Enonauta/Degustazione di Vino #141/142 - review - San Leonardo 2008/Capo di Stato 2009 | 2 caposaldi del bordolese italico
Bottiglie, Degustazioni

San Leonardo 2008/Capo di Stato 2009

Per una rimpatriata che mancava dall’agosto scorso due magnum per cui non necessitano tante presentazioni e preamboli. Due simboli della viticoltura italiana. San Leonardo 2008 (Vigneti delle Dolomiti IGT) di Tenuta San Leonardo e Capo di Stato 2009 (Colli Trevigiani IGT) di Loredan Gasparini – Venegazzù

60% Cabernet Sauvignon, 30% Carmenére, 10% Merlot con affinamento in barrique di primo, secondo e terzo passaggio per San Leonardo

10% Cabernet Franc, 70% Cabernet Sauvignon, 15% Merlot, 5% Malbec
18-24 mesi in botti grandi di rovere, per il 30%, in barrique, poi 12 in bottiglia per il Capo di Stato.

Arrivano all’appuntamento col cavatappi in modo diametralmente opposto. Un po’ seduto il Capo di Stato, con brillante eleganza San Leonardo. Capo di Stato ci fa pensare, per via del tappo e del colore un po’ opaco, a una bottiglia che ha avuto un trascorso burrascoso.
Il colore è rosso scuro non molto vivo, il bouquet risulta un po’ ristretto a note di cassis, vegetali, e sentori riconducibili al passaggio in legno che appaiono troppo marcati.
Anche il sorso appare un po’ piatto, poco fresco, poco dinamico, sviluppando molto in volume e calore con tannino un po’ sgraziato e finale amaricante. San Leonardo 2008 arriva invece in stato di grazia.
Colore granato molto vivo, finezza e complessità al naso con ricordi di cassis, scorza d’arancia, liquirizia, foglia di the, cacao.
Dietro l’apparenza di un sorso sottile si celano una forza inarrestabile, lunghezza e profondità gustativa, equilibrio, tannino ricamato, ma più di tutto resta impressa l’accelerazione sapida del finale. Martino Baldi, padrone di casa a capotavola lo definì “una bevuta pacificante”. Se ne parla spesso in termini denigratori, dopo questa Magnum mi chiedo il perché.

Enonauta/Degustazione di Vino #141/142 - review - San Leonardo 2008/Capo di Stato 2009 | 2 caposaldi del bordolese italico
Enonauta/Degustazione di Vino #141/142 – review – San Leonardo 2008/Capo di Stato 2009 | 2 caposaldi del bordolese italico
Enonauta/Degustazione di Vino #141/142 - review - San Leonardo 2008/Capo di Stato 2009 | 2 caposaldi del bordolese italico
Enonauta/Degustazione di Vino #141/142 - review - San Leonardo 2008/Capo di Stato 2009 | 2 caposaldi del bordolese italico
Enonauta/Degustazione di Vino #141/142 - review - San Leonardo 2008/Capo di Stato 2009 | 2 caposaldi del bordolese italico

San Leonardo 2008 (Vigneti delle Dolomiti IGT) by Tenuta San Leonardo and Capo di Stato 2009 (Colli Trevigiani IGT) by Loredan Gasparini – Venegazzù

For a reunion that had been missing since last August, two magnums that don’t require many introductions and preambles. Two symbols of Italian viticulture. San Leonardo 2008 (Vigneti delle Dolomiti IGT) by Tenuta San Leonardo and Capo di Stato 2009 (Colli Trevigiani IGT) by Loredan Gasparini – Venegazzù

60% Cabernet Sauvignon, 30% Carmenére, 10% Merlot with aging in first, second and third passage barriques for San Leonardo

10% Cabernet Franc, 70% Cabernet Sauvignon, 15% Merlot, 5% Malbec
18-24 months in large oak barrels, 30%, in barrique, then 12 in the bottle for the Head of State.

They arrive at the appointment with the corkscrew in a diametrically opposite way. The Head of State sits a little, with brilliant elegance San Leonardo. Capo di Stato makes us think, due to the cork and the slightly opaque colour, of a bottle that has had a stormy past.
The color is dark red, not very bright, the bouquet is a little restricted to notes of cassis, vegetables, and hints attributable to the passage in wood which appear too strong.
The sip also appears a little flat, not very fresh, not very dynamic, developing a lot in volume and heat with somewhat awkward tannins and a bitter finish. San Leonardo 2008 instead arrives in a state of grace.
Very bright garnet colour, finesse and complexity on the nose with hints of cassis, orange peel, licorice, tea leaf, cocoa.
Behind the appearance of a thin sip lies an unstoppable strength, length and depth of taste, balance, embroidered tannin, but most of all the savory acceleration of the finish remains imprinted. Martino Baldi, the host at the head of the table, defined it as “a pacifying drink”. It is often spoken of in disparaging terms, after this Magnum I wonder why.

Standard