Bottiglie, Degustazioni

Valpolicella Ca’ Fiui 2019 – Corte Sant’Alda

Valpolicella Ca’ Fiui 2019 – Corte Sant’Alda

Ancora in Valpolicella, ancora con un semplice Valpolicella Doc dopo quello di Valentina Cubi, altri meno rimarchevoli, e altri che verranno per una piccola ricognizione dei vini del suddetto territorio.

Corvina 40%, Corvinone 40%, Rondinella 15%, Molinara 5%

Fermentazione in tini da 40 hl, 15/20 giorni sulle bucce, 6/10 mesi in tini troncoconici di rovere.

Biodinamica

Quali sono i pregi di questo vino?
Il bel colore luminoso, giovane, rubino con riflessi violacei.
Il bouquet vivace che reca spiccati rimandi floreali, di melograno e ribes e piacevoli note speziate. Esempio virtuoso di ciò che nelle discussioni tra enoentusiasti sulla liceità o meno della presenza della volatile viene identificato come uso sapiente e misurato d’essa.
Il sorso ricco in cui alla freschezza smagliante si accostano elementi di struttura e complessità. Appena felpato (così disse un compagno di degustazione), giustamente tannico, buona persistenza.
Anche in questo caso ottimi stimoli per approfondire.

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Chianti Classico Riserva 2013 Vigneto Il Poggio – Monsanto

Chianti Classico Riserva 2013 Vigneto Il Poggio

Monsanto

Etichetta iconica, riserva nata all’inizio degli anni 60, passata attraverso i decenni e innumerevoli mode.

Stappo col pensiero rivolto a una delle ultime belle giornate enoiche passata a Terre di Toscana esattamente un anno fa. Al banco d’assaggio di Monsanto fu un vero piacere.

Sangiovese con saldo di canaiolo e colorino. Dal vigneto omonimo sito in Barberino Val d’Elsa. Due anni in tonneau e un anno in bottiglia.

Rubino scuro, vivo, non è un vino che dà confidenza immediata. Si apre lentamente, consiglio a chi lo volesse stappare di farlo la mattina per la sera, con sentori di marasca matura, spezie, e più defilate note di lavanda, agrumate e di erbe aromatiche.

Al palato comunica potenza, vigore, ma alla fine sembra imbrigliato, non ancora risolto, in cerca di definizione. L’acidità è non comune, il tannino è tetragono, c’è concentrazione, struttura, persistenza. Un sorso che fa pensare a un vino che vorresti ribere tra dieci anni.

Ci salutiamo dunque sperando di incontrarci di nuovo un giorno.

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Valpolicella Classico 2019 Iperico – Valentina Cubi

Valpolicella Classico 2019 Iperico – Valentina Cubi

Per rimanere nell’ambito delle esperienze enoiche quotidiane di buon prezzo, per quanto sappia che per molti i 10 euro circa che è costato questo vino non lo posizionino tra i vini quotidiani, merita due righe anche questo Valpolicella Classico Iperico di Valentina Cubi.

Corvina 65%, Rondinella 25% e Molinara 10%

Vinificazione e affinamento in acciaio.

Per cosa si fa ricordare questo Valpolicella?

Per l’immediatezza, per la piacevole, concreta e definita semplicità, per la fine speziatura, molto frutto e bella freschezza, senza scivolare via. Anzi. Ha una sua dignitosa presenza.

Incrocio per la prima volta i vini di questa cantina e trovo stimoli per approfondire.

Enonauta/Degustazione di Vino #124 - review - Valpolicella Classico 2019 Iperico - Valentina Cubi | concreta e definita semplicità
Enonauta/Degustazione di Vino #124 - review - Valpolicella Classico 2019 Iperico - Valentina Cubi | concreta e definita semplicità
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Pasta e Ceci e Canestrino – Storia di un abbinamento ben riuscito

Canestrino 2019 – Fattoria Cerreto Libri | Bianco di Toscana IGT

Un abbinamento ben riuscito merita una foto, anche se venuta malino, e due note di degustazione.
A una tradizionale pasta ceci & patate avvicino con successo un vino che dichiaratamente sposa la tradizione. Vino di cui già scrissi canestrino 2015 per quanto riguarda l’annata 2015.
È il Canestrino 2019 della Fattoria Cerreto Libri. Azienda operante nella zona del Chianti Rùfina.
Trebbiano e Malvasia, macerazione breve e lungo affinamento sulle fecce in cemento (renaissance) .
Conferma anche nel 2019 quanto di buono bevuto negli scorsi anni, per cui risulta essere un vino color ambra, con intensi sentori di mela golden, floreali, di miele e zenzero ed erbe aromatiche e che al palato ha spessore, acidità modulata, ottima persistenza, finale ammandorlato e che anno dopo anno sembra guadagnare in precisione di tratto e intensità.

Con la pasta e ceci fu un buon connubio per una sempre ripetibile esperienza quotidiana.

Enonauta/Degustazione di Vino #123 - review - Canestrino 2019 - Fattoria Cerreto Libri | Malvasia e Trebbiano per un Bianco come una Volta

Canestrino 2019 – Fattoria Cerreto Libri | Bianco di Toscana IGT

A successful pairing deserves a photo, even if it turns out badly, and two tasting notes.
I successfully combine a traditional chickpea & potato pasta with a wine that openly embraces tradition. Wine about which I already wrote canestrino 2015 regarding the 2015 vintage.
It is the Canestrino 2019 of the Fattoria Cerreto Libri. Company operating in the Chianti Rùfina area.
Trebbiano and Malvasia, short maceration and long aging on the lees in cement (renaissance).
It also confirms in 2019 how good it has been drunk in recent years, so it turns out to be an amber-coloured wine, with intense hints of golden apple, florals, honey and ginger and aromatic herbs and which has depth on the palate, modulated acidity, excellent persistence, almondy finish and which year after year seems to gain in precision of line and intensity.

With pasta and chickpeas it was a good combination for an ever repeatable daily experience.

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Cosa succedeva a Bolgheri nel 2013 o anche Ripassare i Classici

Cosa succedeva a Bolgheri nel 2013 o anche Ripassare i Classici

Non posso ricordare con esattezza cosa succedeva a Bolgheri nel 2013, ma posso cercare di farmi un’idea del fatto enoico stappando tre bottiglie che nascevano quell’anno in quel territorio.

Io per certo girovagavo per cantine e stazionavo a più riprese a Riotorto con la mia compagna in attesa del mio primogenito. A rivedere le foto il tempo sembrava bello e l’umore alto.

Uno dei tre vini degustati fu definito epocale, tutti rimembrano il clima di quell’anno come il più adatto ad ottenere uve giustamente mature. Torniamo dunque a stappare questi vini un po’ come un ripasso dei grandi classici, come riprendere in mano Dostoevskij o Dante, riguardare Apocalypse Now!, ascoltare un disco dei Pink Floyd.

Tre i vini in degustazione

Piastraia 2013 di Michele Satta

Cabernet Sauvignon, Merlot, Sangiovese e Syrah in parti uguali con affinamento in barrique nuove e usate.

Si conferma come sempre. Bel colore rubino scuro, profumi di frutti scuri, ma anche ricordi floreali e di agrumi, spezie dolci e erbe aromatiche.

Levità, giusto calore, equilibrio, acidità avvolgente, grande bevibilità.

Paleo 2013 – Le Macchiole
Cabernet Franc in barrique

Rosso scuro impenetrabile. D’impatto. Aperto, franco e intenso al naso con aromi di viola, mirto, frutti di bosco, ricordi di erbe aromatiche.

D’impatto anche al palato. Caldo, strutturato, concentrato, ricco, con tannini rigorosi e un grande finale.

Sassicaia 2013 – Tenuta San Guido

Una onda lunga e sapida, spiazzante progressione olfattiva e gustativa, dal poco iniziale a una fine complessità duratura, progressione che sembra non finire, ma che finisce quando finisce la bottiglia. Colore rubino scuro, Balsamico, eucalipto, cassis, tannino di seta, acidità carezzevole, persistenza. Si può spendere il termine elegante una volta tanto.

A Bolgheri nel 2013 nascevano belle bottiglie.

Enonauta/Degustazione di Vino #120/121/122 - review - Bolgheri 2013 Sassicaia - Ten. San Guido/Piastraia - Satta/Paleo - Le Macchiole | Da 10
Enonauta/Degustazione di Vino #120/121/122 - review - Bolgheri 2013 Sassicaia - Ten. San Guido/Piastraia - Satta/Paleo - Le Macchiole | Da 10
Paleo 2013
Piastraia 2013
Sassicaia

What happened in Bolgheri in 2013 or even Reviewing the Classics

I can’t remember exactly what happened in Bolgheri in 2013, but I can try to get an idea of ​​the wine situation by uncorking three bottles that were born that year in that area.

I certainly wandered around cellars and stopped several times in Riotorto with my partner waiting for my firstborn. Looking back at the photos, the weather seemed nice and the mood was high.

One of the three wines tasted was defined as epochal, all recalling the climate of that year as the most suitable for obtaining properly ripe grapes. So let’s go back to uncorking these wines a bit like a review of the great classics, like picking up Dostoevsky or Dante again, rewatching Apocalypse Now!, listening to a Pink Floyd record.

Three wines for tasting

Piastraia 2013 by Michele Satta

Cabernet Sauvignon, Merlot, Sangiovese and Syrah in equal parts with aging in new and used barriques.

It confirms itself as always. Beautiful dark ruby ​​color, aromas of dark fruits, but also floral and citrus notes, sweet spices and aromatic herbs.

Lightness, right heat, balance, enveloping acidity, great drinkability.

Paleo 2013 – Le Macchiole
Cabernet Franc in barrique

Impenetrable dark red. Impactful. Open, frank and intense on the nose with aromas of violet, myrtle, berries, hints of aromatic herbs.

Also impactful on the palate. Warm, structured, concentrated, rich, with rigorous tannins and a great finish.

Sassicaia 2013 – Tenuta San Guido

A long and savory wave, unsettling olfactory and gustatory progression, from the initial little to a fine and lasting complexity, a progression that seems to never end, but which ends when the bottle ends. Dark ruby ​​colour, balsamic, eucalyptus, cassis, silk tannin, caressing acidity, persistence. We can use the term elegant for once.

In Bolgheri in 2013 beautiful bottles were born.

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Enonauta/Degustazione di Vino #119 - review - Taurasi Riserva La Loggia del Cavaliere 2013 - Tenuta Cavalier Pepe | tra le pieghe della sua austera gioventù si manifesta come un vino espressivo e di carattere.
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Taurasi Riserva La Loggia del Cavaliere 2013 – Tenuta Cavalier Pepe

Questo Taurasi La Loggia del Cavaliere 2013 della Tenuta Cavalier Pepe avrei dovuto berlo nel 2030 probabilmente. Eppure tra le pieghe della sua austera gioventù, che per mia esperienza spesso si riscontra nei vini ottenuti dall’Aglianico, si è manifestato come un vino espressivo e di cui si intravede un grande potenziale per chi avrà il tempo di aspettare o la possibilità di comprare una bottiglia già matura. Ma la voglia di stappare un Taurasi non è coincisa con la presenza di un Taurasi con qualche anno sulle spalle in cantina, come già successo nel recente passato. (leggi qui)

Lo avrei dovuto stappare nel 2030 probabilmente. Ma tra le pieghe della sua austera gioventù si manifesta come un vino espressivo e di carattere.

5 anni di affinamento tra barrique, acciaio e bottiglia prima di arrivare al cavatappi.

Il colore è tra il rubino e il granato scuro molto vivo, denso, ha blandi aromi floreali, ma intensi richiami di erbe aromatiche come il rosmarino e la lavanda, sentori di prugna (non secca) e cassis, di marasca e spezie e accenni di tostatura e di cenere.

Vino di struttura con trama tannica importante in cui tutto sembra essere nel momento della massima potenza, dal lungo finale coerente e che riesce però a non risultare involuto, come talvolta accade, trovando un punto di risoluzione e di piacevolezza accompagnato alla carne alla brace.

È stato un piacere nell’attesa di ritrovarci nel 2030.

Enonauta/Degustazione di Vino #119 - review - Taurasi Riserva La Loggia del Cavaliere 2013 - Tenuta Cavalier Pepe | tra le pieghe della sua austera gioventù si manifesta come un vino espressivo e di carattere.

2030 would probably have been the right time to open this bottle. But in the folds of its austere youth it manifests itself as an expressive and characterful wine.
Enonauta/Degustazione di Vino #119 - review - Taurasi Riserva La Loggia del Cavaliere 2013 - Tenuta Cavalier Pepe | tra le pieghe della sua austera gioventù si manifesta come un vino espressivo e di carattere.

Taurasi La Loggia del Cavaliere 2013 from Tenuta Cavalier Pepe

I should have probably drunk this Taurasi La Loggia del Cavaliere 2013 from Tenuta Cavalier Pepe in 2030. Yet among the folds of its austere youth, which in my experience is often found in wines obtained from Aglianico, it has manifested itself as an expressive wine and of which we can glimpse great potential for those who have the time to wait or the possibility of buying an already mature bottle. But the desire to uncork a Taurasi did not coincide with the presence of a Taurasi with a few years under its belt in the cellar, as has already happened in the recent past. (read here https://wp.me/pavwJ6-iB)

I should have uncorked it in 2030 probably. But among the folds of its austere youth it manifests itself as an expressive wine with character.

5 years of aging in barrique, steel and bottle before arriving at the corkscrew.

The color is between ruby ​​and dark garnet, very bright, dense, has mild floral aromas, but intense hints of aromatic herbs such as rosemary and lavender, hints of plum (not dried) and cassis, morello cherry and spices and hints of toasting and ash.

A structured wine with an important tannic texture in which everything seems to be at its moment of maximum power, with a long coherent finish which however manages not to be convoluted, as sometimes happens, finding a point of resolution and pleasantness accompanied by grilled meat.

It was a pleasure waiting to meet again in 2030.

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