oslavia e resto contento.

Malvasia Istriana vinificata in acciaio.
Giallo brillante su toni scuri, profumi intensi di susina gialla, narciso, erbe selvatiche, si presenta molto bene.
In bocca è salino, suadente, equilibrato, dire che si beve bene è un eufemismo.
Finisce come comincia con l’aggiunta di un retrogusto agrumato e ricomincia.

Q/P

Enonauta/Degustazione di Vino #214 - Malvasia 2020 - Primosic | In bocca è salino, suadente, equilibrato, dire che si beve bene è un eufemismo
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Gite in Cantina

Una trasferta ai confini del vino

Friuli, una terra di paradossi – friuli enotour

Enotour #002 - Una trasferta ai confini del vino | Friuli, una terra di paradossi | Oslavia/Cividale La Castellada Primosic Princic Flaibani

Il Friuli è una terra fatta di ossimori un po’ come tutte le terre di confine, fatta di persone rudi ma educate, di terre calde e piovose, di vette altissime e di spiagge selvagge. Dieci anni fa ci approdai per gli ultimi due anni di magistrale, un po’ per fuggire dal Granducato, un po’ per sfida personale: approcciarsi ad una cultura e ad una regione differente è sempre difficile.

La tradizione culinaria friulana è un enorme paradosso: materie prime semplici, genuine, quasi esclusivamente a km 0, che però diventano piatti saporiti e ricchi, dove in essi si ritrovano il lavoro quotidiano, la familiarità e la ricchezza di questa terra.

Per quanto riguarda il vino, la continua ricerca, la sperimentazione, l’amore verso quei terreni producono alcune tra le migliori bottiglie del nostro Bel Paese.

Una domenica ad Oslavia – friuli enotour

Con il compare Dario Agostini, amante del vino e della fotografia, decidiamo di visitare 2 cantine iconiche, in una domenica di fine ottobre che ci regala un clima più primaverile che autunnale. In mattinata partiamo dal centro di Udine e ci dirigiamo verso Oslavia, frazione di Gorizia che in 2 km di strada raccoglie alcuni tra i più grandi produttori di Ribolla e di vini del Friuli.

Sono tutti lì, uno dietro l’altro, Princic, Castellada, Primosic, Gavner, Radikon, ecc. senza cartelli o insegne che accolgono i visitatori, nascosti tra le pendici vitate che si affacciano a sinistra sull’Italia e a destra sulla Slovenia.

Dai racconti delle visite emergono simpatici aneddoti, che fanno capire quanto sia forte e unita l’Associazione Produttori Ribolla di Oslavia, di quanta competizione (giustamente) ci sia, ma anche di quanta amicizia e rispetto viva fra i vigneron.

La Castellada – friuli enotour

La prima tappa è a La Castellada, dove il gentilissimo Stefano ci accompagna in visita in cantina, per poi farci degustare alcune delle sue più famose bottiglie:

  • Ribolla 2016 (non ancora in commercio)
  • Friulano 2015
  • Bianco de La Castellada 2015
  • Chardonnay 2015
  • Sauvignon 2015
  • Rosso de La Castellada 2015

La Castellada si affaccia su una vallata dove il paesaggio è mozzafiato e dove si vedono le vigne di tanti altri produttori. Stefano ci fa capire quanta ricerca in cantina, quanta cura nella terra e nella vinificazione deve essere attuata per produrre i loro vini straordinari.

Una menzione particolare per il loro Chardonnay, che non assomiglia a nessuno Chardonnay tradizionale: fresco, dinamico, con sentori di frutta bianca e note di lime e pompelmo, un bianco superlativo.

Primosic

Enotour #002 - Una trasferta ai confini del vino | Friuli, una terra di paradossi | Oslavia/Cividale La Castellada Primosic Princic Flaibani

Prima di pranzo, decidiamo di fermarci da Primosic per un acquisto veloce, dove troviamo l’ottimo Silvan intento a dialogare con una simpatica coppia romana.

Con il nostro arrivo scatta un veloce aperitivo con la celebre Ribolla, in versione macerata e non. La ribolla di Primosic è diretta, senza fronzoli, come chi la produce, provare per credere.

Dario Princic

Enotour #002 - Una trasferta ai confini del vino | Friuli, una terra di paradossi | Oslavia/Cividale La Castellada Primosic Princic Flaibani

Alle 15.00 appuntamento da Dario Princic. Saliamo la ripida strada che conduce alla cantina e fuori c’era lui, Dario, intento ad aspettarci, ma con l’aria di chi non ne aveva assolutamente voglia…

“Stamani mio figlio è tornato alle 6:00, la visita ve la faccio io”: così ci saluta il buon vigneron, con aria rude ma allo stesso tempo simpatica. Scendiamo in cantina e subito si avverte un’atmosfera completamente diversa: in una cantina in ordine, pulita, quasi asettica, Dario inizia a raccontarci delle sue continue ricerche per raggiungere il tempo di macerazione perfetta per i suoi vini e ci versa direttamente dalle botti il suo nettare prezioso.

Mentre beviamo parliamo di vini “potabili”, dei suoi vicini vinificatori, di quanta scienza e passione ci sia nel suo lavoro. Ribolla, Sivi Pinot, Merlot e tanti calici che parlano tutti in maniera completamente diversa, come le canzoni di un disco dei Led Zeppelin.

Dario si rivela un ottimo interlocutore, si apre e racconta tanti aneddoti di cui purtroppo non posso scriverne. La sua Ribolla è “da brik”, da bere con piatti elaborati o da gustare da sola, da portarsi dietro, per l’appunto, in un brik e berla per fuggire dai pensieri quotidiani.

Enotour #002 - Una trasferta ai confini del vino | Friuli, una terra di paradossi | Oslavia/Cividale La Castellada Primosic Princic Flaibani

Bruna Flaibani

Enotour #002 - Una trasferta ai confini del vino | Friuli, una terra di paradossi | Oslavia/Cividale La Castellada Primosic Princic Flaibani

La giornata volge al termine, ma ci rimangono ancora le forze per far visita all’azienda di Bruna Flaibani, che ci accoglie in quel di Cividale alle 17.30 circa. Ci porta subito in vigna e ci parla delle sue viti, dei suoi terreni e di quanto la sperimentazione biodinamica abbia giovato per i suoi vini.

Ci accoglie in casa e ci fa degustare i celebri Friulano, Pinot grigio ramato, Cabernet Franc e l’indimenticabile Schioppettino, un rosso di un’espressività veramente fuori dal comune. Parliamo della sua storia, di quanto sia difficile per lei portare avanti i lavori in vigna e in cantina, ma di quanto la passione per questo lavoro sia superiore ad ogni ostacolo fisico e mentale.

Il tempo trascorso con Bruna è sempre troppo poco: torneremo Bruna, te lo promettiamo, e staremo con te molto di più!

Credits

Tutte le foto di Friuli Enotour sono state scattate da Dario Agostini (https://www.flickr.com/photos/133362519@N02https://www.instagram.com/darioago84/)

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Collio Bianco 2018 “Vigne” – Zuani

Collio Bianco 2018 “Vigne” – Zuani – Collio Doc

Collio Bianco Zuani da Vigne a San Floriano del Collio, territorio del quale è un interprete classico, senza estremismi.

Fhriulano, Chardonnay, Pinot Grigio e Sauvignon in parti uguali, solo acciaio.

Vino che si fa notare principalmente per la precisione e la buona struttura che ci raccontano di un ottimo interprete di un territorio dove convivono in armonia internazionali e autoctoni.

Ginestra, Salvia, passion fruit, albicocca, leggermente agrumato, profumi intensi, continui, puliti. L’ingresso è caldo, spesso e confortante. Poi una progressione che mostra una bella anima sapida, una freschezza che avvolge, pienezza di gusto, un lungo finale centrato sul frutto.

Appagante, equilibrato, ben eseguito.

Da tenere a mente se trovato in carta al ristorante per essere certi di evitare roulette russe con vini dall’esito gustativo incerto e che potrebbero farci pentire della scelta e della spesa.

Che in questo caso è a vantaggio del consumatore.

Enonauta/Degustazione di Vino #151 - review -  Collio Bianco 2018 "Vigne" - Zuani | la precisione e la buona struttura che ci raccontano di un ottimo interprete di un territorio dove convivono in armonia internazionali e autoctoni...
Enonauta/Degustazione di Vino #151 - review -  Collio Bianco 2018 "Vigne" - Zuani | la precisione e la buona struttura che ci raccontano di un ottimo interprete di un territorio dove convivono in armonia internazionali e autoctoni...

Collio Bianco 2018 “Vigne” – Zuani – Collio Doc

Collio Bianco Zuani from Vigne in San Floriano del Collio, territory of which he is a classic interpreter, without extremism.

Fhriulano, Chardonnay, Pinot Grigio and Sauvignon in equal parts, only steel.

A wine that stands out mainly for its precision and good structure which tell us of an excellent interpreter of a territory where international and indigenous coexist in harmony.

Broom, sage, passion fruit, apricot, slightly citrusy, intense, continuous, clean aromas. The entrance is warm, thick and comforting. Then a progression that shows a beautiful savory soul, an enveloping freshness, fullness of taste, a long finish centered on the fruit.

Satisfying, balanced, well executed.

To keep in mind if found on the menu at the restaurant to be sure to avoid Russian roulette with wines with an uncertain tasting outcome and which could make us regret the choice and the expense.

Which in this case is to the benefit of the consumer.

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Brda 2016 – Kristian Keber

Brda 2016 – Kristian Keber
Kakovostno Vino ZGP

Appare di domenica mattina, come un proiettile tracciante a indicare la direzione nell’oscura delusione innescata da alcune bottiglie discutibili, questo Brda 2016 di Kristian Keber figlio di Edi da Zegla-Cormons. Collio.

Enonauta/Degustazione di Vino #112 - review - Brda 2016 - Kristian Keber | Un vino che infonde fiducia e innesca il buonumore

Definiamolo Orange Wine per semplicità.
Ribolla, Malvasia e Friulano con macerazione sulle bucce, fermentazione spontanea, passaggio in legno grande. Biodinamica.

Enonauta/Degustazione di Vino #112 - review - Brda 2016 - Kristian Keber | Un vino che infonde fiducia e innesca il buonumore

Il colore ricorda quello dell’ambra. Vagamente opalescente. Stappato volontariamente freddo per curiosità, coi minuti si compone un quadro olfattivo vario e ben definito. Elicriso, pompelmo, nespola in prima battuta, a cui si aggiungono in seguito sentori di chicco di caffé e sfalcio d’erba medica.
Il sorso è un crescendo pieno di tensione che si libera in un finale che rievoca a lungo il frutto disidratato, a tratti balsamico, erbe aromatiche. Vino che ha grande presenza e precisione.

Enonauta/Degustazione di Vino #112 - review - Brda 2016 - Kristian Keber | Un vino che infonde fiducia e innesca il buonumore

Un vino che infonde fiducia e innesca il buonumore.

Con lo Sformato di Patate e Cavolfiore in buona accoppiata.

Enonauta/Degustazione di Vino #112 - review - Brda 2016 - Kristian Keber | Un vino che infonde fiducia e innesca il buonumore

Brda 2016 – Kristian Keber

This Brda 2016 by Kristian Keber son of Edi from Zegla-Cormons appears on Sunday morning, like a tracer bullet to indicate the direction in the dark disappointment triggered by some questionable bottles. Collio.

Let’s call it Orange Wine for simplicity.
Ribolla, Malvasia and Friulano with maceration on the skins, spontaneous fermentation, passage in large wood. Biodynamics.

The color resembles that of amber. Vaguely opalescent. Uncorked voluntarily cold out of curiosity, over the minutes a varied and well-defined olfactory picture is created. Helichrysum, grapefruit, medlar at first, to which are later added hints of coffee bean and alfalfa clippings.
The sip is a crescendo full of tension that is released in a finish that recalls the dehydrated fruit, at times balsamic, aromatic herbs. Wine that has great presence and precision.

A wine that instills confidence and triggers good mood.

With the Potato and Cauliflower flan in good combination.

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Collio 2017 – Edi Keber

Bevo questo vino da anni, da quando un amico mi riportò una selezione di bianchi friulani da un suo viaggio di approfondimento in Friuli. Tra quelle bottiglie insieme a quelle di Keber c’erano bottiglie di Zidarich, Kante, Vodopivec, ma l’amore per il Collio Bianco di Edi Keber sbocciò subitaneo.
Da allora di bottiglie nella campana del vetro ne sono finite tante, fino ad andare a visitare la cantina lo scorso novembre. Mai una delusione.Seppure questo 2017 non sia considerabile a mio avviso il più brillante dei vini di Edi Keber, resta una bevuta di buon livello. E conferma che tra le cose apprezzabili nell’opera di questo vignaiolo c’è sicuramente la capacità di offrire vini che non si replicano anno dopo anno, ma vini che hanno il coraggio di presentare una propria personalità peculiare.Il colore è giallo con riflessi verdolini. Profumi non esplosivi, ma continui, fiore di Camomila, pera wlliams, erbaceo fresco, vagamente balsamico.
Perde un po’ in freschezza se confrontato con alcuni suoi predecessori risultando più opulento, spesso, centrato sul frutto e sul calore. Nel finale frutta candita e un tocco di mandorla.

Enonauta/Degustazione di Vino #111 - review - Collio 2017 - Edi Keber | Un classicissimo del Collio che mantiene sempre le promesse
Enonauta/Degustazione di Vino #111 - review - Collio 2017 - Edi Keber | Un classicissimo del Collio che mantiene sempre le promesse

Collio 2017 – Edi Keber

I have been drinking this wine for years, ever since a friend brought me back a selection of Friulian whites from an in-depth trip to Friuli. Among those bottles, together with those of Keber, there were bottles of Zidarich, Kante, Vodopivec, but Edi Keber’s love for Collio Bianco blossomed immediately.
Since then, many bottles have ended up in the glass bell jar, until we went to visit the cellar last November. Never a disappointment. Although this 2017 cannot be considered the most brilliant of Edi Keber’s wines in my opinion, it remains a good drink. And it confirms that among the appreciable things in the work of this winemaker there is certainly the ability to offer wines that are not replicated year after year, but wines that have the courage to present their own peculiar personality. The color is yellow with greenish reflections . Perfumes not explosive, but continuous, chamomile flower, Williams pear, fresh herbaceous, vaguely balsamic.
It loses a little in freshness when compared to some of its predecessors, resulting more opulent, often, centered on fruit and heat. In the finish candied fruit and a touch of almond.

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Pinot Grigio Jesera 2019 – Venica (Collio Doc)

Ecco un vino che ho apprezzato integralmente. Il Pinot Grigio Jesera 2019 di VENICA, azienda di Dolegna del Collio.

Per la foggia, una cosa secondaria che comunque completa l’esperienza, per la piacevolezza della beva, per il rapporto prezzo/soddisfazione e per l’apporto alla tavola imbandita.

Questo Pinot Grigio Jesera 2019 viene dal Collio, breve macerazione e poi sosta sulle fecce in acciaio e per il 10 percento in legno grande.

Il colore è quello della cipolla ramata.

Al naso una combinazione di suggestioni floreali e fruttate molto peculiari come il fiore di sambuco, lemongrass, la pera conference e pare di scorgere anche il profumo della fecoja e un leggera speziatura. Profumi densi.

Volume e sapore, ma non è un vino piazzato. È anzi dinamico, vivo, leggermente tannico, presente in bocca, coriaceo, con un buon finale giocato sulle reminiscenze di frutta disidratata.

Col risotto alla pescatora si accompagnò alla grande.

Enonauta/Degustazione di Vino #110 - review - Pinot Grigio Jesera 2019 - Venica | Volume e sapore, ma non è un vino piazzato.
Enonauta/Degustazione di Vino #110 - review - Pinot Grigio Jesera 2019 - Venica | Volume e sapore, ma non è un vino piazzato.

Pinot Grigio Jesera 2019 – Venica (Collio Doc)

Here is a wine that I fully appreciated. The Pinot Grigio Jesera 2019 from VENICA

For the style, a secondary thing that nevertheless completes the experience, for the pleasure of drinking, for the price/satisfaction ratio and for the contribution to the laid table.

This Pinot Grigio Jesera 2019 comes from Collio, short maceration and then rest on the lees in steel and 10 percent in large wood.

The color is that of coppery onion.

On the nose a combination of very peculiar floral and fruity suggestions such as elderflower, lemongrass, conference pear and it seems to also detect the scent of fecoja and a light spiciness. Dense aromas.

Volume and flavour, but it is not a classy wine. Indeed, it is dynamic, lively, slightly tannic, present in the mouth, leathery, with a good finish played on reminiscences of dehydrated fruit.

It went great with risotto alla pescatora.

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Malvasia 2018 – Muzic

La Malvasia Muzic nasce a San Floriano del Collio che è uno dei luoghi simbolo della viticoltura Friulana. Dove percorrendo la strada che da San Floriano per l’appunto porta a Cividale, non la principale bensì quella che corre proprio ai piedi delle colline su cui è tracciato il confine italo-sloveno, c’è una concentrazione parossistica di cantine che l’Enonauta vorrebbe visitare e di ricordi di grandi vini bevuti.

Bottiglia acquistata in cantina durante l’ultima spedizione pre-covid nel novembre 2019 che mi fa ripensare con nostalgia alla compagnia, al buon vino, al clima mite di quei giorni, alla competenza e alla gentilezza incontrate nel nostro peregrinare e in cui Fabian Muzic dell’omonima cantina non lesinò affatto.

Malvasia Istriana da piante di 50 anni, breve macerazione pellicolare e sosta sulle fecce nobili in acciaio.

Giallo paglierino brillante e ottima intensità e pulizia olfattiva con profumi di tiglio, susina goccia d’oro, lemongrass e qualche ricordo speziato.

Sorso che si contraddistingue per solidità, concretezza, equilibrio gustativo, buona persistenza.

Da non sottovalutare il rapporto qualità prezzo e la disponibilità della famiglia Muzic nei confronti dei visitatori.

Enonauta/Degustazione di Vino #092 - review - Malvasia 2018 - Muzic | Ottima Malvasia classica da San Floriano
Malvasia Muzic
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Ribolla 2008 – Gravner

Ribolla 2008 – Gravner
Venezia Giulia Igt

Quest’ultima settimana appena terminata è stata una delle più fortunate, enoicamente parlando, dell’ultimo anno. Molte bottiglie, molta compagnia, molti amici, molta qualità, molta felicità. Tra queste bottiglie la Ribolla 2008 di Gravner. Da Oslavia. Dove la Ribolla è diventata vitigno degno di un progetto a parte. Ribolla di Oslavia.

Lunga macerazione in anfora, svinatura e di nuovo in anfora e poi sei lunghi anni in grandi botti di rovere.

Mi trovo nel bicchiere questo liquido ambrato lucente (peccato la scarsa luce che non rende completamente giustizia al vino) e gioisco preventivamente.

Al naso porge un bel ventaglio di aromi che vanno dallo Zafferano al caffè, dall’uva sultanina alle radici aromatiche, dal miele di acacia alla resina.

In bocca è cangiante, multiforme, sapido, tannico, buono di sapore, persistente ai massimi livelli. Rispetto ad altre annate da me assaggiate risulta più corposo e sviluppa più volume, rievocando le spezie e la frutta disdratata.

Bevuto peraltro in compagnia di un altro vino macerato, Zagreo 2017 de I Cacciagalli, per invalidare la teoria che tutti i macerati si somigliano. Ottimo, e diversissimo, anche Zagreo, in foto in primo piano sfocato davanti al calice di Ribolla, su cui meriterebbe ritornare.

Enonauta/Degustazione di Vino #086 - review - Ribolla 2008 - Gravner | cangiante, multiforme, sapido, tannico
Enonauta/Degustazione di Vino #086 - review - Ribolla 2008 - Gravner | cangiante, multiforme, sapido, tannico
Enonauta/Degustazione di Vino #086 - review - Ribolla 2008 - Gravner | cangiante, multiforme, sapido, tannico

Ribolla Gravner 2008 – Venezia Giulia Igt

This last week that has just ended has been one of the luckiest, oenologically speaking, of the last year. Many bottles, much company, many friends, much quality, much happiness. Among these bottles is Gravner’s Ribolla 2008.

Long maceration in amphora, racking and again in amphora and then six long years in large oak barrels.

I find this shiny amber liquid in the glass (pity about the poor light which doesn’t do the wine complete justice) and I rejoice in advance.

The nose offers a beautiful range of aromas ranging from saffron to coffee, from sultanas to aromatic roots, from acacia honey to resin.

In the mouth it is iridescent, multifaceted, savory, tannic, good tasting, persistent at the highest levels. Compared to other vintages I have tasted, it is more full-bodied and develops more volume, recalling spices and dehydrated fruit.

Furthermore, drunk in the company of another macerated wine, Zagreo 2017 by I Cacciagalli, to invalidate the theory that all macerated wines are similar. Also excellent and very different is Zagreo, in the photo in the foreground blurred in front of the glass of Ribolla, which is worth returning to.

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Bianchi Macerati, Bottiglie, Degustazioni

Blazic – Jakot 2015

Jakot 2015 – Blazic

Slovenja ZGP Goriška Brda

Jakot 2015 Blazic
Slovenja ZGP Goriška Brda

Con in vini ci s’incontra talvolta per caso. Questa è una di quelle volte.

Interno supermercato con annessa rivendita di vini separata. Entro per comprare due cose velocemente, ma come ogni volta indulgo ed entro nel Reparto Vini.

Non ho bisogno di niente, ma mi convinco che mi necessita un bianco.

Mi guardo un po’ attorno, scorro le etichette quasi tutte conosciute o direttamente, per sentito dire o per l’internet. Fino a che vedo una bottiglia in posizione anomala, distaccata dalle altre, come se fosse stata dimenticata o spostata. E non ne ho mai sentito parlare. Viene da uno dei territori a me più cari e scoprirò poi dopo che è vicino di casa di uno dei miei produttori preferiti.
La prendo.

Enonauta/Degustazione di Vino #042 - wine review - Jakot 2015 di Blazic Sorso denso con freschezza ruvida. Centrobocca succoso, fruttato, spesso.

È il Jakot 2015 di Blazic

si tratta di un Friulano o Tocai o Sauvignonasse.

Due giorni di macerazione, poi acciaio.

Bel giallo paglierino intenso. Buon ventaglio di profumi. Narciso, albicocca, vaghe reminiscenze di spezie come lo zenzero e un grande soffiio di erbe aromatiche.

Sorso denso con freschezza ruvida. Centrobocca succoso, fruttato, spesso.

E buon finale dove si confermano le note erbacee.

Enonauta/Degustazione di Vino #042 - wine review - Jakot 2015 di Blazic Sorso denso con freschezza ruvida. Centrobocca succoso, fruttato, spesso.

Fece buona figura a tavola col Filetto di Rombo all’Acquapazza, che si intravede in una delle foto, con le uova al formaggio e con la spalla toscana.

Bella scoperta.

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Bianchi Macerati, Bottiglie, Degustazioni

Bianco della Castellada 2011 Collio Doc – La Castellada

Bianco della Castellada 2011

Collio Doc

La Castellada

È un piacere berlo ed è un piacere raccontarlo. È il Bianco della Castellada.
Vendemmia 2011.
A Oslavia dove ci sono la Ponca e il vento.

Pinot grigio 50%, Chardonnay 30% e Sauvignon 20%.
Per lo chardonnay e il sauvignon quattro giorni di macerazione.
12 mesi di barrique e 24 mesi ulteriori in bottiglia.

Enonauta/Degustazione di Vino #028 - wine review - Bianco della Castellada 2011 -  Un bianco che ha fatto la storia del Collio

Giallo dorato e consistente.
Sprigiona una lunga sequenza di aromi come l’uva sultanina e la pesca percoca matura, sentori erbaceo/vegetali e floreali come il Tiglio in fiore e la camomilla, la nocciola e accenni di spezie e di resina come se accanto a te stessero potando un albero. Notevole.
Ma è all’assaggio che dimostra tutta la sua stoffa e le sue potenzialità attuali e presumibilmente in divenire.
Ha spessore, succo e forza. Le sensazioni si stratificano. Didatticamente lo si potrebbe usare per spiegare empiricamente il significato di “vino tridimensionale”. Frutto maturo, miele, ritorni aromatici nel centrobocca. La freschezza e una percepibile struttura tannica gli danno una profondità eccezionale e il suo è un grandissimo finale che vorresti rallentare per prolungare indefinitamente l’esperienza gustativa, come vorresti che la bottiglia fosse di nuovo piena, almeno a metà, anche un terzo basterebbe.

Enonauta/Degustazione di Vino #028 - wine review - Bianco della Castellada 2011 -  Un bianco che ha fatto la storia del Collio

Mi sono impegnato per accompagnarlo degnamente in cucina e allora sono venuti fuori il pollo in padella coi germogli di soia e la gallinella al cartoccio cotta a vapore con cipolla fresca di Certaldo.
Bene col pesce, benissimo col pollo.

Soldi ben spesi.

Enonauta/Degustazione di Vino #028 - wine review - Bianco della Castellada 2011 -  Un bianco che ha fatto la storia del Collio
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