Bottiglie, Degustazioni

L’Insolite 2019 – Domaine des Roches Neuves – Saumur

L’Insolite 2019 Thierry Germain – Domaine des Roches Neuves – Saumur

Thierry Germain è un vignaiolo che ha la sua azienda (Domaine des Roches Neuves) a Varrains, vicino Saumur, uno dei luoghi più vocati di tutta la denominazione di Saumur-Champigny, dove nascono alcuni dei migliori vini della Loira. Vignaiolo entusiasta, rispettoso, grande interprete e promotore del territorio con le sue innumerevoli vinificazioni parcellari.

Chenin Blanc 100 percento da vecchie viti. Agricoltura Biodinamica. Affinamento sulle fecce per 9 mesi.

Vino chiaro, quasi diafano, profumatissimo e fresco. Porge aromi di fiori di campo, lemongrass e mela, petroso, appena erbaceo, sorso fresco, freschissimo, verticale, acidità fluente e sapidità in rilievo fiancheggiate da una buona materia. Persistente, finale coerentemente agrumato.
La poca dimestichezza col vitigno, lo avrò incontrato nella vita tre/quattro volte, non mi consente di fare un confronto adeguato con altri rappresentanti della tipologia e della regione d’origine, ma l’ignoranza consapevole è il miglior viatico verso approfondimenti e sorprese piacevoli.
Il giudizio sul vignaiolo autore di questo vino, Thierry Germain, dopo aver bevuto questo e altri suoi vini è però più che positivo.

Enonauta/Degustazione di Vino #183 - L'Insolite 2019 Saumur - Domaine des Roches Neuves | Thierry Germain e il suo ottimo Chenin
Enonauta/Degustazione di Vino #183 - L'Insolite 2019 Saumur - Domaine des Roches Neuves | Thierry Germain e il suo ottimo Chenin
Enonauta/Degustazione di Vino #183 - L'Insolite 2019 Saumur - Domaine des Roches Neuves | Thierry Germain e il suo ottimo Chenin

L’Insolite 2019 Thierry Germain – Domaine des Roches Neuves – Saumur

Thierry Germain is a winemaker who has his company (Domaine des Roches Neuves) in Varrains, near Saumur, one of the most suitable places in the entire Saumur-Champigny appellation, where some of the best Loire wines are born. Enthusiastic, respectful winemaker, great interpreter and promoter of the territory with its countless parcel vinifications.

Chenin Blanc 100 percent from old vines. Biodynamic agriculture. Aging on the lees for 9 months.

Clear wine, almost diaphanous, very fragrant and fresh. It offers aromas of wild flowers, lemongrass and apple, stony, slightly herbaceous, fresh, very fresh, vertical sip, flowing acidity and prominent flavor flanked by good material. Persistent, consistently citrusy finish.
The lack of familiarity with the vine, I will have encountered it three/four times in my life, does not allow me to make an adequate comparison with other representatives of the type and region of origin, but conscious ignorance is the best viaticum towards insights and pleasant surprises .
However, the opinion on the winemaker who created this wine, Thierry Germain, after drinking this and his other wines is more than positive.

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Degustazioni

Valpolicella Classico Saseti 2019 – Monte Dall’Ora

Ancora un Valpolicella Classico da stappo quotidiano che invoglia a proseguire l’esplorazione rigorosamente da fermi e in zona rossa. È il Valpolicella Saseti 2019 dell’azienda Monte Dall’Ora di San Pietro in Cariano che segue i principi della biodinamica.

Uvaggio classico con:

Corvina 50%, Corvinone 20%, Rondinella 20%, Molinara e Oseleta 10%

Fermentazione spontanea, macerazione di otto giorni e affinamento di tre mesi in cemento e acciaio.

Quasi rosato, luminoso. Giacinto, lampone e fragoline, leggermente speziato, vitalità, molta vitalità al naso e parimenti il sorso è vitale, cordiale, fresco, spensierato, ma affatto evanescente. Finale dove si rievocano il lampone e la cannella. Un vino che riesco a immaginare bevuto a qualunque ora della giornata, finanche nella borraccia come tonico nell’intervallo di una partita di calcetto (o altro in relazione ai gusti).

Un vino che già dall’osservazione del colore mette a dura prova alcuni preconcetti sul vino della Valpolicella.

Enonauta/Degustazione di Vino #129 - review - Valpolicella Classico Saseti 2019 - Monte Dall'Ora | vitalità e spensieratezza
Enonauta/Degustazione di Vino #129 - review - Valpolicella Classico Saseti 2019 - Monte Dall'Ora | vitalità e spensieratezza
Enonauta/Degustazione di Vino #129 - review - Valpolicella Classico Saseti 2019 - Monte Dall'Ora | vitalità e spensieratezza

Valpolicella Classico Saseti 2019 – Monte Dall’Ora

Another Valpolicella Classico for daily uncorking that encourages you to continue exploring strictly while standing still and in the red zone. It is the Valpolicella Saseti 2019 from the Monte Dall’Ora company of San Pietro in Cariano which follows the principles of biodynamics.

Classic blend with:

Corvina 50%, Corvinone 20%, Rondinella 20%, Molinara and Oseleta 10%

Spontaneous fermentation, eight-day maceration and three-month refinement in concrete and steel.

Almost rosé, bright. Hyacinth, raspberry and strawberries, slightly spicy, vitality, a lot of vitality on the nose and equally the sip is vital, cordial, fresh, carefree, but not at all evanescent. Finale where raspberry and cinnamon are evoked. A wine that I can imagine drinking at any time of the day, even in a water bottle as a tonic during the interval of a soccer match (or anything else depending on tastes).

A wine that already from the observation of the color puts to the test some preconceptions about Valpolicella wine.

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Bottiglie, Degustazioni

Valpolicella Ca’ Fiui 2019 – Corte Sant’Alda

Valpolicella Ca’ Fiui 2019 – Corte Sant’Alda

Ancora in Valpolicella, ancora con un semplice Valpolicella Doc dopo quello di Valentina Cubi, altri meno rimarchevoli, e altri che verranno per una piccola ricognizione dei vini del suddetto territorio.

Corvina 40%, Corvinone 40%, Rondinella 15%, Molinara 5%

Fermentazione in tini da 40 hl, 15/20 giorni sulle bucce, 6/10 mesi in tini troncoconici di rovere.

Biodinamica

Quali sono i pregi di questo vino?
Il bel colore luminoso, giovane, rubino con riflessi violacei.
Il bouquet vivace che reca spiccati rimandi floreali, di melograno e ribes e piacevoli note speziate. Esempio virtuoso di ciò che nelle discussioni tra enoentusiasti sulla liceità o meno della presenza della volatile viene identificato come uso sapiente e misurato d’essa.
Il sorso ricco in cui alla freschezza smagliante si accostano elementi di struttura e complessità. Appena felpato (così disse un compagno di degustazione), giustamente tannico, buona persistenza.
Anche in questo caso ottimi stimoli per approfondire.
Enonauta/Degustazione di Vino #126 - review - Valpolicella Ca' Fiui 2019 - Corte Sant'Alda | freschezza + struttura e complessità.
Enonauta/Degustazione di Vino #126 - review - Valpolicella Ca' Fiui 2019 - Corte Sant'Alda | freschezza + struttura e complessità.

Valpolicella Ca’ Fiui 2019 – Corte Sant’Alda

Still in Valpolicella, still with a simple Valpolicella Doc after that of Valentina Cubi, others less remarkable, and others who will come for a small reconnaissance of the wines of the aforementioned territory.

Corvina 40%, Corvinone 40%, Rondinella 15%, Molinara 5%

Fermentation in 40 hl vats, 15/20 days on the skins, 6/10 months in conical oak vats.

Biodynamics

What are the merits of this wine?

The beautiful bright, young, ruby ​​color with violet reflections.

The lively bouquet has strong floral references, pomegranate and currants and pleasant spicy notes. A virtuous example of what is identified as a wise and measured use of it in the discussions between enthusiasts on the legality or otherwise of the presence of the volatile.

The rich sip in which dazzling freshness is combined with elements of structure and complexity. Slightly plush (so said a tasting companion), rightly tannic, good persistence.

Also in this case excellent stimuli for further study.

Enonauta/Degustazione di Vino #126 - review - Valpolicella Ca' Fiui 2019 - Corte Sant'Alda | freschezza + struttura e complessità.
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Bianchi Macerati, Bottiglie, Degustazioni

Bianco Sandrigo 2018 – Denis Montanar

Bianco Sandrigo 2018 – Denis Montanar

Dopo il Dodòn 2018 stappo anche il Bianco Sandrigo 2018 per approfondire la conoscenza dei vini del signor Denis Montanar da Borgo Dodone (UD).

Sempre uve Friulano/Tocai con breve macerazione e sosta sulle fecce. Solo acciaio.

Lo gradisco come l’altro, ma lo preferisco per un più manifesto equilibrio, per cui pur restando un vino molto diretto ne guadagna in precisione.

Colore intenso, sentori agrumati, meno exotic del Dodòn già stappato, di purea di albicocca, fiori di camomilla ed erbaceo fresco.

Freschezza, intensità di gusto, ma anche una certa precisione di tratto, sempre in relazione al Dodòn, per cui risulta più suadente e meno ostico sul finale.

Una coppia di bottiglie che invogliano a proseguire nell’approfondimento.

Enonauta/Degustazione di Vino #118 - review - Bianco Sandrigo 2018 - Denis Montanar | Freschezza, intensità di gusto, ma anche una certa precisione di tratto
Enonauta/Degustazione di Vino #118 - review - Bianco Sandrigo 2018 - Denis Montanar | Freschezza, intensità di gusto, ma anche una certa precisione di tratto
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Bottiglie, Degustazioni

Barolo 2010 – Viglione

Incentivato dal racconto di un 2015 passatomi davanti nel grande gruppo dei bevitori di vino di FB decido di stappare la mia bottiglia di Barolo Viglione 2010 a cui già ero passato vicino molte volte. Parto con delle aspettative che non vengono tradite. Dal sentito dire si passa al sentito per davvero ed è un sentire di prima categoria.

Cantina in Monforte d’Alba

Fermentazione in acciaio, 36 mesi in tonneaux usati.

Di primo acchito si presenta come un Barolo Classico. Sobrio ed elegante.

Enonauta/Degustazione di Vino #108 - review - Barolo 2010 - Viglione | Vino in una evidente fase di brillante evoluzione

Bel granato scuro il colore, brilla per il nitore dei profumi di amarena sotto spirito, foglia di the, rosa essiccata e per il fondo mentolato. Sorso caratterizzato da una lunghissima progressione. Caldo e avvolgente in ingresso, la massa poi si dipana e si distende, intensità e profondità gustativa spinta dalla fluente acidità, tannini maturi da cui riemergono nel lungo finale note delicate di frutto maturo.

Enonauta/Degustazione di Vino #108 - review - Barolo 2010 - Viglione | Vino in una evidente fase di brillante evoluzione

Vino in una evidente fase di brillante evoluzione. Per chi come me punta sui 10 anni dalla vendemmia una conferma confortante.

Enonauta/Degustazione di Vino #108 - review - Barolo 2010 - Viglione | Vino in una evidente fase di brillante evoluzione

Barolo Viglione 2010

Incentivized by the story of a 2015 passed before me in the large group of FB wine drinkers, I decide to uncork my bottle of Barolo Viglione 2010 which I had already passed by many times. I leave with expectations that are not betrayed. From hearsay we move on to what is truly heard and it is a first-class feeling.

Cellar in Monforte d’Alba

Fermentation in steel, 36 months in used tonneaux.

At first glance it presents itself as a Classic Barolo. Sober and elegant.

The color is a beautiful dark garnet, it shines with the clarity of the aromas of black cherry in spirit, tea leaf, dried rose and the mentholated base. Sip characterized by a very long progression. Warm and enveloping on entry, the mass then unravels and relaxes, intensity and depth of flavor driven by the flowing acidity, ripe tannins from which delicate notes of ripe fruit re-emerge in the long finish.

Wine in a clear phase of brilliant evolution. For those like me who are aiming for 10 years from the harvest, a comforting confirmation.

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Bottiglie, Degustazioni

Eco della Valle 2019 – Val di Buri

Eco della Valle 2019 – Val di Buri (Pistoia)

Lo compro senza particolari aspettative principalmente perché Pistoia è l’unica provincia italiana dove la terra è coltivata quasi esclusivamente a ulivi o per scopi florovivaistici e non ci sono produttori o vignaioli di grido. Lo so perché sono di Pistoia, ma lo sanno anche fuori provincia.

Vari vitigni autoctoni in percentuali non specificate (bianchi e rossi) per questo rosso/rosato da merenda dell’Azienda Val di Buri di Pistoia, nome abbastanza nuovo della scena dei vini naturali italiani. Fermentazione spontanea e acciaio.

Lo propongo a un pranzo di famiglia dopo averlo stappato la sera prima per raccogliere pareri. Entusiasta la decana della famiglia che ci risente la leggiadria e la bevibilità dei vini di un tempo che facevano in famiglia, poco entusiasta il suocero che lo definisce “una vinella”, soddisfatto uno zio dall’altro lato del tavolo che invece lo definisce “un vino del contadino senza i difetti tipici del vino del contadino”.

Ottiene pareri diversi, ma non passa inosservato.

A me è sembrato un vino semplice, color rosso rubino vivace con profumi elementari, ma di buona intensità, di viola, ciliegia e cinnamon, proprio quello delle cingomme anni 70, si avverte poco sangiovese al naso così come al palato, dove si percepisce una certa fruttata gentilezza, piacevolezza generale e scorrevolezza per una bevuta disinvolta.

Da approfondire.

Enonauta/Degustazione di Vino #100 - review - Eco della Valle 2019 - Val di Buri | una variante moderna del vino del contadino
Enonauta/Degustazione di Vino #100 - review - Eco della Valle 2019 - Val di Buri | una variante moderna del vino del contadino

eco della valle val di buri

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