Bottiglie, Degustazioni

Titon – Nizza docg – 2020 – L’Armangia

Titon 2020 – L’Armangia
Nizza D.o.c.g.

Titon è un ottimo Nizza, ma prima ancora una fantastica Barbera. Assaggiato due volte, a mercato Fivi e alla kermesse di Nizza Monferrato Nizza È, in entrambe le occasioni mi lasciò di buonumore. Un ottimo Nizza che nel panorama rappresenta a mio avviso una visione più tradizionale traghettata nel contesto della denominazione, forse più orientata verso vini moderni, e per questo, perlomeno per chi scrive, ancora più apprezzabile. Una fantastica barbera perché porta in dote tutte le qualità che generalmente la fanno apprezzare.
Affinamento in legni di varie dimensioni, ma principalmente grandi.
Colore porpora, scuro, denso, un’ondata floreale e di frutto fragrante ti investe con veemenza. Questo Titon è uno di quei vini entusiasmanti che ti coinvolgono subito e non mancano però di convincerti. Ricordi di viole, susina rossa e lampone, spezie, balsamici. Con generosità.
Sorso che manifesta vigoria, larga acidità e un’anima quasi salina. Buono, coinvolgente, dall’azione arrembante e lunga, gli si perdona volentieri qualche eccesso di calore alcolico.

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Degustazioni, Eventi

Il Nizza È… tre giornate di Barbera a Nizza Monferrato (22/24 ottobre 2022)

Il Nizza È… tre giornate di Barbera a Nizza Monferrato (22/24 ottobre 2022)

Nizza Monferrato è una cittadina posta al centro di un immaginario quadrilatero avente agli angoli Alba, Asti, Ovada e Alessandria. Nizza, considerato uno dei territori d’elezione della Barbera, dal 2014 (prima annata uscita nel 2016) dopo essere stata una sottozona della Docg Barbera d’Asti, è anche una DOCG. Vini prodotti con solo uve barbera coltivate in18 comuni (Agliano Terme, Belveglio, Bruno, Calamandrana, Castel Boglione, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castel Rocchero, Cortiglione, Incisa Scapaccino, Moasca, Mombaruzzo, Mombercelli, Nizza Monferrato, Rocchetta Palafea, San Marzano Oliveto, Vaglio Serra, Vinchio).

Il Nizza è… per chi scrive è principalmente l’occasione di colmare una lacuna, capire dove cerca di andare questa recente denominazione (DOCG NIZZA) nata da ciò che era precedentemente una sottozona della Docg Barbera d’Asti, cosa vuole proporre all’appassionato di vini, cos’è che la contraddistingue nel panorama dei produttori di Barbera, che sono molti, e dei territori che ne esprimono l’anima. Non ultima l’opportunità di percorrere per la prima volta nella sua vita il passo del Turchino, famoso per essere uno dei punti di snodo della più classica e famosa delle corse ciclistiche in linea italiane. La Milano – Sanremo.

Enonauta tra le vigne del Monferrato

Enonauta tra le vigne del Monferrato

La manifestazione è raccolta, con banchi d’assaggio divisi per zone geografiche all’interno del Palazzo Crosa nel centro storico di Nizza Monferrato.
Un centinaio di bottiglie in degustazione ed io credo di averne assaggiate una cinquantina. Tutti i vini risultavano essere non meno che di corpo, di corpo pieno. Nessuna traccia di vini esili o poco concentrati. Abbondanza di quei vini che il buon Giampi Moretti, vignaiolo lucchese de “Le Terre del Sillabo”, definì “vini da esposizione” o anche “Vini Fallici”. Abbondanza di legno. Legno aromatico, resinoso, vanigliato, pizzicoso, pepato, molti tannini anestetizzanti. A Nizza si usa il legno e si sente. Il disciplinare ne prevede l’uso per entrambe le tipologie proposte, ne ero consapevole, ma insieme al legno ho avvertito il tentativo del colpo ad effetto, molti vini mi hanno fatto pensare a un progetto unitario, con esiti alterni, di portare il Barbera su un piano diverso, su un piano espressivo ipotetico di livello superiore. Ma questo livello a mio avviso resta ipotetico. Molti corpo a corpo, un po’ di fatica, anche nell’ascoltare il sempiterno sermone sull’integrazione futura e ipotetica (anche lei) del legno. Ché poi nessuno lo sa quantificare il tempo in cui questo legno si integra e del resto se ha bisogno di integrarsi vuol dire che al momento in cui non è integrato la situazione non è ottimale.
Con questo tra i cinquanta vini che ho assaggiato ne ho trovati di molto buoni, per gusto, fedeltà alla tipologia, tipicità, esecuzione. Cito dunque solo ciò che lasciò una buona impressione per onorare la bella esperienza, le buone compagnie trovate e non far torto a nessuno elevando il gusto proprio a giudizio definitivo. Confido invece di tornare a Nizza Monferrato per ampliare ulteriormente la confidenza con questa eccellenza enoica piemontese.
Su tutti gli assaggi ha brillato il “Viti Vecchie” 2019 di Gianni Doglia (https://giannidoglia.it/) per l’integrità, la precisione e uno sviluppo gustativo davvero coinvolgente.

Ottimi il “Laficaia” 2020 di Guasti Clemente & Figli, “Le Nicchie” 2019 de La Gironda , così come i vini di Cascina Garitina, le due proposte de La Barbatella “La Vigna dell’Angelo” 2019 e “La Vigna dell’Angelo” Riserva 2018, i due vini presentati da l’ Armangia “Titon” e “Vignali”, entrambi 2019 ed egualmente animati da grande energia ed espressività, il “Pragerolamo” 2019 dell’Azienda Durio che sorprende per la lunga distensione, la varietà delle suggestioni.

Una menzione particolare per “Noceto” 2018 di Ricossa per il quale, forse a causa della troppa esposizione in GDO, nutrivo degli ingiustificati pregiudizi e che invece alla prova del bicchiere è risultato un vino di sicura eleganza, ricchezza e forza espressiva.

Mappa del Nizza

Mappa del Nizza

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