53 – La Grange aux Belles
Vin de France
Cabernet Franc – Loira
È un Cabernet Franc della Loira, eseguito con attitudine fortemente artigianale. Vinificato in cemento, affinato in vetroresina.
Rubèsto al momento d’essere sturato. Appare un po’ scombinato, sghembo e puzzone. In questi casi è necessario tornare dopo un po’ e così mi bevo un paio di sorsi lasciando due dita di vino nel bicchiere e torno ad assaggiare la sera.
Con l’ossigeno ha evidentemente un rapporto privilegiato perché ha trovato nel tempo intercorrente tra il pranzo e la cena una sua quadratura, sempre comunque all’insegna della rusticità.
Di colore scuro purpureo, reminiscenze di geranio, cassis, pepe nero, altre note balsamiche e di smalto, appena terroso. Residui sentori più “informali” che ci riportano all’iniziale rusticità. Direi un po’ di Brett.
Al palato è immediato, pieno, fruttuoso, quasi morbido, di acidità larga e tenore alcolico ben bilanciato, tannini non domesticati. A tratti pare di avvertire una punta di dolcezza. È in fase retrolfattiva che ritorna l’anima un po’ selvatica di questo vino che qualcuno avrebbe ceduto alla tentazione di lavandinare all’apertura, qualcuno probabilmente lo avrebbe trovato ancora irricevibile anche dopo l’arieggiatura.
A me è parso un vino di carattere, non preciso, ma che porta le sue imprecisioni in un quadro di piacevolezza in cui, pur non arrivando a definirle organiche a questa piacevolezza, trovano una collocazione. A tratti trascinante insieme a una teglia di lasagne (vedi foto) per un bell’incontro amichevole Italia – Francia.
Scrittore/poeta disorganico, coltivatore principiante, cuoco discontinuo, sommelier agli inizi, movimentatore di poponi, giovane padre.