Degustazioni, sotto i dieci euri

Nepente di Oliena 2022 – Cantina di Oliena – Cannonau di Sardegna D.o.c. | sotto i 10 euro #3

Nepente di Oliena 2022 – Cantina Oliena – Sotto i dieci euro #3

Pagato 9,80 euro in un negozio di alimentari in Gallura.

Il Nepente di Oliena tanto caro al Vate D’Annunzio in questo caso prodotto dalla locale Cantina Sociale. Cannonau vinificato in cemento ed affinato in bottiglia. 

Vino di peso, dal colore vivo rubino.  Ricorda il frutto scuro, la macchia mediterranea e le erbe aromatiche, le spezie, il garofano, un accenno di balsamico. Il sorso è caldo e voluminoso, è privilegiato l’impatto così come la pienezza di gusto in coerenza con quanto esperito al naso. Acidità non trascendentale, tannini ben inseriti, vino godibile, da accompagnare a carni grigliate, che pur cercando una forma di equilibrio resta comunque un vino un po’ sbilanciato verso il calore/volume.

Prezzo conveniente, risultato soddisfacente che invogliano al test di altre annate.

Enonauta/Degustazione di Vino #424 - review - Nepente di Oliena 2022 - Cantina di Oliena | Convenienza e spessore
Enonauta/Degustazione di Vino #424 - review - Nepente di Oliena 2022 - Cantina di Oliena | Convenienza e spessore

Nepente di Oliena 2022 – Cantina Oliena – Under ten euros #3

Paid 9.80 euros in a grocery store in Gallura.

The Nepente di Oliena so dear to the Vate D’Annunzio in this case produced by the local Cantina Sociale. Cannonau vinified in cement and aged in the bottle.

A weighty wine, with a bright ruby ​​color. It recalls dark fruit, Mediterranean scrub and aromatic herbs, spices, cloves, a hint of balsamic. The sip is warm and voluminous, the impact is privileged as well as the fullness of taste in line with what was experienced on the nose. Non-transcendental acidity, well-integrated tannins, enjoyable wine, to accompany grilled meats, which while seeking a form of balance remains a wine a little unbalanced towards heat/volume.

Convenient price, satisfactory result that encourages testing other vintages.

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Naniha 2021 – Tenute Perda Rubia

Naniha 2021 – Tenute Perda Rubia – Cannonau di Sardegna

Da piante a piede franco della regione dell’Ogliastra nella Sardegna centro orientale, solo acciaio.
Il suo tratto principale pare essere una precisa, generosa e disinvolta immediatezza. Immediatezza senza approssimazione. Fin dal colore che è uno splendido rubino chiaro con tendenza al porpora e poi l’intenso corredo olfattivo che innesca ricordi di ciliegie e cassis, di viola, cannella e pepe bianco, un fondo di erbe aromatiche.
Andatura distesa e fisico tirato, una considerevole dotazione alcolica che lo rende avvolgente, sempre sul punto di sembrare troppo caldo, ma rilancia ogni volta con la sua essenziale piacevolezza, con carattere e precisione. Acidità giusta, tannini amichevoli, finale fruttato e appena balsamico di buona lunghezza.
Una bella sorpresa procurata dal sempre affidabile Luciano Vignali dell’Enoteca da David.

Enonauta/Degustazione di Vino #305 - review - Naniha 2021 - Tenute Perda Rubia | Da piante a piede franco della regione dell'Ogliastra
Enonauta/Degustazione di Vino #305 - review - Naniha 2021 - Tenute Perda Rubia | Da piante a piede franco della regione dell'Ogliastra
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Amicizia, Pecora & Grandi Vini

Approfittando della possibilità di portare le bottiglie da casa, venerdì sera siamo andati in ottima compagnia a mangiare la Pecora e il Tonno di Coniglio cucinati dal sempre performante Niccolò aka Neko, cuoco del Circolo Bugiani di Pistoia, mettendo insieme quattro grandi vini italiani, quattro ottimi classici che ogni tanto si rimettono volentieri in tavola come ci si rimette la ciabatta comoda, come si va a prendere il ventilatore in cantina all’arrivo del caldo.

Amicizia, Pecora & Grandi Vini Italiani

Cervaro della Sala 2018 – Antinori

Brunello di Montalcino “Vigna Soccorso” 2016 – Tiezzi

Turriga 2016 – Argiolas

Brunello di Montalcino 2012 – Cerbaiona

Cervaro della Sala 2018

Che si conferma un vino tecnico, molto preciso, colore brillante, naso lineare con esordio burroso e speziato, seguono il mango, la nespola, lo zafferano, reminiscenze floreali e agrumate.
Acidità frontale, sapidità, opulenza, tenuta, finale coerente.
Certamente giovane, ma altrettanto certamente finito in 7 minuti. Non è il massimo dell’espressività, ma non gli difettano la piacevolezza e la precisione. Anche in questa sua infanzia enoica interrotta bruscamente.

Grandi Vini Italiani | Turriga 2015 Argiolas Cerbaiona Brunello di Montalcino 2012 Cervaro della Sala Antinori 2018 Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2016 Tiezzi
Cervaro della Sala Antinori 2018

Brunello di Montalcino “Vigna Soccorso” 2016 – Tiezzi

Questo Brunello è effettivamente molto giovane. Ha però la grinta e il temperamente del Sangiovese di razza, freschezza e tannini tetragoni, si intravedono grandi potenzialità per un futuro ipotetico, ma complice il sugo di pecora ha fatto ottima figura anche da giovane.
Esplosione di fragranze tipiche come la Scorza d’arancio, la marasca, le erbe aromatiche e qualche ricordo floreale, più anice stellato, sigaro/tabacco, note balsamiche.
Il sorso è freschissimo, balsamico, al momento un po’ dominato dalla struttura del tannino che però non lo imbriglia del tutto e il succo mostra tutto il suo slancio verso un finale che trova apertura e che col tempo, a mio avviso, diventerà un vasto giardino.

Credo che sarebbe giusto tenerne in cantina almeno sei bottiglie.

Grandi Vini Italiani | Turriga 2015 Argiolas Cerbaiona Brunello di Montalcino 2012 Cervaro della Sala Antinori 2018 Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2016 Tiezzi
Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2016 – Tiezzi

Turriga 2016 – Argiolas

Per la mia esperienza Turriga non sembra mai né troppo giovane, né troppo vecchio. A tratti irruento, ma anche sempre calibrato nei tratti, muscolare nell’impatto eppure trova sempre distensione, non si finisce affaticati per via di questa energia che sembra infinita, dell’intensità di gusto che ha pochi pari.
Colore rubino scuro, a tratti sembra di scorgere del porpora, mora, mirto, assortimento di erbe varie, bagna di mirtillo, tabacco. Con grande spinta.
Sorso caldo, polposo, c’è molto di tutto, ma in questo molto tutto trova una collocazione esatta. Un po’ come in una canzone dei TOTO. Nel finale, che non finisce, tornano e ritornano le suggestioni già provate al naso ed è una bevuta rinfrancante, gratificante. Io lo consiglierei anche come tonico/medicinale.

Grandi Vini Italiani | Turriga 2015 Argiolas Cerbaiona Brunello di Montalcino 2012 Cervaro della Sala Antinori 2018 Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2016 Tiezzi
Turriga 2016 Argiolas

Brunello di Montalcino 2012 – Cerbaiona

Mi aspettavo un po’ di più, forse l’annata non è la migliore. Molta eleganza, però poca espressività.

Il colore è molto bello, anche il bouquet è ricco con sentori di Cassis, primi accenni di frutta in confettura, pepe di java, ricordi di lavanda, appena agrumato, balsamico.
Una bevuta elegante, di misura, dal tannino quasi completanente dentro il vino, molto smussato, flessuoso, freschezza misurata, affida la sua vitalità a una certa vena sapida, a un bel finale sul frutto a piena maturazione. Per essere Sangiovese gli manca un po’ di quella nervosa energia che abbonda invece nel vino di Tiezzi.
Bene, ma non benissimo. Sembra un po’ un danzatore a una maratona di ballo che un po’ stanco si salva con l’esperienza. Pronto adesso. Se dovessi valutare la tenuta futura di questo vino basandomi su questa bottiglia direi di non andare oltre il 2025 per non trovarlo esausto.

Grandi Vini Italiani | Turriga 2015 Argiolas Cerbaiona Brunello di Montalcino 2012 Cervaro della Sala Antinori 2018 Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2016 Tiezzi
Cerbaiona Brunello di Montalcino 2012

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Morellino di Scansano Riserva 2005 Vigna I Botri – I Botri di Ghiaccioforte

Morellino di Scansano

Riserva Vigna I Botri 2005

I Botri di Ghiaccioforte

Il Morellino di Scansano Riserva “Vigna I Botri” de I Botri di Ghiaccioforte, prima azienda certificata biologica nella zona di Scansano, viene da una vigna situata sul confine meridionale della denominazione. Quattro ettari, tre a rosso uno a bianco, a circa 270 mt di altezza slm.

Enonauta/Degustazione di Vino #026 - review - Morellino di Scansano Ris. "Vigna ai Botri" di Botri di Ghiaccioforte. Sorprendente e incisivo

Sangiovese, Prugnolo Gentile, Alicante e Canaiolo. Lunghe macerazioni e affinamento in grandi botti. Ma soprattutto, amore per la tradizione, per la terra, per il Sangiovese.
Un vero fuoriclasse tra i Morellino di Scansano. Uno splendido quattordicenne che al momento dell’apertura e dell’assaggio non può non far tornare alla mente le parole del Signor Lanza nel momento di presentare, non senza una punta di orgoglio, ai pellegrini in visita alcune delle sue bottiglie più vecchie.
“Il sangiovese invecchia bene. Se è fatto con cura diventa così…”

Enonauta/Degustazione di Vino #026 - review - Morellino di Scansano Ris. "Vigna ai Botri" di Botri di Ghiaccioforte. Sorprendente e incisivo

Granato limpido, integro.
Intensità, pulizia, espressività e un profilo aromatico da grande sangiovese. Si riconoscono la ciliegia e il lampone in piena maturazione accompagnate da note di Mirto e scorza d’arancio e sentori ematici e di cuoio.

Acidità ancora graffiante e succo dolce. Non capita spesso di avere la sensazione di masticare al contempo un lampone dolcissimo e una ciliegia in un Sangiovese imbottigliato 14 anni prima, ma il centrobocca ne è pervaso. Un vino asciutto in quanto a corporatura, ma dotato di grande vigoria e tensione. Il tannino è una carezza prima di un finale letteralmente infinito dove si riverberano il Mirto e la scorza.

Enonauta/Degustazione di Vino #026 - review - Morellino di Scansano Ris. "Vigna ai Botri" di Botri di Ghiaccioforte. Sorprendente e incisivo

Un vino che potrebbe accompagnarsi brillantemente a molteplici preparazioni della cucina tradizionale Toscana, ma che io preferisco pensare con un pecorino maremmano di media/lunga stagionatura per una merenda archetipica all’ombra di un pino marittimo. Con la benedizione della Grande Madre Etrusca che la figura in etichetta sembra poter rappresentare.

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Barrosu 2016 (Cannonau di Sardegna Doc) – Giovanni Montisci

Barrosu 2016 (Cannonau di Sardegna Doc) – Giovanni Montisci

Un brindisi improvvisato tra tre Enonauti in occasione di un lieto evento e per brindare andiamo fino a Mamoiada. (luoghi del vino)

Una bomba senza orologeria questo Cannonau del Signor Montisci. Viti vecchie, pochi interventi, un clima favorevole ed ecco Barrosu.

Naso esuberante e impressivo. Vasti sentori di frutta sotto spirito, macchia bagnata, mirto, echi di spezie dolci.
Al palato è caldo e non potrebbe non esserlo, ma al contempo non risulta schiacciato dalla sua enorme carica alcolica. Una importante, spessa e succosa dotazione acida rendono equilibrato, seppur impegnativo, il sorso.

Il finale, per durata degli aromi e per come si distende l’intensissima vena sapida, lascia storditi e disse bene l’oste che nel servirlo lo definì “una via di mezzo tra un distillato e un vino”.

Enonauta/Degustazione di Vino #7 - BARROSU 2016 di MONTISCI. Un Cannonau di Mamoiada esuberante e impressivo
Barrosu 2016 Montisci
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