Bottiglie, Degustazioni

Brunello di Montalcino “Poggio Cerrino” 2016 – Tiezzi

Brunello di Montalcino “Poggio Cerrino” 2016 – Tiezzi

Dopo aver partecipato allo stappo di una magnum di Vigna Soccorso 2016 (leggi) due settimane fa, ho sentito di dover stappare anche Poggio Cerrino 2016 per cercare una conferma che puntualmente ho trovato. Altra bellissima interpretazione del Sangiovese di Montalcino, forse anche più godibile del “Vigna Soccorso”.
Un altro ottimo Brunello, vigoroso nella sua esecuzione perfetta, profumi, energia e sapore di tradizione per questo Sangiovese che invecchia 44 mesi in botti grandi da una appezzamento a nord dell’abitato di Montalcino.
Colore rubino/granato di un tono appena più scuro del fratello “Vigna Soccorso” con ottimo e fedele profilo aromatico con ricordi fruttati di arancia e lampone, un soffio di viola, anice, sentori sottobosco, ematici e di cuoio.
Molto fresco, di forma asciutta e nervosa, il sorso è brillante e teso con tannino di grana fina, coerente nel suo ritorno di frutto fresco ed erbe aromatiche. Ottimo l’aroma di bocca agrumato/fruttato, persistente e rinfrescante il finale.

Con la Tagliata di Manzo in questo caso, ma non lo vedrei male neanche con carni più saporite.

Enonauta/Degustazione di Vino #303 - review - Brunello di Montalcino "Poggio Cerrino" 2016 - Tiezzi | bellissima interpretazione del Sangiovese di Montalcino
Enonauta/Degustazione di Vino #303 - review - Brunello di Montalcino "Poggio Cerrino" 2016 - Tiezzi | bellissima interpretazione del Sangiovese di Montalcino

Brunello di Montalcino “Poggio Cerrino” 2016 – Tiezzi

After having participated in the uncorking of a magnum of Vigna Soccorso 2016 (read) two weeks ago, I felt I had to also uncork Poggio Cerrino 2016 to seek confirmation which I promptly found. Another beautiful interpretation of Sangiovese di Montalcino, perhaps even more enjoyable than “Vigna Soccorso”.
Another excellent Brunello, vigorous in its perfect execution, aromas, energy and traditional flavor for this Sangiovese which ages 44 months in large barrels from a plot north of the town of Montalcino.
Ruby/garnet color with a slightly darker tone than its brother “Vigna Soccorso” with an excellent and faithful aromatic profile with fruity hints of orange and raspberry, a whiff of violet, anise, undergrowth, blood and leather hints.
Very fresh, with a dry and nervous shape, the sip is bright and tense with fine-grained tannin, consistent in its return of fresh fruit and aromatic herbs. Excellent citrus/fruity aroma in the mouth, persistent and refreshing finish.

With sliced ​​beef in this case, but I wouldn’t see it as bad even with tastier meats.

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Boca 2012 – Barbaglia

BOCA 2012 – BARBAGLIA

Un vino splendido, generoso, complesso, raffinato.
Sicuramente tra i migliori 2012, annata un po’ difficile, che io abbia provato finora.
Nebbiolo e Vespolina con 18 mesi di invecchiamento in botte. Da Cavallirio nella zona Prealpina della provincia di novara.
Colore granato compatto, dalla luminosità spiccata, bei profumi di frutti scuri, noce moscata, ampia speziatura, floreale residuale, appena terroso, balsamico, in bocca spicca la sua marcata sapidità, l’acidità è ben distribuita, centrobocca pieno, fruttuoso, tannino robusto non più spigoloso, equilibrio generale e, come diceva il manuale, armonia certa tra le fasi di approccio. Il finale è aperto, di frutti di rovo e spezie.
L’alto Piemonte che non smette mai di emozionarci.

Enonauta/Degustazione di Vino #302 - review - BOCA 2012 - BARBAGLIA | Un vino splendido, generoso, complesso, raffinato.
Enonauta/Degustazione di Vino #302 - review - BOCA 2012 - BARBAGLIA | Un vino splendido, generoso, complesso, raffinato.
Enonauta/Degustazione di Vino #302 - review - BOCA 2012 - BARBAGLIA | Un vino splendido, generoso, complesso, raffinato.

BOCA 2012 – BARBAGLIA

A splendid, generous, complex, refined wine.
Certainly among the best 2012, a somewhat difficult year, that I have tried so far.
Nebbiolo and Vespolina with 18 months of barrel aging. From Cavallirio in the Prealpine area of ​​the province of Novara.
Compact garnet color, with a marked brightness, beautiful aromas of dark fruits, nutmeg, ample spiciness, residual floral, slightly earthy, balsamic, its marked flavor stands out in the mouth, the acidity is well distributed, full, fruitful mid-mouth, robust tannins no longer angular, general balance and, as the manual said, certain harmony between the approach phases. The finish is open, of blackberry fruits and spices.
The upper Piedmont that never ceases to excite us.

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Tre Magnum di Grande Sangiovese

Degustazione – TRE MAGNUM DI GRANDE SANGIOVESE

Sotto l’occhio vigile di Claudio Sala, mio idolo d’infanzia e anche produttore di vino, e del suo iconico baffo ieri sera abbiamo stappato tre belle Magnum, espressioni suberbe del Sangiovese Toscano.

Nitidamente luminoso e possente il Chianti Classico Riserva 2016 di Buondonno da Castellina in Chianti che mette nella bottiglia un vino profumatissimo di arancio tarocco, lavanda, erbe in mazzetto, spezie gentili, animato da energia inarrestabile, una freschezza oceanica, il tannino delle migliori occasioni, fruttuosità piacevole, una pulizia e una vigoria gustativa entusiasmanti e questo Chianti Classico è come un Kolossal ben scritto che non ti annoia e non ti stanca coi suoi 15.5 gradi. Buondonno tra i migliori interpreti del Sangiovese in Toscana.

Il Brunello Vigna Soccorso 2016 di Tiezzi è monumentale. Non nel senso della massa immobile, ma perché rappresenta altissimi valori enoici, con la sua viva acidità, la sua fedeltà alla tipologia, la profondità.
Colore rubino traslucido, emana scorza di arancio, marasca, giaggiolo, cuoio, sottobosco, carne fresca, il sorso è teso, spaziale, coerente, persistente assai, definito e mi viene facile di proiettare la bevibilità di questo Brunello anche molto avanti nel tempo.

Cepparello 2013 Isole e Olena – Degustazione – TRE MAGNUM DI GRANDE SANGIOVESE

Se me l’avessero proposto alla cieca avrei detto che era un Sangiovese con saldo di Canaiolo.
Rispetto agli altri è animato da una forza più oscura, una struttura più massiccia e appare più scuro di colore, ampiamente speziato, con note di noce moscata, di frutti scuri, sandalo, terrosità, un bouquet che si amplia in progressione.
L’andamento del sorso è similare. Impatto iniziale e lungo riverbero, meno luminoso, ma molto spessore, tannini fitti e piccanti, acidità densa, un finale speziato piuttosto lungo.

Enonauta/Degustazione di Vino #299/301 - review - Cepparello, Buondonno, Vigna Soccorso | grandi Sangiovese in grande Formato

Degustazione – TRE MAGNUM DI GRANDE SANGIOVESE

Enonauta/Degustazione di Vino #299/301 - review - Cepparello, Buondonno, Vigna Soccorso | grandi Sangiovese in grande Formato
Enonauta/Degustazione di Vino #299/301 - review - Cepparello, Buondonno, Vigna Soccorso | grandi Sangiovese in grande Formato
Enonauta/Degustazione di Vino #299/301 - review - Cepparello, Buondonno, Vigna Soccorso | grandi Sangiovese in grande Formato

Degustazione – TRE MAGNUM DI GRANDE SANGIOVESE/Tasting – THREE MAGNUM OF GRANDE SANGIOVESE

Under the watchful eye of Claudio Sala, my childhood idol and also wine producer, and his iconic mustache last night we uncorked three beautiful Magnums, suberb expressions of Tuscan Sangiovese.

The Chianti Classico Riserva 2016 by Buondonno

from Castellina in Chianti is clearly luminous and powerful, putting in the bottle a wine highly scented with tarot orange, lavender, bunch herbs, gentle spices, animated by unstoppable energy, an oceanic freshness, the tannin of the best occasions, pleasant fruitiness, cleanliness and exciting gustatory vigor and this Chianti Classico is like a well-written blockbuster that doesn’t bore you or tire you with its 15.5 degrees. Buondonno among the best interpreters of Sangiovese in Tuscany.

Tiezzi’s Brunello Vigna Soccorso 2016

is monumental. Not in the sense of immobile mass, but because it represents very high oenological values, with its lively acidity, its fidelity to the typology, its depth.
Translucent ruby ​​colour, it exudes orange peel, morello cherry, irises, leather, undergrowth, fresh flesh, the sip is tense, spatial, coherent, very persistent, defined and it is easy for me to project the drinkability of this Brunello even far ahead in time.

Cepparello 2013 Isole e Olena

If they had offered it to me blindly I would have said it was a Sangiovese with a balance of Canaiolo.
Compared to the others it is animated by a darker strength, a more massive structure and appears darker in color, widely spicy, with notes of nutmeg, dark fruits, sandalwood, earthiness, a bouquet that broadens in progression.
The sip pattern is similar. Initial impact and long reverberation, less bright, but very thick, dense and spicy tannins, dense acidity, a rather long spicy finish.

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Fiano Don Chisciotte 2020 – Zampaglione

Fiano Don Chisciotte 2020 – Zampaglione
Igt Campania

Appena il tempo di tornare a casa da Assisi dove ho avuto la fortuna di assaggiarlo per la prima volta ed eccomi qui con una bottiglia di Fiano Don Chisciotte dell’azienda Zampaglione di Calitri, nell’alta Irpinia, grazie a Martino Baldi che me lo ha portato a casa.

Vino artigianale, da uve coltivate in altura, come spiegatoci dai Signori Zampaglione al banco d’assaggio. 10 giorni di macerazione dopo la fermentazione spontanea e a seguire affinamento in acciaio.

Il vino è appena velato, giallo scuro, più che profumato è saporito, ma è anche profumato, senza picchi, senza dominanze, offre reminiscenze di nespola, elicriso, frutto della passiflora, cappero essicato, ricordi di scorza di limone schiacciata, piretro. il bouquet è ampio e originale anche se, come scrivevo, non di grande forza, articolato su registri tenui.

Sapidità spiccata che fa ripensare a vini di omologhi, ben più famosi, produttori di bianchi di stampo tradizionale che ricorda per forma e gusto. Ha bella stoffa, spazialità, profondità e intensità gustative davvero non comuni ed equilibrio. Finale aperto dove tornano il frutto, cenni di salamoia, un tocco di spezie.
Vino che ho apprezzato davvero molto.

Enonauta/Degustazione di Vino #298 - review - Fiano Don Chisciotte 2020 - Zampaglione | Sapidità spiccata che fa ripensare a vini di omologhi, ben più famosi, produttori di bianchi di stampo tradizionale che ricorda per forma e gusto.
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Enonauta/Degustazione di Vino #298 - review - Fiano Don Chisciotte 2020 - Zampaglione | Sapidità spiccata che fa ripensare a vini di omologhi, ben più famosi, produttori di bianchi di stampo tradizionale che ricorda per forma e gusto.

Fiano Don Chisciotte 2020 – Zampaglione
Igt Campania

Just enough time to return home from Assisi where I was lucky enough to taste it for the first time and here I am with a bottle of Fiano Don Chisciotte from the Zampaglione company in Calitri, in upper Irpinia, thanks to Martino Baldi who gave it to me brought home.

Artisanal wine, from grapes grown on high altitudes, as explained to us by Mr and Mrs Zampaglione at the tasting desk. 10 days of maceration after spontaneous fermentation followed by refinement in steel.

The wine is barely veiled, dark yellow, rather than perfumed it is tasty, but it is also perfumed, without peaks, without dominance, it offers reminiscences of medlar, helichrysum, passion flower fruit, dried caper, memories of crushed lemon peel, pyrethrum. the bouquet is large and original even if, as I wrote, not of great strength, articulated in subtle registers.

Strong flavor that makes you think back to wines from much more famous counterparts, producers of traditional whites that are reminiscent of shape and taste. It has beautiful texture, spatiality, truly uncommon depth and intensity of flavor and balance. Open finish where the fruit returns, hints of brine, a touch of spices.
A wine that I really appreciated.

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Degustazioni, Eventi

Viniveri Assisi 2023 – qualche riflessione

Viniveri Assisi 2023

Assaggiare immersi nel paesaggio

Bella questa edizione invernale di Vini Veri Assisi. Vignaioli che si incontrano sempre volentieri, vini che si ribevono altrettanto volentieri, immersi nella splendida cornice appenninica, con vista a 360 gradi, fino ai Monti Sibillini sui quali si scorge la prima neve. Clima festoso, non si vive la compressione corporea vissuta a Piacenza nell’ultima uscita, c’è tempo di scambiare qualche impressione.

Molte conferme, alcune piacevoli sorprese. Qualche delusione.

Viniveri Assisi 2023Note positive:

Slavcek che si conferma un vero Drago. Il ricordo gustativo della sua Ribolla Riserva (credo 2016) te lo porti dietro per un bel po’.

Zampaglione da Calitri (AV). Che porta in assaggio due Fiano, il 2019 e il 2020, più preciso il 2019, più sostanzioso il 2020, entrambi molto buoni.

Vodopivec che presenta una terna di Vitovska che, come avrebbe detto il Benigni giovane, ti lasciano indelebile.

Ca dei Zago Il rifermentato 2021 buonissimo, un archetipo della tipologia.

Raina, coi cui vini in passato mi è capitato di non andare d’accordo, che mi sorprende con la sua batteria.

Carlo Noro coi suoi Cesanese sostanziosi ed espressivi.

Clara Marcelli di cui non avevo mai bevuto nessun vino e che adesso vorrei ribere tutti.

Viniveri Assisi 2023Note negative:

Senza entrare nello specifico, ho bevuto un paio dei peggiori vini che abbia mai bevuto in vita mia. Ne ho bevuti altri che pur non essendo stati rubricati alla voce “peggiori” non sembravano, volendo essere diplomatici, più che approssimativi.

E così “arrivi tu” (il Souris, il brett, il puzzo di letame, acidità spensierate, etc…) e “la mente torna” allo scritto di Sandro Sangiorgi (La forma e la sostanza, le luci e le ombre) che lo scorso anno, dopo essere stato sottoscritto da Paolo Vodopivec, è diventato manifesto di ViniVeri e a tutto il gran fiorire di interventi e polemiche attorno a quel manifesto, che hanno animato il mondo del vino per qualche tempo. In quel breve scritto si parlava di “abitudine all’imperfezione”, di “lassismo” nel trascurare l’inscindibile relazione tra la forma e la sostanza, la bellezza completa del vino ottenibile solo attraverso le due entità, di un problema diffuso nella percezione e nel riconoscimento della qualità, dell’indulgenza che fa presentare “liquidi imbevibili”.

Nel 2023 il panorama, com’era prevedibile, non è cambiato. Tra un vino buono e un altro apprezzabile s’incontrano ancora il famigerato souris e molta acetica, volatili brade e il puzzo di letame, il cavolo lesso e il cartone bagnato che in un certo storytelling finiscono per essere narrate come espressione del “terroir”, spensieratezza, attitudine da merenda, veracità tradendo una problematica proliferazione di comunicazione strumentale e fuorviante.

Eventi Vino #4 - 2023 - Viniveri Assisi 2023 - qualche riflessione | Assaggiare immersi nel paesaggio con vini ottimi e altri meno.
Eventi Vino #4 - 2023 - Viniveri Assisi 2023 - qualche riflessione | Assaggiare immersi nel paesaggio con vini ottimi e altri meno.
Eventi Vino #4 - 2023 - Viniveri Assisi 2023 - qualche riflessione | Assaggiare immersi nel paesaggio con vini ottimi e altri meno.
Eventi Vino #4 - 2023 - Viniveri Assisi 2023 - qualche riflessione | Assaggiare immersi nel paesaggio con vini ottimi e altri meno.
Eventi Vino #4 - 2023 - la forma e la sostanza, le luci e le ombre
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Pinot Bianco 2019 – Marco Cecchini

PINOT BIANCO 2019 – MARCO CECCHINI

IGT VENEZIA GIULIA

Tra I bianchi riportati a casa dal Mercato Fivi 2022 credo sia giusto raccontare questo Pinot Bianco 2019 di Marco Cecchini da Faedis (UD) (curioso e contemporaneo lo shop online…)

Vino dal colore chiaro, brillante, più chiaro di quanto appaia in foto, profumi netti di scorza di limone, anemone di campo, mela gialla farinosa, refoli misti di spezie/resina/vaniglia/cardamomo. Molto elegante, suadente.
Impatto soffice. Soffice, ma non fuffoloso-morbidone e cincischiante. Vino dalla direzione/identità ben precisa, ha buona acidità, coerenza, stoffa, spessore, non un vino lampo o evanescente. Finisce anzi lungo, rievocando il frutto e le spezie.

Potrebbe non piacere ai Terroiristi, ma fortunatamente non mancano vini terroiristici adeguati a certi gusti.

Ideale come sponda per primi di pesce, come anche di piatti speziati, ma anche per un disinvolto aperitivo casalingo con Pringles alla Paprika.

Enonauta/Degustazione di Vino #297 - review - PINOT BIANCO 2019 - MARCO CECCHINI | Vino dalla direzione/identità ben precisa

Enonauta/Degustazione di Vino #297 – review

Enonauta/Degustazione di Vino #297 - review - PINOT BIANCO 2019 - MARCO CECCHINI | Vino dalla direzione/identità ben precisa

Enonauta/Degustazione di Vino #297 – review

Enonauta/Degustazione di Vino #297 - review - PINOT BIANCO 2019 - MARCO CECCHINI | Vino dalla direzione/identità ben precisa

Enonauta/Degustazione di Vino #297 – review

PINOT BIANCO 2019 – MARCO CECCHINI – IGT VENEZIA GIULIA

Among the whites brought home from the Fivi 2022 Market, I think it is right to mention this Pinot Bianco 2019 by Marco Cecchini from Faedis (UD)

Wine with a light, brilliant colour, lighter than it appears in the photo, clear aromas of lemon peel, field anemone, floury yellow apple, mixed whiffs of spices/resin/vanilla/cardamom. Very elegant, persuasive.
Soft impact. Soft, but not fluffy-soft and fluffy. Wine with a very specific direction/identity, it has good acidity, consistency, substance, depth, not a flash or evanescent wine. Indeed, it ends long, recalling fruit and spices.

Terroirists may not like it, but fortunately there is no shortage of terroiristic wines suited to certain tastes.

Ideal as a side for fish first courses, as well as spicy dishes, but also for a casual home aperitif with Paprika Pringles.

Enonauta/Degustazione di Vino #297 – review

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Fiano 2019 – Mila Vuolo

Fiano 2019 – Mila Vuolo – Colli di Salerno IGT

Antefatto:
Conobbi i vini di Mila Vuolo durante l’edizione 2021 del Mercato Fivi. Ne rimasi colpito e il giorno seguente tornai al banco per acquistare delle bottiglie che però non c’erano più. Seguì delusione.
A novembre 2022, per l’ultima edizione del Mercato Fivi, il banco di Mila Vuolo è stato il primo a cui mi sono avvicinato e le bottiglie le ho acquistate subito.

Viene dall’entroterra Salernitano e non ha da superare paragoni ingiustificati con omologhi di altre provenienze. Buono di suo. Il mio giudizio è certamente parziale perché raccoglie alcune delle caratteristiche che mi fanno apprezzare entusiasticamente un vino bianco. Ovvero l’eleganza dei profumi, la loro suggestività, la stratificazione del sorso, la suadenza, il suo gusto pieno, l’impatto non meramente tattile.

Vinificato in acciaio con 12 mesi di sosta sulle fecce fini.
Il colore è giallo verso il dorato, profumi tanti, narciso, mela opal, zafferano, altre spezie, tracce di miele e di noce, di agrume dolce. Il tutto con grande precisione.
Vino sapido, non fino alla salamoia, ma sapido, il gusto è intenso, acidità misurata, materia spessa, stratificata, che riporta fedelmente al palato quanto percepito dal naso. Finisce lungo, succoso, a tratti rugoso. Per me buonissimo.

Io lo accompagnai felicemente a uno Spaghetto con le Vongole.

Ha molti punti di forza e, a questo punto della sua vita, nessuna debolezza. La prossima volta un furgone…

Enonauta/Degustazione di Vino #296 - review - Fiano 2019 - Mila Vuolo | Vino sapido, non fino alla salamoia, ma sapido
Enonauta/Degustazione di Vino #296 - review - Fiano 2019 - Mila Vuolo | Vino sapido, non fino alla salamoia, ma sapido

Fiano 2019 – Mila Vuolo – Colli di Salerno IGT

Background:
I met Mila Vuolo’s wines during the 2021 edition of the Fivi Market. I was impressed and the following day I went back to the counter to buy some bottles but they were no longer there. Disappointment followed.
In November 2022, for the latest edition of the Fivi Market, Mila Vuolo’s stall was the first one I approached and I purchased the bottles immediately.

It comes from the Salerno hinterland and does not have to overcome unjustified comparisons with counterparts from other origins. Good on its own. My opinion is certainly partial because it brings together some of the characteristics that make me enthusiastically appreciate a white wine. That is, the elegance of the aromas, their suggestiveness, the stratification of the sip, the persuasiveness, its full taste, the impact that is not merely tactile.

Vinified in steel with 12 months of rest on the fine lees.
The color is yellow to golden, many aromas, narcissus, opal apple, saffron, other spices, traces of honey and walnut, sweet citrus. All with great precision.
Savory wine, not to the point of brine, but savory, the taste is intense, measured acidity, thick, layered matter, which faithfully reports to the palate what is perceived by the nose. It ends long, juicy, at times wrinkled. Very good for me.

I happily accompanied him to a Spaghetti with Clams.

He has many strengths and, at this point in his life, no weaknesses. Next time a van…

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