Bottiglie, Degustazioni

“Doccio a Matteo” Chianti Classico Riserva 2016 – Caparsa

Doccio a Matteo 2016 Chianti Classico Riserva – Caparsa

Non da oggi sostengo che Paolo Cianferoni di Caparsa è uno dei migliori vignaioli, non voglio dire il migliore nonostante la tentazione e il convincimento, dell’area del Chianti Classico. Peraltro con la collaborazione di Federico Staderini. Ho avuto l’occasione di dirglielo di persona alla Collection e a Radda in azienda. E questa è l’ultima delle bottiglie riportate dall’ultima visita in azienda ormai alcuni anni fa.

Per le note tecniche rimando al sito di Caparsa.

Comunque Sangiovese con un due percento di Colorino.

Il tempo ha fatto un buon lavoro e ciò che si beve oggi è un vino rubino scuro, con bei profumi tipici di lavanda e viola, scorza di arancia, altri ricordi fruttati delicati che dopo una prima impressione di marasca fanno pensare al melograno. Speziatura fine, sentori di carne cruda, appena terrosi.
In piena corrispondenza il sorso ha corpo ed è temperato, con acidità e tannini fusi in luminoso equilibrio  che fanno emergere la straordinaria fruttuosa delicatezza di questo vino. Che è profondo e avvolgente, tenace sul finale, sapido e di qualità eccellente nel richiamare il frutto in fase retronasale.

Un bellissimo vino.

Doccio a Matteo 2016 di Caparsa
Doccio a Matteo 2016 di Caparsa
Vigna di Caparsa a Radda in Chianti

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Note in margine a una serata da Gagaroni

Note in Margine a una serata da Gagaroni

È successo lo scorso venerdì. In ordine di apertura:

Tignanello 2005 – Antinori

Sassicaia 2001 – Tenuta San Guido 

Messorio 2002 – Le Macchiole 

Paleo 2002 – Le Macchiole

Nella ricerca prima, nell’acquisto poi e nello sturare infine un certo tipo di bottiglie si concentrano alcune diverse finalità, presupposti ed esiti possibili.

Abbiamo strappato (e stappato ovviamente), opera meritoria, queste 4 bottiglie, 4 grandi vini toscani, a un potenziale destino di passaggi di mano o a quello addirittura peggiore di finire a degradarsi in un caveau mentre intorno si diffonde il mugugno dei denigratori.

Abbiamo poi messo alla prova le potenzialità delle bottiglie, ma anche di tanto discorrerci intorno che spesso finisce per sembrare principalmente un esercizio ideologico distante da una reale prassi. Mi riferisco all’abitudine di definire i cosiddetti “grandi vini toscani” come dei fenomeni di comunicazione senza un reale valore enoico, ma senza forse averli mai, o poco, incontrati. Ci siamo messi quindi nella condizione di poter parlare perché, come si dovrebbe sempre ricordare, “prima di parlare bisogna stappare”.

In ultimo, ma forse la cosa più importante, abbiamo affidato le bottiglie al posto che gli spetta. Ovvero il piacere e i ricordi condivisi di una serata irripetibile, o difficilmente ripetibile, dunque bella.

Abbiamo trovato vini floridi, vivi, espressivi che permettevano addirittura di pensarli in un futuro non necessariamente prossimo. Chi scrive si è concentrato molto sulla fase ricreativa e le note sono necessariamente approssimative.

Tignanello 2005

Non ha bisogno di tempo. Tempra ed energia. 

Ricordi di arancia e prugna, lavanda, erbe aromatiche tritate, tabacco, vino decisamente teso, con freschezza incisiva, tannini ben scolpiti, calore ben inserito per un sorso pieno di vigoria, reminiscenze speziate e di frutto maturo sul finale. Da l’impressione di essere partito da due minuti. Di poter fare ancora meglio tra altri 10 anni.

Sassicaia 2001

Parte bene e finisce gloriosamente. Chi è riuscito a farlo durare nel bicchiere ha raccontato cose belle.

Il più misurato, e questa la trovo una costante negli anni, ma con un crescendo coinvolgente in precisione ed intensità.

Colore scuro, con sentori di cassis, camminata in pineta, caffè tostato, foglia di alloro, grafite. 

Palato progressivo, avvolgente, equilibrato, con acidità innervata e tannini risolti, sorso definito e di crescente intensità, principalmente sapida. Finale arioso, frutto scuro/vegetale aromatico.

Messorio 2002

Un Merlot abbondante, lussureggiante, ricco di profumi e sensazioni, più generoso in materia che in forza.

Impenetrabile granato scuro, profumi di Mora, cacao, balsamico/mentolato, note di cenere, vaniglia.

Voluminoso, ricco al palato, con discreta sapidità, ma non particolamente dinamico, con tannini smussati. 

Paleo 2002

Paleo è sempre atteso da chi lo ha bevuto in precedenza. L’annata, come per Messorio, non è delle migliori, ma è più vitale. 

Molto frutto scuro, macchia mediterranea, erbe aromatiche, pepe, grande espressività, vibrante e tannico, a tratti ostico e assertivo. Pensare che sono già 21 anni e Paleo ha immensa forza.

Accompagnati da un assaggio di Cinghiale in umido con frutta secca. Da 10!

Sassicaia, Tignanello, Paleo, Messorio
Cinghiale

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Titon – Nizza docg – 2020 – L’Armangia

Titon 2020 – L’Armangia
Nizza D.o.c.g.

Titon è un ottimo Nizza, ma prima ancora una fantastica Barbera. Assaggiato due volte, a mercato Fivi e alla kermesse di Nizza Monferrato Nizza È, in entrambe le occasioni mi lasciò di buonumore. Un ottimo Nizza che nel panorama rappresenta a mio avviso una visione più tradizionale traghettata nel contesto della denominazione, forse più orientata verso vini moderni, e per questo, perlomeno per chi scrive, ancora più apprezzabile. Una fantastica barbera perché porta in dote tutte le qualità che generalmente la fanno apprezzare.
Affinamento in legni di varie dimensioni, ma principalmente grandi.
Colore porpora, scuro, denso, un’ondata floreale e di frutto fragrante ti investe con veemenza. Questo Titon è uno di quei vini entusiasmanti che ti coinvolgono subito e non mancano però di convincerti. Ricordi di viole, susina rossa e lampone, spezie, balsamici. Con generosità.
Sorso che manifesta vigoria, larga acidità e un’anima quasi salina. Buono, coinvolgente, dall’azione arrembante e lunga, gli si perdona volentieri qualche eccesso di calore alcolico.

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Grattamacco 2018 Bolgheri Superiore – ColleMassari

Grattamacco 2018 Bolgheri Superiore – ColleMassari

Uno dei vini, prodotto dal 1977,  che ha contribuito a fare la storia di Bolgheri.

Questo 2018 mi aveva convinto, per la vibrante freschezza e la dinamica di gusto, durante vari assaggi dello scorso anno e questa è la prima bottiglia che stappo a casa. Ed è una conferma.

Taglio bordolese appena toscanizzato dal Sangiovese. Cabernet Sauvignon per il 65 per cento, per il resto Merlot e Sangiovese in parti quasi uguali. Fermentazione in tini aperti e 18 mesi di affinamento in barrique.

Colore rosso scuro, denso, un bel bouquet  con predominanti note di bacche scure, d’incenso, balsamiche cui si aggiungono ricordi floreali, di pepe, cacao, scorza di bergamotto. 

Al palato si fa notare per la brillante acidità che movimenta una materia di spessore, con tannini ruggenti. Vino dinamico, sapido, intenso. Sorso piacevole nella sua giovane esuberanza  e che troverà un punto di equilibrio immaginabile tra qualche anno.

Finale coerente e apprezzabIle con ulteriori reminiscenze di Rabarbaro.

Giovane con buone prospettive e un presente già apprezzabile.

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Dolcetto d’Alba 2020 – Accomasso

Dolcetto d’Alba 2020 – Accomasso

Non è un dolcetto consueto, non è nemmeno il miglior dolcetto mai assaggiato, non è il più lineare o il più preciso. È il dolcetto sfrontato e possente del Cavalier Accomasso. Che non lo faceva più e nel 2017, “vista l’annata difficile” queste sono parole sue, decise di ricominciare.

Lo stappi e ti prende paura. Perplessità. 

Vaschetta di affettato appena aperta, una leggera carbonica, sentori rustici.

Ne bevo un bicchiere e decido di metterlo da una parte sospendendo il giudizio per tornare dopo 24 ore.

L’arieggiamento gli fa molto bene. Colore rubino scuro. Carbonica e riduzione svanite, è rimasto certamente un dolcetto generoso e rustico, ampiamente floreale, con ricordi di frutti scuri, chiodo di garofano, note ematiche e di humus/terra. 

Al palato risulta potente, caldo, concentrato, con acidità incisiva e rara profondità. Elegante non direi, direi piuttosto ruvido e sostanziale, adatto a una serata dove ci sono la voglia di vivere e un piatto di penne al ragù, almeno 2 etti a testa.

Dolcetto 2020 di Lorenzo Accomasso
Dolcetto d’Alba 2020 di Lorenzo Accomasso
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Chardonnay Lafòa 2019 – Colterenzio

Chardonnay Lafòa 2019 – Colterenzio

Nel momento di approcciarsi ad uno Chardonnay si dice, per quanto io non sia d’accordo, che il confronto con la sua terra d’elezione sia imprescindibile. Io propendo più per una valutazione della piacevolezza e dellla qualità generale del vino principalmente in relazione a come/dove è stato fatto. Questo Chardonnay di Colterenzio comunque, se confrontato con certi omologhi di Borgogna, risulta simile negli intenti e addirittura negli esiti, per quanto restino delle differenze che al degustatore non passano inosservate.

È uno Chardonnay generoso e di spessore, tendente all’opulenza, vinificato e affinato in legno con sosta sulle fecce.

Il Colore è concentrato e brillante, con naso complesso e distintivo dove si rievocano la mela opal e il cedro, la ginestra e la noce, con echi di vaniglia e spezie orientali.
Al palato è denso e avvolgente, alcool e acidità ben armonizzati, mai sopra le righe, dai tratti ben disegnati e gratificante qualità di gusto. Buono il finale coerente.
Rispetto ai cugini chardonnay francesi vinificati con tecniche simili manca forse di un po’ di acida vitalità, ma resta un’ottima bevuta dal prezzo invitante che, perlomeno per chi scrive, finisce per fare miglior figura di vini ben più costosi. Italici e non.

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Eventi

Calendario degli eventi del Vino nel 2024 in Italia

Eventi e festival del Vino per il 2023/2024 in Italia

Dove andranno nel 2023 e nel 2024 gli Enomani?

La scelta non manca ed ecco qui una selezione dei migliori eventi del vino italiani.

EXPO CHIANTI CLASSICO

dal 7 al 10 settembre in Piazza a Greve in Chianti i produttori di tutti i comuni del Chianti Classico.

MODIGLIANA STELLA DELL’APPENNINO

10 settembre aperta al pubblico e 11 settembre solo per operatori HORECA. Dalle 10 alle 18 con i banchi d’assaggio aperti al pubblico all’interno del  Mercato coperto di Modigliana. Le cantine presenti sono Casetta dei Frati, Fondo San Giuseppe, Lu.Va., Menta e Rosmarino, Mutiliana, Pian di Stantino, Il Pratello, Il Teatro, Torre San Martino e Villa Papiano. L’ingresso è di 20 euro (inclusi libro Modigliana e calice). 

MONZA WINE EXPERIENCE

dall’11 al 17 settembre alla Villa Reale molti produttori con alcune delle loro migliori etichette.

Enologica Montefalco

Dal 15 al 17 settembre iniziative varie su prenotazione.

VINO AL VINO

Dal 15 al 17 settembre in Piazza Bucciarelli a Panzano in Chianti l’evento per gli amanti dei vini della Conca d’oro. 

FESTIVAL FRANCIACORTA

16-17 settembre 2023 – Festival Franciacorta innumerevoli eventi nelle cantine.

TRENTO DOC FESTIVAL

22-24 settembre 2023 – un vasto programma di eventi spalmati in vari luoghi della città per gli amanti della bollicina nazionale – Trento

MODENA CHAMPAGNE EXPERIENCE

Domenica 15 e lunedì 16 ottobre 2023 a ModenaFiere il più grande evento italiano dedicato esclusivamente allo champagne. 

MILANO WINE WEEK

dal 7 al 15 ottobre 2023 a Milano c’è la MWW. Evento che ingaggia tutta la città.

50 sfumature di Pinot Noir

Dal 14 al 16 ottobre nel centro storico di Voghera la IV edizione di 50 sfumature di Pinot Noir. 

EIN PROSIT

XXXIV edizione dal 17 al 22 ottobre a Udine

FERMENTO

22 ottobrea Milano. Banchi d’assaggio di 50 produttori, workshop e masterclass in vari luoghi  della città. 

VINI DI VIGNAIOLI

29 e 30 ottobre a Fornovo (PR) 

IL NIZZA È

dal 28 al 30 ottobre torna la manifestazione dedicata all’ambizioso progetto della Denominazione Nizza. A Nizza Monferrato tra Palazzo Crova e Palazzo del Gusto.

Qui il racconto dell’ultima edizione. 

MERANO WINE FESTIVAL

Dal 3 al 7 novembre a Merano.  Non c’è bisogno di presentazioni. 

BACK TO THE WINE

IL 12 e 13 novembre al Terminal 103 di Venezia

FIERA DEL VINO DI PIACENZA

Sarà certamente la grande novità del 2023. Perso il Mercato dei Vini Fivi, Piacenza Expo organizza la sua Fiera. Dal 18 al 20 novembre.

THE WINE REVOLUTION

VI edizione dell’importante manifestazione di Sestri Levante. 19 e 20 novembre all’ex Convento dell’Annunziata. 

Mercato dei Vini dei vignaioli FIVI 

dal 25 al 27 novembre per la prima volta alla Fiera di Bologna il celebre e partecipatissimo Mercato dei Vini della Fivi. 

Mercato Fivi 2023

Il Mercato Fivi 2023 a Bologna

LIFE OF WINE

XII edizione di Life of Wine il giorno 3 dicembre presso l’HOTEL VILLA PAMPHILI di Roma (Via della Nocetta, 105). 

Banchi d’assaggio con microverticali. 

 

2024

NEBBIOLO NEL CUORE

13 – 14 gennaio a Roma

VINO INDIPENDENTE

Vino in-dipendente raggruppa vignaioli che difendono l’integrità del proprio territorio, attraverso una forte etica ambientale.

Domenica 21 Gennaio 2024 ( dalle 10:30 alle 20:00 ) la mostra mercato. 15 euro per l’ingresso presso la Sala Polivalente di Calvisano – Brescia

Sala Polivalente Beata Cristina
Via S. Michele
25012 Calvisano (BS)

 

WINE IN VENICE

VENEZIA, 20-23 GENNAIO 2024

La seconda edizione di Wine In Venice torna in scena nelle maestose sale della Scuola Grande della Misericordia. 

VINNATUR

GRANDI LANGHE

Chi ama il vino di langa non può mancare. 29 e 30 gennaio.

Grandi Langhe 2024

 

 

 

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