Bottiglie, Degustazioni

Vino Bianco 2016 – Antonio Canestrari

Vino Bianco 2016 – Antonio Canestrari

Verdicchio. Fuori denominazione, per quanto ho letto pare sia l’ultima annata che verrà prodotta.

Affilato e Ossidato.
In enoteca mi avevano avvertito. “È un vino spostato sulle ossidazioni…”. Avevano ragione.
È un vino affilato e ossidato.
Colore luminoso tendente al giallo scuro.
Parco nel suscitare emozioni olfattive con ricordi di fieno secco, mela tagliata, erbe aromatiche, elicriso. Sembra a tutti gli effetti un vino ossidato.

Acidissimo. Una sciabola. Passato il primo momento è un vino molto bevibile che in fase retroattiva è più ricco di quanto non prometta al naso. Ma resta per me un vino monocorde. Dalle note ossidativo troppo pronunciate. Così tanto che mi viene un dubbio.

Spenderei altre 26 euro per un’altra bottiglia?
Se il vino è proprio questo, e non una deriva contestuale, sinceramente no.

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Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico 2016 – Cantina Offida

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico 2016 – Cantina Offida

È un buon Verdicchio questo 2016 della Cantina Offida e dall’ottimo rapporto qualità prezzo.

Bel colore giallo paglierino, aromi di Mela granny smith a.k.a. mela verde, fiori bianchi, cedro candito, qualche cenno gessoso/petroso e di salvia.

L’acidità smagliante in ingresso, c’è sapidità, ma al palato, pur senza essere campione di profondità, non ci si ferma all’impatto tattile e si sviluppano buona persistenza e piacevolezza. Finale che rievoca le erbe aromatiche. Semplice, ma non scontato.

Trova conferma quanto scritto in etichetta sulle prospettive di invecchiamente e prevederei per questa bottiglia ancora un paio di anni sicuri di invecchiamento (se non fosse già vuota).

Enonauta/Degustazione di Vino #103 - review - Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico 2016- Offida | Semplice, ma non scontato.
Enonauta/Degustazione di Vino #103 - review - Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico 2016- Offida | Semplice, ma non scontato.
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VERDICCHIO DI MATELICA RISERVA DOCG MIRUM 2015 – La Monacesca

VERDICCHIO DI MATELICA RISERVA DOCG MIRUM 2015 – La Monacesca

Il Verdicchio di Matelica Mirum de La Monacesca è ottenuto da uve surmature con sosta sulle fecce e affinamento in acciaio e bottiglia.

Mi misuro per la seconda volta con questa bottiglia, dopo una prima interlocutoria volta in cui la bottiglia finì troppo alla svelta durante una cena inadatta.

Non so se chiamarlo Superverdicchio sia fuori luogo, ma lo farei con intento laudativo e affatto ironico e per sottolineare l’apprezzamento per una idea di vino riserva che ha principalmente a che fare con la natura della materia da cui si è ottenuto.

Colore tendente al dorato molto vivo. Quadro olfattivo ampio e intenso con sentori di nespola matura, ranuncolo giallo, miele di trifoglio.

In bocca mostra grande struttura, densità e impatto aromatico. Seppure ceda in freschezza rispetto alle aspettative create da un Verdicchio di Matelica, la vena sapida e la profondità/persistenza lo fanno apprezzare e gustare da solo e a tavola, meglio se in compagnia di piatti strutturati.

Enonauta/Degustazione di Vino #083 - review - VERDICCHIO DI MATELICA RISERVA DOCG MIRUM 2015 - La Monacesca | un superverdicchio affascinante

VERDICCHIO DI MATELICA RISERVA DOCG MIRUM 2015 – La Monacesca

Verdicchio di Matelica from overripe grapes with rest on the lees and refinement in steel and bottle.

I’m testing myself for the second time with this bottle, after a first tentative time in which the bottle ran out too quickly during an unsuitable dinner.

I don’t know if calling it Superverdicchio is out of place, but I would do so with a laudatory and not at all ironic intent and to underline the appreciation for an idea of ​​reserve wine which has mainly to do with the nature of the material from which it is obtained.

Very bright golden color. Broad and intense olfactory framework with hints of ripe medlar, yellow buttercup, clover honey.

In the mouth it shows great structure, density and aromatic impact. Although it falls short in freshness compared to the expectations created by a Verdicchio di Matelica, its savory streak and depth/persistence make it appreciated and enjoyed alone and at the table, preferably in the company of structured dishes.

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