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Arcaica 2020 – Paolo Francesconi

Arcaica 2020 – Paolo Francesconi

Viene da Faenza in Romagna questa Albana con prolungata macerazione, scarsi interventi e un approccio antico come suggerisce il nome stesso del vino.

Vino che ho apprezzato in un confronto contestuale coi suoi omologhi macerati di ogni latitudine, ma anche in sé per la disinvolta chiarezza con cui si manifesta come un vino “diverso”. Anche se più calzante sarebbe forse l’aggettivo peculiare.
Color ambra chiara, impatto tattile da rosso, si concordava con un compagno d’assaggio sul fatto che bendati sarebbe possibile interpretarlo come tale, profumi tra i più disparati, frutta secca, erba medica, fieno, miele di cardo, albicocca, resina di cipresso, nessun elemento sovrastante, che talvolta finisce per marcare i vini di questo tipo, ed è certo complesso e singolare.
Vino sapido e tannico, acidità contenuta, materico, di gusto pieno, a tratti sembra di scorgere una leggera dolcezza. Molto persistente e di grande bevibilita. A tavola insieme al tacchino con le verdure ottima accoppiata, ma riesco ad immaginarlo abbinato ad un gran numero di pietanze.
Non lo consiglierei a tutti i bevitori, ma lo porterei senza dubbio su un desco popolato di palati curiosi e ricche pietanze.

Enonauta/Degustazione di Vino #204 - Arcaica 2020 - Paolo Francesconi | Vino che ho apprezzato in un confronto contestuale coi suoi omologhi macerati di ogni latitudine
Enonauta/Degustazione di Vino #204 - Arcaica 2020 - Paolo Francesconi | Vino che ho apprezzato in un confronto contestuale coi suoi omologhi macerati di ogni latitudine
Enonauta/Degustazione di Vino #204 - Arcaica 2020 - Paolo Francesconi | Vino che ho apprezzato in un confronto contestuale coi suoi omologhi macerati di ogni latitudine

Arcaica 2020 – Paolo Francesconi

This Albana comes from Faenza in Romagna with prolonged maceration, limited interventions and an ancient approach as the name of the wine itself suggests.

A wine that I appreciated in a contextual comparison with its macerated counterparts from all over the world, but also in itself for the casual clarity with which it manifests itself as a “different” wine. Although perhaps the adjective peculiar would be more fitting.
Light amber colour, tactile impact of red, we agreed with a tasting companion that blindfolded it would be possible to interpret it as such, the most disparate aromas, dried fruit, alfalfa, hay, thistle honey, apricot, cypress resin , no overlying element, which sometimes ends up marking wines of this type, and is certainly complex and singular.
Savory and tannic wine, moderate acidity, textural, full flavour, at times it seems to detect a light sweetness. Very persistent and highly drinkable. At the table together with turkey and vegetables, an excellent pairing, but I can imagine it combined with a large number of dishes.
I wouldn’t recommend it to all drinkers, but I would undoubtedly bring it to a table full of curious palates and rich dishes.

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Pinot Grigio 2018 – Flaibani

Pinot Grigio 2018 – FlaibaniColli Orientali del Friuli DOP

Flaibani è una piccola azienda di Cividale del Friuli che produce vini identitari abbracciando i principi della biodinamica e che può contare come propulsore sull’entusiasmo, non è poca cosa, di Bruna Flaibani. Tra i vini proposti c’è il Pinot Grigio Ramato.

Ed è ramato. Senza dubbio alcuno. Il colore tende proprio a quello della cipolla ramata, meno orange di quanto appaia in foto e di quanto ricordavo dell’ultima bottiglia bevuta in cantina (forse 2016) e luminoso esattamente come in foto. Gli elementi che ne compongono il ricordo però si ritrovano tutti in questo 2018, ma potenziati e più definiti. Equilibrio, pienezza di gusto, finezza, lunghezza.
Profuma di buono e con precisione con richiami floreali e di Mandarino, pesca tabacchiera, note di bitter e spezie, ribes.
Al palato è setoso, preciso, definito, con una lunga e piacevole uscita sapida che in coerenza col naso ripropone l’agrume e le erbe aromatiche.
Complimenti a Bruna Flaibani e alla sua famiglia per questa bottiglia.

Enonauta/Degustazione di Vino #200 - Pinot Grigio 2018 - Flaibani | Pinot Grigio veramente ramato e coinvolgente
Enonauta/Degustazione di Vino #200 - Pinot Grigio 2018 - Flaibani | Pinot Grigio veramente ramato e coinvolgente
Enonauta/Degustazione di Vino #200 - Pinot Grigio 2018 - Flaibani | Pinot Grigio veramente ramato e coinvolgente
Enonauta/Degustazione di Vino #200 - Pinot Grigio 2018 - Flaibani | Pinot Grigio veramente ramato e coinvolgente

Pinot Grigio 2018 – Flaibani – Colli Orientali del Friuli DOP

Flaibani is a small company from Cividale del Friuli that produces distinctive wines by embracing the principles of biodynamics and which can count on the enthusiasm, which is no small thing, of Bruna Flaibani as a driving force. Among the wines offered is Pinot Grigio Ramato.

And it’s copper. Without a doubt. The color tends towards that of the coppery onion, less orange than it appears in the photo and than I remembered from the last bottle drunk in the cellar (perhaps 2016) and bright exactly as in the photo. The elements that make up the memory, however, are all found in this 2018, but strengthened and more defined. Balance, fullness of flavour, finesse, length.
It smells good and precise with floral and mandarin notes, snuffbox peach, notes of bitter and spices, currants.
On the palate it is silky, precise, defined, with a long and pleasant savory finish which in coherence with the nose features citrus and aromatic herbs.
Congratulations to Bruna Flaibani and her family for this bottle.

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L’Insolite 2019 – Domaine des Roches Neuves – Saumur

L’Insolite 2019 Thierry Germain – Domaine des Roches Neuves – Saumur

Thierry Germain è un vignaiolo che ha la sua azienda (Domaine des Roches Neuves) a Varrains, vicino Saumur, uno dei luoghi più vocati di tutta la denominazione di Saumur-Champigny, dove nascono alcuni dei migliori vini della Loira. Vignaiolo entusiasta, rispettoso, grande interprete e promotore del territorio con le sue innumerevoli vinificazioni parcellari.

Chenin Blanc 100 percento da vecchie viti. Agricoltura Biodinamica. Affinamento sulle fecce per 9 mesi.

Vino chiaro, quasi diafano, profumatissimo e fresco. Porge aromi di fiori di campo, lemongrass e mela, petroso, appena erbaceo, sorso fresco, freschissimo, verticale, acidità fluente e sapidità in rilievo fiancheggiate da una buona materia. Persistente, finale coerentemente agrumato.
La poca dimestichezza col vitigno, lo avrò incontrato nella vita tre/quattro volte, non mi consente di fare un confronto adeguato con altri rappresentanti della tipologia e della regione d’origine, ma l’ignoranza consapevole è il miglior viatico verso approfondimenti e sorprese piacevoli.
Il giudizio sul vignaiolo autore di questo vino, Thierry Germain, dopo aver bevuto questo e altri suoi vini è però più che positivo.

Enonauta/Degustazione di Vino #183 - L'Insolite 2019 Saumur - Domaine des Roches Neuves | Thierry Germain e il suo ottimo Chenin
Enonauta/Degustazione di Vino #183 - L'Insolite 2019 Saumur - Domaine des Roches Neuves | Thierry Germain e il suo ottimo Chenin
Enonauta/Degustazione di Vino #183 - L'Insolite 2019 Saumur - Domaine des Roches Neuves | Thierry Germain e il suo ottimo Chenin

L’Insolite 2019 Thierry Germain – Domaine des Roches Neuves – Saumur

Thierry Germain is a winemaker who has his company (Domaine des Roches Neuves) in Varrains, near Saumur, one of the most suitable places in the entire Saumur-Champigny appellation, where some of the best Loire wines are born. Enthusiastic, respectful winemaker, great interpreter and promoter of the territory with its countless parcel vinifications.

Chenin Blanc 100 percent from old vines. Biodynamic agriculture. Aging on the lees for 9 months.

Clear wine, almost diaphanous, very fragrant and fresh. It offers aromas of wild flowers, lemongrass and apple, stony, slightly herbaceous, fresh, very fresh, vertical sip, flowing acidity and prominent flavor flanked by good material. Persistent, consistently citrusy finish.
The lack of familiarity with the vine, I will have encountered it three/four times in my life, does not allow me to make an adequate comparison with other representatives of the type and region of origin, but conscious ignorance is the best viaticum towards insights and pleasant surprises .
However, the opinion on the winemaker who created this wine, Thierry Germain, after drinking this and his other wines is more than positive.

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Valpolicella Classico Saseti 2019 – Monte Dall’Ora

Ancora un Valpolicella Classico da stappo quotidiano che invoglia a proseguire l’esplorazione rigorosamente da fermi e in zona rossa. È il Valpolicella Saseti 2019 dell’azienda Monte Dall’Ora di San Pietro in Cariano che segue i principi della biodinamica.

Uvaggio classico con:

Corvina 50%, Corvinone 20%, Rondinella 20%, Molinara e Oseleta 10%

Fermentazione spontanea, macerazione di otto giorni e affinamento di tre mesi in cemento e acciaio.

Quasi rosato, luminoso. Giacinto, lampone e fragoline, leggermente speziato, vitalità, molta vitalità al naso e parimenti il sorso è vitale, cordiale, fresco, spensierato, ma affatto evanescente. Finale dove si rievocano il lampone e la cannella. Un vino che riesco a immaginare bevuto a qualunque ora della giornata, finanche nella borraccia come tonico nell’intervallo di una partita di calcetto (o altro in relazione ai gusti).

Un vino che già dall’osservazione del colore mette a dura prova alcuni preconcetti sul vino della Valpolicella.

Enonauta/Degustazione di Vino #129 - review - Valpolicella Classico Saseti 2019 - Monte Dall'Ora | vitalità e spensieratezza
Enonauta/Degustazione di Vino #129 - review - Valpolicella Classico Saseti 2019 - Monte Dall'Ora | vitalità e spensieratezza
Enonauta/Degustazione di Vino #129 - review - Valpolicella Classico Saseti 2019 - Monte Dall'Ora | vitalità e spensieratezza

Valpolicella Classico Saseti 2019 – Monte Dall’Ora

Another Valpolicella Classico for daily uncorking that encourages you to continue exploring strictly while standing still and in the red zone. It is the Valpolicella Saseti 2019 from the Monte Dall’Ora company of San Pietro in Cariano which follows the principles of biodynamics.

Classic blend with:

Corvina 50%, Corvinone 20%, Rondinella 20%, Molinara and Oseleta 10%

Spontaneous fermentation, eight-day maceration and three-month refinement in concrete and steel.

Almost rosé, bright. Hyacinth, raspberry and strawberries, slightly spicy, vitality, a lot of vitality on the nose and equally the sip is vital, cordial, fresh, carefree, but not at all evanescent. Finale where raspberry and cinnamon are evoked. A wine that I can imagine drinking at any time of the day, even in a water bottle as a tonic during the interval of a soccer match (or anything else depending on tastes).

A wine that already from the observation of the color puts to the test some preconceptions about Valpolicella wine.

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Valpolicella Ca’ Fiui 2019 – Corte Sant’Alda

Valpolicella Ca’ Fiui 2019 – Corte Sant’Alda

Ancora in Valpolicella, ancora con un semplice Valpolicella Doc dopo quello di Valentina Cubi, altri meno rimarchevoli, e altri che verranno per una piccola ricognizione dei vini del suddetto territorio.

Corvina 40%, Corvinone 40%, Rondinella 15%, Molinara 5%

Fermentazione in tini da 40 hl, 15/20 giorni sulle bucce, 6/10 mesi in tini troncoconici di rovere.

Biodinamica

Quali sono i pregi di questo vino?
Il bel colore luminoso, giovane, rubino con riflessi violacei.
Il bouquet vivace che reca spiccati rimandi floreali, di melograno e ribes e piacevoli note speziate. Esempio virtuoso di ciò che nelle discussioni tra enoentusiasti sulla liceità o meno della presenza della volatile viene identificato come uso sapiente e misurato d’essa.
Il sorso ricco in cui alla freschezza smagliante si accostano elementi di struttura e complessità. Appena felpato (così disse un compagno di degustazione), giustamente tannico, buona persistenza.
Anche in questo caso ottimi stimoli per approfondire.
Enonauta/Degustazione di Vino #126 - review - Valpolicella Ca' Fiui 2019 - Corte Sant'Alda | freschezza + struttura e complessità.
Enonauta/Degustazione di Vino #126 - review - Valpolicella Ca' Fiui 2019 - Corte Sant'Alda | freschezza + struttura e complessità.

Valpolicella Ca’ Fiui 2019 – Corte Sant’Alda

Still in Valpolicella, still with a simple Valpolicella Doc after that of Valentina Cubi, others less remarkable, and others who will come for a small reconnaissance of the wines of the aforementioned territory.

Corvina 40%, Corvinone 40%, Rondinella 15%, Molinara 5%

Fermentation in 40 hl vats, 15/20 days on the skins, 6/10 months in conical oak vats.

Biodynamics

What are the merits of this wine?

The beautiful bright, young, ruby ​​color with violet reflections.

The lively bouquet has strong floral references, pomegranate and currants and pleasant spicy notes. A virtuous example of what is identified as a wise and measured use of it in the discussions between enthusiasts on the legality or otherwise of the presence of the volatile.

The rich sip in which dazzling freshness is combined with elements of structure and complexity. Slightly plush (so said a tasting companion), rightly tannic, good persistence.

Also in this case excellent stimuli for further study.

Enonauta/Degustazione di Vino #126 - review - Valpolicella Ca' Fiui 2019 - Corte Sant'Alda | freschezza + struttura e complessità.
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Barolo 2010 – Viglione

Incentivato dal racconto di un 2015 passatomi davanti nel grande gruppo dei bevitori di vino di FB decido di stappare la mia bottiglia di Barolo Viglione 2010 a cui già ero passato vicino molte volte. Parto con delle aspettative che non vengono tradite. Dal sentito dire si passa al sentito per davvero ed è un sentire di prima categoria.

Cantina in Monforte d’Alba

Fermentazione in acciaio, 36 mesi in tonneaux usati.

Di primo acchito si presenta come un Barolo Classico. Sobrio ed elegante.

Enonauta/Degustazione di Vino #108 - review - Barolo 2010 - Viglione | Vino in una evidente fase di brillante evoluzione

Bel granato scuro il colore, brilla per il nitore dei profumi di amarena sotto spirito, foglia di the, rosa essiccata e per il fondo mentolato. Sorso caratterizzato da una lunghissima progressione. Caldo e avvolgente in ingresso, la massa poi si dipana e si distende, intensità e profondità gustativa spinta dalla fluente acidità, tannini maturi da cui riemergono nel lungo finale note delicate di frutto maturo.

Enonauta/Degustazione di Vino #108 - review - Barolo 2010 - Viglione | Vino in una evidente fase di brillante evoluzione

Vino in una evidente fase di brillante evoluzione. Per chi come me punta sui 10 anni dalla vendemmia una conferma confortante.

Enonauta/Degustazione di Vino #108 - review - Barolo 2010 - Viglione | Vino in una evidente fase di brillante evoluzione

Barolo Viglione 2010

Incentivized by the story of a 2015 passed before me in the large group of FB wine drinkers, I decide to uncork my bottle of Barolo Viglione 2010 which I had already passed by many times. I leave with expectations that are not betrayed. From hearsay we move on to what is truly heard and it is a first-class feeling.

Cellar in Monforte d’Alba

Fermentation in steel, 36 months in used tonneaux.

At first glance it presents itself as a Classic Barolo. Sober and elegant.

The color is a beautiful dark garnet, it shines with the clarity of the aromas of black cherry in spirit, tea leaf, dried rose and the mentholated base. Sip characterized by a very long progression. Warm and enveloping on entry, the mass then unravels and relaxes, intensity and depth of flavor driven by the flowing acidity, ripe tannins from which delicate notes of ripe fruit re-emerge in the long finish.

Wine in a clear phase of brilliant evolution. For those like me who are aiming for 10 years from the harvest, a comforting confirmation.

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Austri 2011 (Langhe Doc) – San Fereolo

Austri 2011 (Langhe Doc) – San Fereolo

Barbera

Vigne in Borgata Valdiberti e Valdibà
400 mt. Slm con esposizione sud est
Dogliani
Lavoro in vigna nel rispetto dei principi dell’agricoltura biodinamica
Fermentazione spontanea senza temperatura controllata in tini di legno. Affinato in botti di varia capacità con le proprie fecce. Poi un passaggio in acciaio prima di essere imbottigliato.

Enonauta/Degustazione di Vino #032 - wine review - Austri 2011 di San Fereolo -  Vino potente e longevo che si conferma negli anni. (A powerful and long-lived wine that has been confirmed over the years)

I profumi sono intensi. C’è il Mirtillo, ci sono le spezie dolci e il tabacco e, tra le pieghe del bouquet, suggestioni rustiche. (The aromas are intense. There is the Blueberry, there are sweet spices and tobacco and, among the folds of the bouquet, rustic suggestions)

Enonauta/Degustazione di Vino #032 - wine review - Austri 2011 di San Fereolo -  Vino potente e longevo che si conferma negli anni. (A powerful and long-lived wine that has been confirmed over the years)

Apre morbido e voluminoso grazie alla sua componente alcoolica e al succo concentrato, dolce e vischioso, frutto e spezie che si ribadiscono, eppure la grande freschezza e un tannino piccante danno al vino una subitanea accelerazione e gli permettono di andare in profondità con un gusto intenso che termina in un grande e persistentissimo riverbero di frutti scuri e Mirto. (soft and voluminous opening because of its alcoholic component and to the concentrated, sweet and viscous juice, fruit and spices that are reaffirmed, yet the great freshness and a spicy tannin give the wine a sudden acceleration and allow it to go deep with an intense taste which ends in a large and very persistent reverberation of dark fruits and Myrtle)

Vino potente e longevo che si conferma negli anni. (A powerful and long-lived wine that has been confirmed over the years)

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Morellino di Scansano Riserva 2005 Vigna I Botri – I Botri di Ghiaccioforte

Morellino di Scansano

Riserva Vigna I Botri 2005

I Botri di Ghiaccioforte

Il Morellino di Scansano Riserva “Vigna I Botri” de I Botri di Ghiaccioforte, prima azienda certificata biologica nella zona di Scansano, viene da una vigna situata sul confine meridionale della denominazione. Quattro ettari, tre a rosso uno a bianco, a circa 270 mt di altezza slm.

Enonauta/Degustazione di Vino #026 - review - Morellino di Scansano Ris. "Vigna ai Botri" di Botri di Ghiaccioforte. Sorprendente e incisivo

Sangiovese, Prugnolo Gentile, Alicante e Canaiolo. Lunghe macerazioni e affinamento in grandi botti. Ma soprattutto, amore per la tradizione, per la terra, per il Sangiovese.
Un vero fuoriclasse tra i Morellino di Scansano. Uno splendido quattordicenne che al momento dell’apertura e dell’assaggio non può non far tornare alla mente le parole del Signor Lanza nel momento di presentare, non senza una punta di orgoglio, ai pellegrini in visita alcune delle sue bottiglie più vecchie.
“Il sangiovese invecchia bene. Se è fatto con cura diventa così…”

Enonauta/Degustazione di Vino #026 - review - Morellino di Scansano Ris. "Vigna ai Botri" di Botri di Ghiaccioforte. Sorprendente e incisivo

Granato limpido, integro.
Intensità, pulizia, espressività e un profilo aromatico da grande sangiovese. Si riconoscono la ciliegia e il lampone in piena maturazione accompagnate da note di Mirto e scorza d’arancio e sentori ematici e di cuoio.

Acidità ancora graffiante e succo dolce. Non capita spesso di avere la sensazione di masticare al contempo un lampone dolcissimo e una ciliegia in un Sangiovese imbottigliato 14 anni prima, ma il centrobocca ne è pervaso. Un vino asciutto in quanto a corporatura, ma dotato di grande vigoria e tensione. Il tannino è una carezza prima di un finale letteralmente infinito dove si riverberano il Mirto e la scorza.

Enonauta/Degustazione di Vino #026 - review - Morellino di Scansano Ris. "Vigna ai Botri" di Botri di Ghiaccioforte. Sorprendente e incisivo

Un vino che potrebbe accompagnarsi brillantemente a molteplici preparazioni della cucina tradizionale Toscana, ma che io preferisco pensare con un pecorino maremmano di media/lunga stagionatura per una merenda archetipica all’ombra di un pino marittimo. Con la benedizione della Grande Madre Etrusca che la figura in etichetta sembra poter rappresentare.

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Canestrino 2015 – Fattoria Cerreto Libri

La sottozona del Chianti denominata Rùfina, posizionata a nordest di Firenze, è famosa per la longevità dei suoi rossi, ma dà i natali anche questo bianco fatto “come una volta”. Ovvero il Canestrino di Cerreto Libri

Trebbiano e Malvasia (90 e 10) coltivate seguendo il metodo di vinificazione stabilito dalla carta qualità dell’associazione “Renaissance des Appellations“, macerazione sulle bucce di 24/36 ore e lungo affinamento sulle fecce. Cemento.

Non proprio un orange, più un bianco fatto come un tempo.

Enonauta/Degustazione di Vino #018 - review - Canestrino 2015 di Cerreto Libri. Un ottimo bianco come una volta proiettato nel futuro.

Il suo colore è quello dell’Ambra lucida.
Denso.
Profumi misurati non esplosivi, inizialmente miele di trifoglio, poi sentori fruttati di nespola,
albicocca disidratata, floreali di narciso.

Enonauta/Degustazione di Vino #018 - review - Canestrino 2015 di Cerreto Libri. Un ottimo bianco come una volta proiettato nel futuro.

Rispetto ad altre annate porta in dote un’acidità più contenuta e flessuosa e una componente tannica sottile, risultando al palato più morbido e corposo. Un buon finale con retrogusto di salvia e una sorprendente resistenza nel bicchiere. L’ultimo, abbandonato sulla tavola, il giorno seguente porge al naso ancora note piacevoli ed è integro al sorso.

Duttilissimo nell’accompagnare in cucina.

Enonauta/Degustazione di Vino #018 - review - Canestrino 2015 di Cerreto Libri. Un ottimo bianco come una volta proiettato nel futuro.
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