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Sacrisassi 2015 – Le Due Terre

L’opera di prevenzione enoica continua con questo vigoroso Sacrisassi Bianco 2015 de Le Due Terre, vino da PrepottoColli Orientali del Friuli.

Friulano e Ribolla
Fermentazione in legno e macerazione poi di nuovo in legno

Ambra brillante il colore. Le foto dilettantistiche con luce artificiale fatte al volo non rendono nessuna giustizia al liquido nel bicchiere. Mi spiace, ma in questo caso non sono riuscito a fare meglio.

Al naso è vivo e cangiante con leggera volatile che spinge i sentori di canfora, camomila, susina gialla, sfalcio di erba medica secca, leggero aroma di caffé, più precisamente di torrefazione, non della polvere nel barattolo, ma del profumo portato dal vento a chi passi nelle vicinanze di una torrefazione.

Asciutto, incisivo, sapido e dalla persistenza proverbiale. Il finale è un caleidoscopio dove riecheggiano molteplici sensazioni, dal miele di acacia alla susina, dal caffè tostato alle erbe aromatiche.

Vino di forte personalità e temperamento adatto a palati selezionati.

Enonauta/Degustazione di Vino #072 - review - Sacrisassi Bianco 2015 - Le Due Terre | Vino di forte personalità e temperamento
Enonauta/Degustazione di Vino #072 - review - Sacrisassi Bianco 2015 - Le Due Terre | Vino di forte personalità e temperamento
Enonauta/Degustazione di Vino #072 - review - Sacrisassi Bianco 2015 - Le Due Terre | Vino di forte personalità e temperamento

The work of wine prevention continues with this vigorous Sacrisassi Bianco 2015 by Le Due Terre, a wine from Prepotto – Colli Orientali del Friuli.

Friulano and Ribolla
Fermentation in wood and maceration then again in wood

The color is bright amber. Amateur photos taken on the fly with artificial light do not do any justice to the liquid in the glass. I’m sorry, but in this case I couldn’t do better.

On the nose it is lively and iridescent with a light volatile that pushes the hints of camphor, chamomile, yellow plum, dry alfalfa clippings, light aroma of coffee, more precisely of roasting, not of the dust in the jar, but of the perfume carried by the wind to who passes near a coffee roaster.

Dry, incisive, savory and with proverbial persistence. The finish is a kaleidoscope where multiple sensations echo, from acacia honey to plum, from toasted coffee to aromatic herbs.

Wine with strong personality and temperament suitable for selected palates.

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Trebbiano 2016 – Tenuta di Capezzana

Trebbiano 2016 – Tenuta di Capezzana

In questi giorni di reclusione decido di stappare questo Trebbiano 2016 della Tenuta di Capezzana (Carmignano) della famiglia Contini Bonacossi. Il produttore di qualità più vicino a casa mia, tanto che potrei e vorrei andare in cantina in bicicletta e nei giorni migliori addirittura a piedi. 23 km che in tempo di quarantena sembrano uno scherzo e che percorrerei volentieri come voto per far terminare questo delirio.

Ricordo sempre con piacere che la prima bottiglia che acquistai e stappai consapevolmente, molti anni fa, passando dal consumo casuale alla scelta mirata, fu proprio una bottiglia di Barco Reale della Tenuta di Capezzana.

Trebbiano con fermentazione in acciaio e legno di varia dimensione ed elevazione in barrique e tonneaux.

Enonauta/Degustazione di Vino #071 - review - Trebbiano 2016 - Tenuta di Capezzana | Non si nasconde il tentativo, peraltro riuscito, di declinare il Trebbiano Toscano in una versione più internazionale e strutturata.

Giallo dorato brillante con bouquet ricco e di buona intensità. Ricordi floreali di tarassaco e passiflora, di susina gialla, sentori di vaniglia e spezie dolci.

Enonauta/Degustazione di Vino #071 - review - Trebbiano 2016 - Tenuta di Capezzana | Non si nasconde il tentativo, peraltro riuscito, di declinare il Trebbiano Toscano in una versione più internazionale e strutturata.

 

Sorso strutturato e stratificato con buona acidità a bilanciare le sensazioni. Lunga la persistenza aromatica con echi di mandorla, frutto giallo maturo e vaniglia.

Enonauta/Degustazione di Vino #071 - review - Trebbiano 2016 - Tenuta di Capezzana | Non si nasconde il tentativo, peraltro riuscito, di declinare il Trebbiano Toscano in una versione più internazionale e strutturata.

Non si nasconde il tentativo, peraltro riuscito, di declinare il Trebbiano Toscano in una versione più internazionale e strutturata.

In abbinamento con vari piatti quotidiani brillò particolarmente col classico crostino con burro e pasta di acciughe.

Trebbiano 2016 – Tenuta di Capezzana

In these days of confinement I decide to uncork this 2016 Trebbiano from the Tenuta di Capezzana (Carmignano) of the Contini Bonacossi family. The quality producer closest to my home, so much so that I could and would like to go to the winery by bicycle and on the best days even on foot. 23 km which in times of quarantine seem like a joke and which I would gladly travel as a vote to put an end to this delirium.

I always remember with pleasure that the first bottle I purchased and consciously uncorked, many years ago, moving from casual consumption to targeted choice, was a bottle of Barco Reale from Tenuta di Capezzana.

Trebbiano with fermentation in steel and wood of various sizes and elevation in barriques and tonneaux.

Brilliant golden yellow with a rich and good intensity bouquet. Floral memories of dandelion and passionflower, yellow plum, hints of vanilla and sweet spices.

Structured and layered sip with good acidity to balance the sensations. Long aromatic persistence with echoes of almond, ripe yellow fruit and vanilla.

There is no hiding the attempt, however successful, to decline Trebbiano Toscano into a more international and structured version.

Paired with various everyday dishes, it particularly shone with the classic crouton with butter and anchovy paste.

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Barolo 2013 – Massolino

Barolo Serralunga d’Alba 2013 – Massolino

La vita da reclusi consente di andare a ripescare ricette provate anni prima e con le quali non ci si è mai più cimentati per pigrizia o, come in questo caso, per la non facile reperibilità della materia prima in questione, in questo caso l’Asino, che in Toscana non sembra essere molto diffuso. L’epidemia mi chiude in casa nel momento in cui casualmente ho mezzo chilo di spezzatino di asino nel congelatore e una intera cantina da svuotare. Il Tapulone (o anche qui) col Barolo è l’accoppiata perfetta per questo surreale sabato italiano.

Il Barolo 2013 di Massolino si è accompagnato perfettamente al Tapulone d’Asino con le verze. Barolo Tradizionale da Serralunga d’Alba, 30 mesi di invecchiamento in botte di rovere e un anno di affinamento in bottiglia.

Granato chiaro molto vivo, non particolarmente intensi i profumi, ma netti di rosa e lampone, erbe aromatiche e radici. Al palato la sua forza sono l’equilibrio, la bevibilità, la lineare progressione di gusto. Bella tensione tra la piacevole dolcezza del succo, l’acidità diffusa e un tannino nobile e fitto. Ottimo finale coerente con piacevole sensazione amaricante che rievoca la genziana. Un entry level convincente e dal buon rapporto qualita prezzo che potrà dare soddisfazione anche nel tempo.

 
Enonauta/Degustazione di Vino #070 - wine review - Barolo 2013 - Massolino | Barolo Tradizionale da Serralunga d'Alba
Barolo Massolino 2013
Enonauta/Degustazione di Vino #070 - wine review - Barolo 2013 - Massolino | Barolo Tradizionale da Serralunga d'Alba
 
Spezzatino di Asino per Enonauta/Degustazione di Vino #070 - wine review - Barolo 2013 - Massolino | Barolo Tradizionale da Serralunga d'Alba
Tapulone d'Asino con le verze - Enonauta/Degustazione di Vino #070 - wine review - Barolo 2013 - Massolino | Barolo Tradizionale da Serralunga d'Alba
Tapulone d’Asino con le verze

Barolo Serralunga d’Alba 2013 – Massolino

Life as a recluse allows you to go and fish out recipes you tried years before and which you never tried again due to laziness or, as in this case, due to the difficult availability of the raw material in question, in this case the Donkey. , which does not seem to be very widespread in Tuscany. The epidemic locks me in the house at the moment when I coincidentally have half a kilo of donkey stew in the freezer and an entire cellar to empty. Tapulone (or here too) with Barolo is the perfect pairing for this surreal Italian Saturday.

Massolino’s 2013 Barolo went perfectly with the Tapulone d’Asino with cabbage. Traditional Barolo from Serralunga d’Alba, 30 months of aging in oak barrels and one year of refinement in the bottle.

Very bright light garnet, the aromas are not particularly intense, but clear of rose and raspberry, aromatic herbs and roots. On the palate its strength is balance, drinkability and the linear progression of flavour. Nice tension between the pleasant sweetness of the juice, the diffuse acidity and a noble and dense tannin. Excellent consistent finish with a pleasant bittering sensation that recalls gentian. A convincing entry level with good value for money that will also give satisfaction over time.

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Chianti Classico Riserva 2015 – L’Erta di Radda

Chianti Classico Riserva 2015 – L’Erta di Radda

Siamo nel parte settentrionale del territorio di Radda in Chianti
100% Sangiovese da un unico vigneto.
15 giorni di fermentazione senza lieviti selezionati e al termine 20 giorni sulle bucce.
Seguono 24 mesi in botti da 20 hl

Se non sbaglio è la prima riserva fatta da Diego Finocchi che al primo colpo fa subito un clamoroso centro.

Rosso rubino scuro. Naso pulito e fine dove predominano i sentori fruttati, marasca e arancia rossa su tutto, ma non mancano note floreali di rosa e speziate. Di erbe aromatiche e anice.Il sorso è rotondo e avvolgente. Eppure non ha fardelli (come talvolta capita a certe riserve chiantigiane che si smarriscono cercando di parlare lingue incomprensibili) e resta un chianti classico, che racconta del territorio, lo fa sentire, dalla freschezza vigorosa, dal tannino finissimo, freschezza quasi elettrica, un lungo assolo di danza, perché questo vino ricorda il danzatore, possente e agile al tempo stesso. Nel finale prolungato ed appagante riecheggiano il frutto e l’agrume.

Dire il migliore è sempre inutile, ma tra le cinque migliori riserve chiantigiane nel mio personale archivio mentale sento di poterlo dire. 2015, ma anche in senso assoluto per fedeltà al vitigno, territorialità e schiettezza. Complimenti a Diego Finocchi per questo Vino.

Enonauta/Degustazione di Vino #069 - wine review - Chianti Classico Ris. 2015 - L'Erta di Radda | fedeltà al vitigno, territorialità e schiettezza

Chianti Classico Riserva 2015 – L’Erta di Radda

We are in the northern part of the Radda in Chianti area
100% Sangiovese from a single vineyard.
15 days of fermentation without selected yeasts and at the end 20 days on the skins.
This is followed by 24 months in 20 hl barrels

If I’m not mistaken it is the first reserve made by Diego Finocchi who immediately makes a sensational center on his first shot.

Dark ruby ​​red. Clean and fine nose where fruity hints predominate, morello cherry and blood orange above all, but there is no shortage of floral notes of rose and spices. Of aromatic herbs and anise. The sip is round and enveloping. Yet it has no burdens (as sometimes happens to certain Chianti reserves that get lost trying to speak incomprehensible languages) and remains a classic Chianti, which tells of the territory, makes it feel, with its vigorous freshness, very fine tannin, almost electric freshness, a long dance solo, because this wine is reminiscent of the dancer, powerful and agile at the same time. In the prolonged and satisfying finish, fruit and citrus echo.

Saying the best is always useless, but I feel I can say it among the five best Chianti reserves in my personal mental archive. 2015, but also in an absolute sense for loyalty to the grape variety, territoriality and frankness. Congratulations to Diego Finocchi for this wine.

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BRICCO APPIANI 2008 – Flavio Roddolo

Bricco Appiani 2008 – Flavio Roddolo – Langhe Rosso Doc

Tra i vini adatti a ostacolare il contagio come non annoverare il Cabernet Sauvignon coltivato e vinificato a Monforte d’Alba dal Sig. Flavio Roddolo. Porta il nome del vigneto che sta dietro la cantina. Ed esprime una forza che sembra scaturire dalle profondità della terra.

Enonauta/Degustazione di Vino #068 - wine review - Bricco Appiani 2008 - Flavio Roddolo | La forza e la profondità di questo vino sono proverbiali

Rubino fitto impenetrabile. Intenso e fine il bouquet con profumi di Cassis e frutti di bosco, note ferrose e terrose, sentori vegetali aromatici come di origano e ginepro.

Il sorso è denso e caldo. Alcool importante, ma ben inserito e acidità distribuita. Ha il grip della pasta di cacao 100% e grande intensità e persistenza dell’aroma di bocca.

Enonauta/Degustazione di Vino #068 - wine review - Bricco Appiani 2008 - Flavio Roddolo | La forza e la profondità di questo vino sono proverbiali

La forza e la profondità di questo vino sono proverbiali e alla fine della bottiglia si ha la sensazione di aver bevuto un campione di compatta eleganza. Il Signor Flavio Roddolo è giustamente orgoglioso di questo suo vino e al pellegrino assetato che visita la sua cantina non manca di offrire una vecchia annata per dimostrarne le potenzialità.

Enonauta/Degustazione di Vino #068 - wine review - Bricco Appiani 2008 - Flavio Roddolo | La forza e la profondità di questo vino sono proverbiali

Bricco Appiani 2008 – Flavio Roddolo – Langhe Rosso Doc

Among the wines suitable for preventing contagion, we must include Cabernet Sauvignon grown and vinified in Monforte d’Alba by Mr. Flavio Roddolo. It bears the name of the vineyard behind the cellar. And it expresses a strength that seems to arise from the depths of the earth.

Dense impenetrable ruby. The bouquet is intense and fine with aromas of Cassis and berries, ferrous and earthy notes, aromatic vegetal hints such as oregano and juniper.

The sip is dense and warm. Significant alcohol, but well integrated and distributed acidity. It has the grip of 100% cocoa paste and great intensity and persistence of the mouthfeel.

The strength and depth of this wine are proverbial and at the end of the bottle you have the sensation of having drunk a sample of compact elegance. Mr. Flavio Roddolo is rightly proud of his wine and does not fail to offer an old vintage to the thirsty pilgrim who visits his cellar to demonstrate its potential.

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Schioppettino 2017 – Flaibani (ovvero una cosa divertente che spero di rifare al più presto cioè la visita alla Azienda Agricola Flaibani)

Schioppettino 2017 – Flaibani – Friuli Colli Orientali DOC

Enonauta/Degustazione di Vino #067 – wine review – Schioppettino 2017 – Flaibani | l’autoctonissimo e schioppettante Schioppettino Flaibani

Stappare questo vino in giorni di epidemia è confortante. Sembra dare l’impressione di poter sterminare ogni patogeno che alberga nel tuo corpo grazie al suo schietto brio e alla sua forza.
Fatto con l’autoctonissimo e schioppettante Schioppettino a Cividale del Friuli. Acciaio e poi affinamento in legno.
Enonauta/Degustazione di Vino #067 - wine review - Schioppettino 2017 - Flaibani | l'autoctonissimo e schioppettante Schioppettino
Il colore è scuro, rubino molto fitto. Al naso lievemente rustico con sentori nitidi di pepe e di spezie e subito a seguire la prugna e il fiore e anche qualche nota balsamica.
Carattere e vigoria.
Al palato è deciso e fresco con un filo di tannino aggraziato, ma non lèsina in corpo e allora si sta in equilibrio. Buon finale con ritorno di cannella e prugna.
Conferma le sensazioni ricevute al naso e in definitiva lo definirei un vino estroverso adatto ad accompagnare dei primi piatti con cacciagione.
Enonauta/Degustazione di Vino #067 - wine review - Schioppettino 2017 - Flaibani | l'autoctonissimo e schioppettante Schioppettino
Stappare questa bottiglia è anche una scusa per poter raccontare della visita all’azienda agricola Flaibani. Ho preso in prestito da David Foster Wallace il titolo di un suo famosissimo libretto per ribaltarne completamente il senso. Perché se la cosa si cui si basava nel suo libro era si divertente, ma al contempo evitabile, quella che vorrei raccontare e che mi accingo a raccontare io è stata divertente e al contempo formativa, vitale, irripetibile tanto da voler riprovare per vedere se la seconda volta sarà differentemente irripetibile al pari della prima. Si parla della visita all’azienda agricola Flaibani.
Enonauta/Degustazione di Vino #067 - wine review - Schioppettino 2017 - Flaibani | l'autoctonissimo e schioppettante Schioppettino
(interviene a questo punto Andrea Casprini che faceva parte della spedizione de L’Enonauta a Cividale del Friuli)
Sono stato ospite della famiglia Flaibani per una degustazione dei loro vini. Mi sono rimasti impressi oltre alla cordiale ospitalità, i colori e agli odori dell’autunno, che ci ha regalato quella splendida giornata (Meteorologicamente e Non solo) permettendoci di fare la degustazione all’aperto con una vista magnifica.
Siamo in Friuli vicino a Cividale, il panorama si apre ai nostri occhi a 360°: ad est ad un tiro di schioppo vediamo Gorizia con la sua appendice in Slovenia Nova Gorica, a sud si intravede attraverso la foschia l’isola di Grado davanti alla costa di Aquileia, a nord si vedono le cime delle alpi carniche.
I profumi ricordano la vendemmia appena fatta con l’odore di cantina in cui fermenta il vino nei tini, a cui si mescolano fragranze arboree come il pino, i carpini, gli aceri, querce, roveri, noci e noccioli; c’è anche un’aria salmastra che forse però è una suggestione che suggerisce la vista del mare, anche se… questa salinità la sento anche al palato, in un paio di vini, facendo la degustazione.

 

Bruna Flaibani ci presenta le sue Viti

Bruna Flaibani ci presenta le sue Viti

 

Le peculiarità della nostra Bruna, sono quelle di non essere una persona discreta e professionale (certo è Professionale e Accogliente), ma sopratutto una presenza Coinvolgente e Appassionata, che si esalta a parlare del suo lavoro e dei suoi vini, della sua scelta di vita, che vien quasi voglia di lasciare il tuo lavoro in città per trasferirti qui e aiutarla nella sua Impresa.

 

Una degustazione fiume al tramonto

Una degustazione fiume al tramonto

 

Passando ai vini, ottimi e con un surplus: l’azienda coltiva la vigna (che abbiamo avuto la fortuna di visitare) e produce i suoi vini con uve coltovate seguendo i principi della biodinamica. Ho difficoltà a descriverli con dovizia di particolari, ma uno su tutti mi è rimasto nel cuore: il Pinot Grigio Ramato (in foto), delizia per gli occhi, per il palato e buonissimo!

Unico neo, impegnandosi a cercarlo, non abbiamo visitato la cantina. Bisogna Rimediare!!!

Il Pinot Grigio Ramato Flaibani in tutto il suo splendore

Il Pinot Grigio Ramato Flaibani in tutto il suo splendore

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Pinot Nero 2015 – Castel Juval

Pinot Nero 2015 – Castel Juval

Dai vigneti più alti e riparati dell’azienda, vinificato in acciaio e successivamente affinato in botti grandi e piccole di quercia e acacia.

Enonauta/Degustazione di Vino #066 - wine review - Pinot Nero 2015 - Castel Juval | ossuto, scabro ed essenziale

Viene un vino chiaro e luminoso, dai profumi netti di rosa, lampone e fragoline di bosco, di spezie e con un lieve ricordo di tostatura.

Enonauta/Degustazione di Vino #066 - wine review - Pinot Nero 2015 - Castel Juval | ossuto, scabro ed essenziale

Al palato risulta ossuto, scabro ed essenziale. La componente acida in principio appare predominante e in effetti lo è (mio suocero, appassionato di vini muscolari, afferma che gli manca “il corpo”), ma col tempo rivela anche un’inaspettata, dopo l’incipit scorbutico, anima fruttata che invece caratterizza la fase retronasale.
Tannino fine, persistenza, bevibilità.

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