Ritorno nella Terra di Mezzo – Enotour Langhe
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Il primo viaggio nelle Langhe è senza dubbio un’esperienza indelebile per chi è appassionato della materia enologica e vitivinicola. Per chi proviene da un territorio come la Toscana, le Langhe assomigliano ad luogo lontano, ameno, fuori dalla storia del “vino comune” e dei territori. Se volessimo dare un aggettivo al territorio delle Langhe questo sarebbe “classico”, inteso come un qualcosa che si manterrà nel futuro fedele a sé stesso. Il viaggio nelle Langhe non assomiglia ad un’andata, ma più ad un ritorno spirituale nella Terra di Mezzo di chi ha sete “di virtù e canoscenza”.
Anche per questa occasione, sono stato accompagnato dal valoroso Dario Agostini che, armato della propria macchina fotografica, ha immortalato i momenti più belli di questa trasferta. Ma la Compagnia del Nebbiolo ha registrato l’ingresso di una nuova figura, quella del M° Alessio Chiappelli (alias Dufur), che ha impreziosito alcuni incontri con aneddoti dal mondo della musica e delle arti.
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I vigneron che abbiamo incontrato per le degustazioni sono stati selezionati in base ai prodotti bevuti in precedenza e alla nostra voglia di esplorare nuove emozioni. Le descrizioni dei vini risentono enormemente dell’esperienza in cantina e del rapporto avuto con chi ci ha accolti.
Edoardo Sobrino – Enotour Langhe
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Di Sobrino nessuno dei presenti aveva mai bevuto niente. Ci siamo fidati di una segnalazione di un altro enonauta (Simone Molinaroli) che in precedenza aveva sentito cose belle sul suo conto. E mai tale scelta fu più azzeccata.
Edoardo si trova a Diano d’Alba, terra di dolcetto, uno tra i nostri vitigni prediletti. Purtroppo però di Dolcetto Sobrino non ne produce più, vista la grande richiesta di altri uvaggi (nebbiolo e barbera in primis) e il poco margine economico che la produzione di tale vino comporta.
Edoardo ci accoglie con uno spirito più unico che raro. Ci porta in vigna e ci spiega le proprie pratiche bio di coltivazione e vinificazione, poi in cantina ci prepara una tavola imbandita di formaggi, salumi e focacce per accompagnare la degustazione dei propri prodotti.
Questi sono in breve i prodotti degustati:
- Chardonnay 2020: al naso note di pesca bianca, albicocca disidratata, ginepro, in bocca molto persistente, con un retrolfatto particolarmente floreale di piccoli fiori bianchi.
- Rosato di Nebbiolo 2017: l’ideale per un aperitivo grazie al sentore di spritz che emana sia al naso che in bocca.
- Nebbiolo d’Alba 2017: di grande carattere, con un tannino finissimo e tutte le caratteristiche di un grande nebbiolo.
- Barbera d’Alba 2017 Vigna Carzello: rosso impenetrabile, sensazioni di mora, frutti piccoli neri, molto morbido in bocca e un tannino percettibile.
- Barbera 2015 Vigna Nirane: una grande barbera.
- Barolo Monvigliero 2016: ancora molto acerbo ma dal grande carattere
- Barolo Pisapola 2016: al naso mora e mirtilli, tanta frutta matura e un tannino che sicuramente col tempo si risolverà. Un barolo che tra qualche anno sarà un Grande Barolo.
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Con Edoardo, simpaticissimo e alla mano, parliamo di vini, di territori, di musica, del cantante dei Tool innamorato dei suoi vini, dell’amicizia con Voerzio e con altri produttori. Forse preso dalla simpatia reciproca del momento, si allontana dalla tavola e torna con una bottiglia unicorno, il celeberrimo Dolcetto d’Alba 2017: al naso fragolina di bosco, piccoli frutti rossi maturi, in bocca è persistente, fresco, un vino che sicuramente potrà dare grandi soddisfazioni anche se stappato in futuro.
Dulcis in fundo, Edoardo ci fa assaggiare anche la Barbera appassita che non è commercializzata, ideale per accompagnare cioccolato e dolci.
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Diego Morra
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Ci spostiamo a Verduno per visitare la cantina Diego Morra. Una visita abbastanza didascalica e turistica, che non ci ha lasciato nessun ricordo positivo né per l’accoglienza né per i vini degustati.
In breve:
- Dolcetto d’Alba 2020: molto “grasso”, con una nota alcolica elevata e un tannino quasi allappante.
- Barbera d’Alba 2020: affinamento solo in acciaio, al naso molto floreale con note di violetta e in bocca frutta rossa matura e sotto spirito.
- Nebbiolo d’Alba 2020: lungo nel finale, ma davvero allappante.
- Barolo Zinzasco 2018: un buon barolo, molto persistente.
Giovanni Prandi – Enotour Langhe
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Tappa obbligatoria per chi è amante del Dolcetto. Prandi è ancora un dolcettista che riserva a questo vitigno la giusta attenzione.
I prezzi dei suo prodotti sono assolutamente fuori dal tempo (Dolcetto a € 6,00 a bottiglia, Nebbiolo a € 8,00 la bottiglia 0,75 lt e € 18,00 la bottiglia da 1,5 lt).
Se siete in zona passate a prendere almeno 2 casse a testa per questi vini di territorio e di qualità.
Giacomo Fenocchio – Enotour Langhe
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A Monforte d’Alba l’azienda di Giacomo Fenocchio è un’istituzione. I suoi cru di Barolo sono tra le espressioni più veritiere di questo territorio e non a caso tra i più buoni, almeno per chi sta raccontando.
La cantina di Fenocchio è iconica, tradizionale, con le grandi botti da decine e decine di ettolitri che riempiono gli ambienti. La visita è molto curata e il cantiniere è attento e preparato alle domande dei visitatori.
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Questi sono i vini degustati con alcune note di rilievo:
- Roero Arneis 2021: macera 24/48h sulle bucce e non viene chiarificato. Al naso tanti fiori bianchi e note di pesca gialla, melone, note agrumate ed esotiche, in bocca una bella sapidità.
- Anima Arancio 2019: arneis macerato 30 giorni sulle bucce, note agrumate più decise di clementina e arancia, una lieve nota tannica. Dal 2022 viene macerato in anfora.
- Barbera Superiore 2020: macerazione che avviene in acciaio per 10-15 giorni, viene travasato varie volte per renderlo limpido. In bocca è morbido e con una buona acidità, tannini fini.
- Nebbiolo 2020: molto tannico come il corrispettivo di La Morra.
- Barolo Castellero 2018: cru del comune di Barolo, macerazione per 40 giorni sulle bucce, frutta rossa matura e speziature di pepe nero.
- Barolo Cannubi 2018: una forte nota balsamica in più rispetto al precedente.
- Barolo Villero 2018: molto più verde, più vegetale rispetto ai fratelli, ha sicuramente bisogno di più tempo per ammorbidirsi.
- Barolo Bussia 2018: naso fortemente espressivo, sembra quasi più vicino alla via della maturazione, tannini già più smussati rispetto agli altri e una nota balsamica percettibile.
Guido Porro – Enotour Langhe
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Guido Porro si trova a Serralunga d’Alba, il comune più ad est delle Langhe, e coltiva i vigneti di Lazzarito e Vigna Rionda. I Barolo di Porro si riconoscono per caratteristiche comuni, come la persistenza aromatica, i tannini fini e le note balsamiche.
In particolare:
- Barolo Gianetto 2018: nota mentolata e di frutta rossa surmatura, viti di oltre 20 anni.
- Barolo Vigna S. Caterina 2018: da vigneti Lazzarito, meno tannico del precedente, ma anche in questo caso una bella nota balsamica, che si trasforma quasi in un sentore di vermouth nel retrolfattto.
- Barolo Lazzairasco 2018: caratteristiche simili ai precedenti con note di spezie, pepe e cannella su tutte.
- Barolo Vigna Rionda 2018: al naso una nota agrumata più marcata, con un finale lunghissimo e mentolato nel retrogusto.
Da Porro abbiamo degustato anche il Dolcetto 2021, la Barbera Vigna S. Caterina 2021 e il Nebbiolo 2021, tutti vini caratterizzati da una forte nota alcolica e un tannino forte e deciso.
Credits
Tutte le foto sono state scattate da Dario Agostini (https://www.flickr.com/photos/133362519@N02 – https://www.instagram.com/darioago84/)
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Amante dell’arte, dei viaggi e della buona cucina semplice. Lavoro nell’ambito del marketing e della comunicazione digitale da quasi 10 anni e collaboro con diverse cantine e produttori di vino ed olio per valorizzare i prodotti e il territorio.