Bottiglie, Degustazioni

Percarlo 2008 – Fattoria San Giusto a Rentennano

Percarlo 2008 – Fattoria San Giusto a Rentennano

Sangiovese. Selezione dai migliori appezzamenti a Gaiole in Chianti, lunga macerazione e affinamento per 22 mesi in fusti da 225 litri e poi in bottiglia per 15 mesi.

È un VINONE. Uso questo termine, che per molti è diventato tabù in quest’epoca di ricerca della leggerezza, fino quasi alla invenzione del vino esangue, e che alla fine sembra ricalcare in senso negativo la ricerca della opulenza a tutti i costi, e lo uso affettuosamente e in senso elogiativo. Un vinone non opulento che a 15 anni dalla vendemmia non ha ceduto di un millimetro sullo smalto e sull’espressività e non ha ancora intrapresa la china della disgregazione/invecchiamento. Anzi. È un vino più pronto che maturo e l’integrità del liquido contenuto in questa bottiglia è eccezionale.
Dove per integrità non s’intende “come se il tempo non fosse passato”, ma integrità di colore e di frutto percepito.
Il tempo è invece passato e il colore di questo Percarlo 2008 è scuro, rubino fitto, brillante fino all’unghia. L’ampiezza e la nettezza dei profumi sono paradigmatiche. Esordisce sul mirto e poi l’arancia tarocco matura, la prugna, grafite e carne cruda, note ematiche e poi torna il frutto con la ciliegia sotto spirito e ancora ricordi di erbe aromatiche e di tabacco.
Sorso caldo, impattante, coeso con acidità distribuita e tannini sabbiosi che stanno “dentro” la materia, la prima dando luminosità e i secondi disegnandone la precisa forma. Materia che ha concentrazione, fibra, percezione del frutto di rara intensità e finale lunghissimo e prepotentemente balsamico.

Vino che può essere definito memorabile.

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Taurasi Terzotratto 2011 – I Favati

Taurasi Terzotratto 2011 – I Favati

Bellissima scoperta dell’ultimo Mercato Fivi da cui riportammo il Terzotratto Riserva 2009 (etichetta bianca) stappato a inizio anno e di cui è ancora vivo il ricordo.

Qualitativamente non è distante dal fratello maggiore questo Taurasi Terzotratto 2011.

Aglianico vinificato in acciaio e invecchiamento in legni di varie dimensioni per tre anni.

Colore rubino scuro compatto, consistenza evidente, con tipico e bel corredo olfattivo di mora matura, pepe bianco, anice, note fumé, e di erbe aromatiche essiccate.
Irruenza non giovanile, ma di carattere, è generoso ed estroverso, caldo, carnoso, tannico e sapido, avrà bisogno di qualche anno per trovare un bilanciamento che si intravede. Per il momento è un vino di impatto, ben delineato nella sua muscolarità. Coerente sul finale dove si rievocano i frutti scuri, gli agrumi, erbe e radici aromatiche.

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Anteprime Toscane 2023 – qualche impressione

Anteprime Toscane 2023 – (qualche impressione)

Report parziale di quanto assaggiato e visto durante le Anteprime Toscane perché per L’Enonauta fu possibile presenziare solo alla Chianti Classico Collection, all’Anteprima del Nobile di Montepulciano e all’Anteprima dei Vini della Costa.

CHIANTI CLASSICO COLLECTION

La Chianti Classico Collection 2023 è la solita Chianti Classico Collection degli altri anni. Alla stazione Leopolda tutti i banchi d’assaggio divisi per area di provenienza, grande folla, si ottiene quel che si aspetta. Ogni anno la permanenza scema di qualche minuto.

Cosa mi è rimasto impresso nella mente e sul taccuino?

Tenuta Carleone

Porta tre vini in assaggio che sono un campione di radicale finezza e che per fragranza potrebbero essere apparentati a invenzioni di profumeria. Chianti Classico 2020, Uno 2020 con 20 scritto a mano, Il Guercio 2020. Tre esecuzioni magistrali.

Podere Pruneto

Pruneto porta un Chianti Classico che si distingue tra gli omologhi raddesi per una più spiccata florealità, un’anima agrumata vitale e un tannino che mi azzardo a definire sfrontato.

Montesecondo

Il Chianti Classico 2021 di Montesecondo è tra i più emozionanti pur nella sua estrema precisione.
Sul Sangiovese in anfora sospendo il giudizio.

Monte Bernardi

Per la scintillante florealità, la leggiadria del sorso, la dichiarata fedeltà al vitigno.
Chanti Classico Retromarcia 2021 e Riserva 2020

San Giusto a Rentennano

Vini che sono, al solito, un punto d’incontro tra la potenza, lo spessore e l’espressività.
Chianti Classico Riserva Le Baròncole 2020 spicca.

ANTEPRIMA DEL VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO

La prima volta per chi scrive all’Anteprima del Nobile. Parcheggio casualmente molto lontano e per arrivare spendo non poche energie in un giorno di mezza primavera anticipata. Lo scenario offerto dalla Rocca di Montepulciano e il panorama mettono di buon umore e la qualità media dei vini presentati è alta e mi dolgo di non bere più spesso il Nobile di Montepulciano ripromettendomi di rimediare fin da subito.

I preferiti:

TIBERINI

Tiberini su tutti con largo vantaggio. Per la batteria tutta impeccabile di vini caratterizzati da grande solidità e identità, dal nobile 2020 in anteprima fino alla Riserva Fossatone 2015. Ottima freschezza, frutto in primo piano, finezza.

IL MOLINACCIO

Per l’assoluta rispondenza tra quanto dichiarato dal titolare al banco al momento di introdurre i propri vini e quanto riscontrato poi all’atto dell’assaggio.
Per cui i vini di Molinaccio risultano decisamente più leggiadri rispetto agli omologhi di zona. Più che la ricerca dell’impatto emerge la volontà di proporre vini varietali ed eleganti che conservino carattere.

GODIOLO

Buoni ricordi hanno lasciato i vini dell’Azienda Godiolo, Nobile 2019 e Riserva 2015 entrambi godibilissimi.

LE BERNE

Il Nobile 2019 de Le Berne per l’ottimo corredo aromatico e la bella dinamica di gusto.

GUIDOTTI

I due Nobile presentati dall’Azienda Guidotti, 2019 e 2020 che ci raccontano due anni e due raccolti diversi come sempre sarebbe auspicabile.
2019 più corposo e potente, 2020 più essenziale e fragrante.

TENUTA GRACCIANO DELLA SETA

porta in assaggio un Nobile di Montepulciano Riserva 2018 che fa grandissima figura, un campione di Sangiovesitudine purissima.

ANTEPRIMA DEI VINI DELLA COSTA

Un’edizione un po’ ridotta, almeno così mi è parso, con meno espositori, alcune zone veramente poco rappresentate. Alcune essenzialmente non pervenute. Highlights della giornata sono stati la scoperta di una azienda

POGGIO AL GELLO

di Civitella – Paganico, sulla via che da Grosseto porta a Montalcino, che propone degli ottimi Montecucco fatti con Sangiovese in purezza che consiglio vivamente, il Syrah di

Tenuta Lenzini

e un fantastico panino volante in un locale di piazza Santa Maria.

Proposito per il 2024: esserci a tutte le anteprime Toscane.

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Soave Classico “Monte Grande” 2020 – Prà

Soave Classico “Monte Grande” 2020 – Prà

È da circa un anno che ogni volta che è possibile, a casa e fuori, stappo o mi faccio stappare un Soave.

Di alcuni ho scritto (qui, qui, qui e qui), di altri avrei voluto, altri sono risultati meno memorabili, ma ho incontrato una qualità media, anche in relazione ai prezzi, ottima ed espressività sempre spiccata.

Questo di cui scrivo adesso è il Soave Classico “Monte Grande” dell’azienda di Graziano Prà a Monteforte d’Alpone. Ottenuto da Garganega per il 70% e da Trebbiano di Soave per il 30% provenienti da vigne selezionate di 40 anni, le migliori dell’azienda, su terreni vulcanici. Trebbiano vendemmiato a settembre, appassimento in pianta di un mese per la Garganega. Invecchiamento in legno grande per 10 mesi. Finale in bottiglia.

Un vino che ambisce dichiaratamente all’eccellenza, dal colore giallo scuro lucente e dall’ampio e potente profilo olfattivo con reminiscenze di cedro, pesca bianca matura, giunchiglie e in più note di erbe aromatiche come la menta selvatica e di miele.

Ha struttura, è stratificato, materia densa attraversata da una vena di dolcezza, ma è anche tonico e sapido perché ha un’anima fresca, con acidità diretta, incalzante, fino al finale ad alta intensità di frutto.

Uno dei migliori di questa mia personale escursione tra i Soave.

Enonauta/Degustazione di Vino #307 - review - Soave Classico "Monte Grande" 2020 - Prà | Un vino che ambisce dichiaratamente all'eccellenza
Enonauta/Degustazione di Vino #307 - review - Soave Classico "Monte Grande" 2020 - Prà | Un vino che ambisce dichiaratamente all'eccellenza

Soave Classico “Monte Grande” 2020 – Prà

For about a year now, whenever possible, at home and outside, I have opened or had a Soave opened for me.

I have written about some (here, here, here and here), about others I would have liked, others were less memorable, but I encountered average quality, also in relation to the prices, excellent and always marked expressiveness.

What I’m writing about now is the Soave Classico “Monte Grande” from Graziano Prà’s company in Monteforte d’Alpone. Obtained from 70% Garganega and 30% Trebbiano di Soave from selected 40-year-old vineyards, the best of the company, on volcanic soils. Trebbiano harvested in September, withering on the vine for a month for the Garganega. Aging in large wood for 10 months. Finish in the bottle.

A wine that clearly aspires to excellence, with a shiny dark yellow color and a broad and powerful olfactory profile with reminiscences of cedar, ripe white peach, daffodils and additional notes of aromatic herbs such as wild mint and honey.

It has structure, it is layered, dense matter crossed by a vein of sweetness, but it is also tonic and savory because it has a fresh soul, with direct, pressing acidity, up to the finish with high intensity of fruit.

One of the best of my personal excursion among the Soave.

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Oi Nì 2019 – Tenuta Scuotto

Oi Nì 2019 – Tenuta Scuotto – Campania Fiano Igp

Vigne a Lapio, 500 mt. l’altitudine. Fiano vinificato in botti ovali alsaziane da 25 hl con lunga sosta sulle fecce fini.

Che si può dire di Oi Nì della Tenuta Scuotto? Che è un superfiano si può dire? O sembra riduttivo perché riconduce a un’universo enoico diverso e abusato?
Posso dire che è un vino lussureggiante, generoso, a tratti paradossale, di grande impatto, dal colore giallo quasi dorato e dal corredo aromatico intenso, con ricordi di zafferano, pesca gialla matura, narciso, miele millefiori, ananas disidratato. Al palato si presente stratificato, caldo e avvolgente, senza lesinare in freschezza e vitalità. Il sorso, che ha grande esattezza pur nella sua caleidoscopica varietà di stimoli, ti porta lontano, senza finire mai di incitarti alla scoperta.
Buono adesso, ma avendo testato un 2013 non molto tempo fa con enorme soddisfazione posso prevedere anche per questo 2019 un futuro radioso.
In abbinamento alle uova affrittellate con formaggio misto stagionato della Montagna Pistoiese e tartufo bianco.

Enonauta/Degustazione di Vino #306 - review - Oi Nì 2019 - Tenuta Scuotto - Campania Fiano Igp | vino lussureggiante, generoso, a tratti paradossale
Enonauta/Degustazione di Vino #306 - review - Oi Nì 2019 - Tenuta Scuotto - Campania Fiano Igp | vino lussureggiante, generoso, a tratti paradossale
Enonauta/Degustazione di Vino #306 - review - Oi Nì 2019 - Tenuta Scuotto - Campania Fiano Igp | vino lussureggiante, generoso, a tratti paradossale

Oi Nì 2019 – Tenuta Scuotto – Campania Fiano Igp

Vineyards in Lapio, 500 m. the altitude. Fiano vinified in 25 hl Alsatian oval barrels with a long rest on the fine lees.

What can we say about Oi Nì from Tenuta Scuotto? Can you say that he is a superfiano? Or does it seem reductive because it leads back to a different and overused wine universe?
I can say that it is a lush, generous, at times paradoxical, high-impact wine, with an almost golden yellow color and an intense aromatic complement, with flavors of saffron, ripe yellow peach, narcissus, wildflower honey, dehydrated pineapple. On the palate it is layered, warm and enveloping, without skimping on freshness and vitality. The sip, which has great precision despite its kaleidoscopic variety of stimuli, takes you far away, without ever ceasing to incite you to discovery.
Good now, but having tested a 2013 not long ago with enormous satisfaction I can foresee a bright future for this 2019 too.
Paired with fried eggs with mixed mature cheese from the Pistoia mountains and white truffle.

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Naniha 2021 – Tenute Perda Rubia

Naniha 2021 – Tenute Perda Rubia – Cannonau di Sardegna

Da piante a piede franco della regione dell’Ogliastra nella Sardegna centro orientale, solo acciaio.
Il suo tratto principale pare essere una precisa, generosa e disinvolta immediatezza. Immediatezza senza approssimazione. Fin dal colore che è uno splendido rubino chiaro con tendenza al porpora e poi l’intenso corredo olfattivo che innesca ricordi di ciliegie e cassis, di viola, cannella e pepe bianco, un fondo di erbe aromatiche.
Andatura distesa e fisico tirato, una considerevole dotazione alcolica che lo rende avvolgente, sempre sul punto di sembrare troppo caldo, ma rilancia ogni volta con la sua essenziale piacevolezza, con carattere e precisione. Acidità giusta, tannini amichevoli, finale fruttato e appena balsamico di buona lunghezza.
Una bella sorpresa procurata dal sempre affidabile Luciano Vignali dell’Enoteca da David.

Enonauta/Degustazione di Vino #305 - review - Naniha 2021 - Tenute Perda Rubia | Da piante a piede franco della regione dell'Ogliastra
Enonauta/Degustazione di Vino #305 - review - Naniha 2021 - Tenute Perda Rubia | Da piante a piede franco della regione dell'Ogliastra
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Sassella Riserva “Rocce Rosse” 2007 – AR. PE. PE

Sassella Riserva “Rocce Rosse” 2007 – ARPEPE – Valtellina Superiore Docg

La qualità espressa dai vini delle cantina Ar. Pe. Pe. di Sondrio in Valtellina è una consuetudine a cui non si fa l’abitudine. Vino che nel bicchiere dimostra la lungimiranza di chi lo premiò con stelle, bicchieri e titoli di vario genere.

Vino pronto, stimolante, dal colore granato traslucido, con profumi essenziali e nitidissimi di rosa, melograno, rosmarino, sorso di raro equilibrio che ha le sue asperità gestite in modo mirabile ed è tutta forza luminosa, precisione millimetrica, frutto gentilissimo e una forma delineata, risolta. Un flusso di gusto continuo, inesausto.

Non sempre si riesce a pensare al costo dei vini come qualcosa di realmente giustificato, davanti a Rocce Rosse non ci si pensa.

Cinque stelle, tre bicchieri, nove cavatappi, 98/100 punti.

Enonauta/Degustazione di Vino #304 - review - Sassella Riserva "Rocce Rosse" 2007 - AR. PE. PE. | 5 stelle, 3 bicchieri, 9 cavatappi, 100 pt

Sassella Riserva “Rocce Rosse” 2007 – ARPEPE – Valtellina Superiore Docg

The quality expressed by the wines of the Ar. winery For example. For example. of Sondrio in Valtellina is a custom that you don’t get used to. A wine that in the glass demonstrates the foresight of those who rewarded it with stars, glasses and titles of various kinds.

Ready, stimulating wine, with a translucent garnet color, with essential and very clear aromas of rose, pomegranate, rosemary, a sip of rare balance which has its asperities managed in an admirable way and is all luminous strength, millimetric precision, very delicate fruit and a delineated shape , resolved. A continuous, inexhaustible flow of taste.

It’s not always possible to think of the cost of wines as something truly justified, in front of Rocce Rosse you don’t think about it.

Five stars, three glasses, nine corkscrews, 98/100 points.

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